Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
Non tutti i mali vengono per nuocere. L'incidente alla Camera sul Def, e il conseguente slittamento delle votazioni a oggi, impedirà al ministro Giancarlo Giorgetti di partecipare all'Eurogruppo a Stoccolma. O meglio: gli consentirà di saltare un appuntamento che si preannunciava piuttosto ostico.
Il titolare del Tesoro ha deciso che rimarrà in Parlamento per seguire le votazioni, dunque partirà per la capitale svedese soltanto nel pomeriggio. Questo vuol dire che non sarà presente alla riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona (allargata anche agli altri ministri Ue) che è in agenda questa mattina, durante la quale era previsto un "pressing" sull'Italia per chiedere conto al governo della mancata ratifica della riforma del Mes.
Giancarlo Giorgetti con il presidente dell'eurogruppo Paschal Donohoe
Si discuterà delle recenti crisi bancarie e degli strumenti per prevenirle: il nuovo Mes ha infatti la funzione di paracadute finanziario per il Fondo di risoluzione unico per le banche, ma fino a quando non sarà ratificato dall'Italia questo ruolo resterà soltanto sulla carta.
[…] Con ogni probabilità Giorgetti non riuscirà a partecipare nemmeno alla prima sessione dell'Ecofin informale di oggi pomeriggio, ma si unirà ai colleghi soltanto per le ultime due sessioni di domani: quella in cui si discuterà della riforma del Patto di Stabilità e quella dedicata alla ricostruzione dell'Ucraina.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
L'agenda dei Consigli informali, comunque, è sempre molto elastica e ci sono parecchie occasioni per scambi di opinioni fuori dal protocollo, per questo non è da escludere che alla fine la questione del Mes possa emergere anche a margine dei lavori o magari durante la cena di questa sera. Possibile un bilaterale con il tedesco Christian Lindner e con la presidente della Bce, Christine Lagarde. Nei giorni scorsi un alto funzionario Ue aveva anticipato l'intenzione di chiedere chiarimenti sulla ratifica della riforma del Mes.
GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO
A Bruxelles (e a Lussemburgo dove ha sede il Meccasimo europeo di stabilità) hanno letto con una certa preoccupazione le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, che vorrebbe mettere la riforma del Mes sul piatto, accanto agli altri dossier economico-finanziari attualmente in discussione. Un modo per provare a utilizzare la ratifica come moneta di scambio per ottenere il sistema europeo di assicurazione dei depositi (Edis) e magari qualche concessione sulla riforma del Patto di Stabilità. Ma fonti Ue hanno spiegato che «è impossibile discutere di altre misure per rafforzare il nostro quadro se non abbiamo ancora completato il precedente accordo».
PAOLO GENTILONI CHRISTIAN LINDNER