GRILLO MORDE IL CANE (A SEI ZAMPE) – IL LEADER DEL M5S SCATENATO IN ASSEMBLEA: “ENI HA DATO VITA A SISTEMA CORRUTTIVO INTERNAZIONALE, SERVE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA ANCHE SU SAIPEM” – “DESCALZI SPERO SIA INNOCENTE, MA FA PARTE DI UN GRUPPO DI PERSONE CONOSCIUTE ALLE PROCURE” (VIDEO INTEGRALE DI GRILLO)

A un certo punto il presidente Emma Marcegaglia lo minaccia: “Attento a quello che dice, lei ne è responsabile”. Ma l’ex comico la prende in giro: “Ma non ho detto nemmeno una parolaccia”. Per Grillo c’è un piano preciso: “Gestire in modo scellerato queste aziende per poi svenderle ai privati”...

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1. IL VIDEO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI BEPPE GRILLO

http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/05/13/esclusivo-beppe-grillo-interviene-allassembleaeni/

 

2. GRILLO, “ENI HA CREATO UN SISTEMA CORRUTTIVO INTERNAZIONALE”

da “ilfattoquotidiano.it

 

“L’Eni ha dato vita a un sistema corruttivo internazionale, un sistema criminogeno che si regge su tre gambe”. La seconda tappa della campagna elettorale per le Regionali di Beppe Grillo è l’Eni: dopo la marcia per chiedere l'approvazione di una legge sul reddito di cittadinanza, il leader del Movimento 5 Stelle si è presentato all’assemblea degli azionisti dell’azienda e ha attaccato gestione e scarsa trasparenza del sistema.

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“Abbiamo un sospetto”, ha detto nel suo intervento interrotto dalla presidente Emma Marcegaglia (“Attento a quel che dice, ne è responsabile”. E lui: “Ma non ho detto nemmeno una parolaccia”), “che dietro questa gestione così scellerata ci sia la volontà di gettare l’azienda in pasto ai privati, come è stato fatto per tanti altri gioielli italiani. Abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta su Eni e su Saipem”. E ha poi aggiunto: “Qui ci sono stipendi da nababbi e liquidazioni a sette zeri, mentre gli azionisti sono cornuti e mazziati”.

 

emma marcegaglia emma marcegaglia

Nel suo intervento il leader M5S ha parlato anche del codice di onorabilità per i manager, quella norma voluta dal governo Letta che sancisce la decadenza degli amministratori indagati o condannati in primo grado e che è stata bocciata dagli azionisti dei gruppi pubblici. Grillo ha poi definito l’ex ad dell’Eni Paolo Scaroni un pregiudicato e dell’attuale guida ha detto: “Di Descalzi penso tutto il male possibile. Queste persone non dovrebbero avere cariche pubbliche. Si sono divisi miliardi di tangenti con sovvenzioni di governi di destra e sinistra”.

 

Proprio oggi, gli avvocati dell’ex ad di Saipem in Algeria Tullio Orsi, hanno confermato al Corriere della Sera che il manager è orientato a patteggiare l’accusa di corruzione con quasi 3 anni di pena. In queste ore si tiene l’udienza preliminare a Milano per il caso delle presunte tangenti ai politici algerini e per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio  di 7 persone, tra cui anche l'ex ad Scaroni.

 

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“C’è un disegno criminoso del governo”, ha aggiunto il leader M5S, “nelle nomine aziendali di Eni e partecipate. Sono tutti nomi di navigata esperienza politica spesso conosciuti alle Procure. Non ultima la nomina di Descalzi coinvolto in inchieste su Kazakistan e Nigeria. Si è mantenuto per anni un sistema colluso e radicato profondamente nell’azienda, completamente opaco nei confronti dei cittadini, nonostante Saipem almeno sulla carta sia una partecipata di una società a controllo pubblico”.

 

Grillo è potuto intervenire durante l’assemblea grazie alla delega di un azionista che possiede due azioni: “Eni”, ha dichiarato, “di fatto costruisce da anni sulla corruzione internazionale la politica estera di tutti i governi che si sono succeduti, di destra di sinistra, di centro e di quest’ultimo che non so come definire. Il ministero del Tesoro finge di non sapere. Il sostegno del Governo a queste pratiche criminose è evidente guardando alle nomine. Descalzi è coinvolto spero in modo innocente, perché mi ha convinto molto la sua relazione, in una inchiesta su fatti che riguardano il periodo in cui era vicedirettore Eni”.

 

Descalzi Scaroni Descalzi Scaroni

Il leader M5S ha voluto parlare in difesa delle aziende pubbliche: “Perdiamo pezzi straordinari: erano eccellenze italiane e ora le lasciano lì come cadaveri. Le good company se le tengono loro”, ha detto, “e le bad company ce le danno a noi senza neppure una salvaguardia dei posti di lavoro. Queste persone si sono portate a casa stipendi, stock option, beni e liquidazioni mentre mandano migliaia di persone in cassa integrazione. Deve finire questo sfacelo che permette alle persone di arricchirsi sulle spalle dei lavoratori”, ha aggiunto citando il caso della Saipem dove, ha ricordato, lavorava suo padre.

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