Aldo Grasso per www.corriere.it
DANILO TONINELLI ESULTA PER LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI
Che requiem! La decisione di Beppe Grillo di ribadire il limite dei due mandati è epocale, potrebbe anche segnare la fine del M5S. Di fronte all’irrisolutezza di Giuseppe Conte, forse per regolare i conti con i «traditori» (Crimi, Lombardi, Taverna, Fico…), più probabilmente stomacato dallo show che lui stesso ha messo in piedi, Grillo ha falcidiato il cerchio magico del M5S, fingendo di consolarli: «Non lascerò nessuno a spasso, fidatevi di me».
In realtà, nessuno più si fida di nessuno. Salvo l’immarcescibile Danilo Toninelli. È l’unico felice del diktat di Grillo, anche se gli costerà il Senato: «La politica di professione ha un unico fine: garantirsi un eterno posto in Parlamento».
Accusa i compagni di strada di voltagabbanismo (dovranno pur cercarsi un lavoro!) ed è sempre più concentrato a inanellare gaffe. Per dire, non sa ancora far di conto: «Su Rousseau, il 48% ha votato contro la fiducia a Draghi e il 58% a favore». Mentre i big del partito faranno valere le amicizie coltivate negli anni, mentre i peones si disperano in attesa di Santoro, Toninelli frequenta garrulo i social con una rubrica di controinformazione.
Lo scorso anno ha scritto un libro, «Non mollare mai», agiografia epica dell’uomo qualsiasi. Perché è felice? Perché, nella qualsiasità, la qualsiasità non ha nulla da perdere.
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