Emilio Pucci per il Messaggero
«Non arriverà neanche un euro. Né adesso né dopo. Il governo non ci dovrà mettere mai la faccia». M5S alza il muro sulle Olimpiadi 2026. Anzi, è pronto a boicottare la candidatura di Lombardia e Veneto qualora la Lega dovesse spingere sul sostegno economico da parte dell' esecutivo.
Il Consiglio nazionale del Coni votando il 26 ottobre sull' organizzazione della manifestazione a Milano e Cortina renderà ancora più netto l' isolamento di Torino. E dell' Appendino che continua a dare battaglia.
Per ora la linea dei pentastellati è quella indicata da Di Maio - «a decidere è stato il Coni» - ma i grillini non escludono di cambiare strategia. «Ricorderemo in ogni sede spiega una fonte governativa M5S quali sono i paletti indicati dal Cio.
La regola del Comitato olimpico era che occorreva basarsi sull' utilizzo degli impianti esistenti. Lombardia e Veneto non hanno le carte per poter giocare questa partita. Andremo a ribadirlo in ogni sede». E' quello che la sindaca di Torino sta ripetendo in questi giorni. Ma se M5S si mettesse compatto di traverso, facendo emergere ancor di più le divisioni all' interno del governo, la candidatura italiana potrebbe essere a rischio.
LETTERA DI GARANZIA L' allarme è scattato anche al Coni. Con Giorgetti che è pronto a scendere in campo in una seconda fase. Inserendo misure ad hoc nella manovra del prossimo anno. E sostenendo che «nessun Paese del mondo può organizzare le Olimpiadi senza il governo». Del resto è lo stesso Chiamparino a far notare come non sia possibile una candidatura di un Paese senza una lettera di garanzia di palazzo Chigi. In realtà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio punta a dare il patrocinio del governo nel momento in cui il Cio ufficializzerà le candidature. E sta lavorando anche per tenere dentro il Piemonte. Magari facendo disputare alcune gare nel comune di Sestriere.
Su questo punto sono d' accordo i governatori Fontana e Zaia.
Ma così si rischia di bypassare completamente l' Appendino e poi occorrerà capire se questo schema è fattibile. «Se c' è uno spiraglio per tenere dentro la candidatura le valli olimpiche, anche senza Torino, noi ci siamo anche dal punto di vista delle garanzie da dare», apre il presidente del Piemonte che poi accusa l' esecutivo di voler «mettere all' angolo» la regione.
Intanto il sindaco di Torino è sempre più furente: «Non è finita afferma -. Credo che per correttezza e trasparenza bisognerebbe mettere a confronto e ai voti le due candidature. Non penso alle dimissioni, ho un mandato e continuerò a battagliare per la mia città». Oggi l' Appendino incontrerà Salvini.
Non dovrebbero parlare dei Giochi Olimpici ma non è escluso che l' esponente M5s possa tornare in pressing sul vicepremier.
Zaia lascia uno spiraglio («io dice - sono un tifoso del tridente») ma nel Movimento si da per chiusa la partita. E non si esclude di utilizzare l' arma del boicottaggio. Non solo economico ma anche politico. Facendo rimarcare appunto i paletti Cio e l' insostenibilità dei piani di Lombardia e Veneto determinati a reperire le risorse per la kermesse. Nella prima fase, perché entrambe le regioni a traino Lega auspicano che poi possa arrivare il soccorso del governo.
giorgetti malagò mattarella malago' giorgetti