LA GUERRA IN ISRAELE AIUTA PUTIN. MA FINO A UN CERTO PUNTO – DA UN LATO, È UNA MANNA PER LA NARRAZIONE DEL CREMLINO, PERCHÉ METTE IN MOSTRA LE AMBIGUITÀ DELL’OCCIDENTE (CHE CONDANNA “MAD VLAD”, MA GIUSTIFICA NETANYAHU). DALL’ALTRO, COMPROMETTE IL RAPPORTO CON “BIBI”. IN ISRAELE VIVONO MOLTI RUSSOFONI, E TEL AVIV È UNA META PREDILETTA PER GLI OLIGARCHI…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”

 

Vladimir Putin Ali Khamenei Ebrahim Raisi Vladimir Putin Ali Khamenei Ebrahim Raisi

A leggere i comunicati ufficiali sull’incontro che la delegazione di Hamas ha avuto a Mosca, sembra di vivere in due mondi paralleli: mentre la dichiarazione della diplomazia russa sostiene che l’argomento principale dei colloqui sia stata «la liberazione degli ostaggi, come da posizione già dichiarata della Federazione Russa», gli emissari da Gaza hanno espresso il loro «apprezzamento per la posizione di Vladimir Putin» e sostengono di aver discusso «l’aggressione sionista» e il disegno di un Medio Oriente «diverso da quello prospettato dagli Usa».

 

E [...] la presenza ai colloqui di Ali Bagheri Kani, viceministro degli Esteri dell’Iran, fa pensare alla ricerca di un’intesa che va ben oltre quella mediazione umanitaria che Mosca dichiara come suo obiettivo ufficiale.

 

La Russia è ormai un’alleata dell’Iran, dal quale dipende nella fornitura di armi, soprattutto droni, per continuare a colpire le città ucraine. Di recente Teheran ha mostrato interesse anche alla Unione economica euroasiatica, la formazione postsovietica voluta da Putin.

putin netanyahu putin netanyahu

 

Quindi, come minimo Mosca si è prestata a fare da garante a un incontro tra i vertici di Hamas e un altolocato esponente del regime iraniano. Una mossa difficile da liquidare come ordinaria diplomazia […].

 

Non a caso Volodymyr Zelensky lancia a Bruxelles l’avvertimento su un’intesa che potrebbe formarsi a Mosca: «I nemici della libertà sono molto interessati ad aprire un secondo fronte contro il mondo libero».

 

Il Cremlino sognava e cercava il secondo fronte da un anno e mezzo, e ora è arrivato: a livello mediatico, la guerra in Ucraina è già sparita dalle prime pagine internazionali, l’attività diplomatica e la solidarietà internazionale si sono spostate in Medio Oriente, e Mosca può sperare che anche a livello di aiuti militari le esigenze di Kyiv passino in secondo piano.

putin netanyahu 5 putin netanyahu 5

 

Il centro demoscopico Fom registra da due settimane consecutive una visibile riduzione dello stato d’ansia dei russi: una guerra lontana cancella quella vicina, mentre la propaganda televisiva mostra gli effetti dei missili su Gaza, come a dire che se lo fa Israele possono farlo anche i russi, e se l’Occidente condanna Putin, ma giustifica Netanyahu vuol dire che i russi sono vittime di una discriminazione che li accomuna ai palestinesi.

 

Ed è proprio in questo sillogismo che si nasconde la trappola che rende quasi impossibile per Putin provare a lanciare una mediazione, giocare su due tavoli e tentare di fare all’Occidente un’offerta […].

 

vladimir putin ali khamenei vladimir putin ali khamenei

[…] Con le sue mosse degli ultimi due anni Putin ha speso il capitale della “equidistanza” (che aveva permesso ai russi di muoversi con pragmatismo tra Riad, Teheran e le capitali dei regimi laici come il Cairo). La decisione di presentare l’invasione dell’Ucraina come sfida all’Occidente ha inevitabilmente connotato lo schieramento della Russia: contro gli Usa e contro l’Europa che appoggiano l’Ucraina e Israele, quindi insieme a Hamas, all’Iran e a quel “Sud globale” che Putin negli ultimi mesi ha corteggiato con una retorica in chiave “anticolonialista”.

 

La logica di cercare amici tra i nemici dei propri nemici, e la tentazione di cavalcare il sentimento filopalestinese in chiave antiamericana e antioccidentale […] rischia di azzerare il rapporto con un altro grande alleato russo in Medio Oriente: Israele. Un Paese che non solo ha una cospicua parte della popolazione russofona (che vota a destra), ma che è la destinazione prediletta di oligarchi, funzionari e pop star russe.

 

Netahyahu non ha aderito alle sanzioni contro la Russia, e non ha inviato – almeno non ufficialmente – aiuti militari all’Ucraina. Ora, il ministero degli Esteri israeliano ha definito l’invito della delegazione di Hamas a Mosca un «atto osceno» e ha chiesto la sua espulsione immediata. […]

PUTIN AL KHAMENEI PUTIN AL KHAMENEI vladimir putin ali khamenei vladimir putin ali khamenei

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?