Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
L' Assia di ferro. Diciamocelo, il vicepremier Luigi Di Maio ha fatto bene ad assumere Assia Montanino al ministero dello Sviluppo come «segretaria particolare» a oltre 72 mila euro l' anno. Per quei posti apicali, si dice così, ci vogliono persone di fiducia, chissenefrega del curriculum e della competenza.
E poi Assia, 26 anni, ha in tasca una laurea triennale in Economia aziendale, è una gran lavoratrice impegnata 7 giorni su 7, senza limiti d' orario: «Lavoro al ministero del Lavoro come capo segreteria. Stesso ruolo ricoprirò a breve al ministero dello Sviluppo economico. Due ministeri, uno stipendio solo, pur avendo diritto a due stipendi». Vergognatevi, come dice il vicepremier, voi che fate illazioni!
Dove la trovate una così? La sua unica fortuna è di venire dallo stesso paese di Di Maio. Punto e basta. Punto e basta, sì. Però adesso finiamola per sempre con la fuffa dell' uno vale uno, della trasparenza, del curriculum, della democrazia diretta, dell' onestà.
Quando c' è da fare qualche scelta importante (Rai, Cdp, Ferrovie, segreterie particolari) i grillini si comportano come tutti gli altri. Il mito dell' innocenza, se mai è esistito, è durato lo spazio di un mattino, giusto il tempo di salire al potere. Poi, solo spartizioni legastellate, un po' gialle, un po' verdi (e un po' nere). Ogni fiume è limpido solo alla sorgente.
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