GUERRA E PACE FISCALE – NUOVA CHANCE PER I 500 MILA CONTRIBUENTI CHE NON HANNO SALDATO IL CONTO CON LE RATE DELLA ROTTAMAZIONE TER E DEL SALDO E STRALCIO: IL GOVERNO CONCEDE PIÙ TEMPO PER PAGARE LE RATE – L'OPERAZIONE, SOSTENUTA CON FORZA DAL CENTRODESTRA E DAI 5 STELLE, È STATA FAVORITA DALLA CRISI UCRAINA...

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Michele Di Branco per “il Messaggero”

 

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La guerra riscrive l'agenda fiscale. Nonostante le perplessità del governo, la commissione Bilancio del Senato ha dato l'ok ad un emendamento al decreto sostegni ter che concede una nuova proroga ai contribuenti che, entro la fine del 2021, non avevano versato le rate della Pace fiscale.

 

In pratica, il nuovo correttivo approvato da Palazzo Madama rimette in pista i 512mila italiani che non hanno saldato il conto con le rate della Rottamazione ter e del Saldo e stralcio.

 

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L'operazione, sostenuta con forza dal centro-destra della maggioranza e dai 5 Stelle, è stata favorita dalla crisi ucraina: ragioni politiche hanno suggerito, in una fase di rincari generalizzati, di non appesantire le spalle dei cittadini di ulteriori carichi. Senza questo intervento, infatti, chi era rimasto moroso avrebbe dovuto onorare tutti i debiti tributari senza rateizzazioni e con il fardello di interessi, sanzioni e more.

 

«Ci ho lavorato a lungo in questi mesi, perché a pagare la crisi economica non possono essere i cittadini e le imprese che già erano in difficoltà prima della pandemia e, a causa di questa, hanno visto peggiorare la loro situazione» ha spiegato il viceministro dell'Economia, Laura Castelli.

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LE MODIFICHE Il calendario della Pace fiscale è stato dunque rimodulato: le rate pregresse non versate alla fine dell'anno scorso potranno essere pagate entro il 30 aprile 2022 se in scadenza nell'anno 2020, entro il 31 luglio 2022 se in scadenza nel 2021 ed entro il 30 novembre 2022 se in scadenza nel 2022. Ovviamente anche alle nuove scadenze si applica la deroga ai mini ritardi. La norma introdotta infatti prevede che sono ritenuti validi ai fini della definizione agevolata i pagamenti tardivi effettuati entro cinque giorni dalla scadenza.

 

Con l'emendamento sono state cancellate anche le procedure esecutive eventualmente avviate a seguito della decadenza dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio avviate in questi tre mesi in cui i contribuenti decaduti dalla pace fiscale sono stati chiamati a saldare i propri debiti maggiorati degli interessi e delle sanzioni.

 

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Allo stesso tempo, però, l'emendamento dispone che restano definitivamente acquisite, e dunque non rimborsabili, le somme, relative a rate eventualmente già versate. La partita della Pace fiscale potrebbe non essere finita qui. Alcune forze politiche (in particolare Cinque Stelle, Lega e Forza Italia) premono da mesi per la messa a punto di una Rottamazione quater che coinvolgerebbe anche i ruoli del 2018-2019 attualmente esclusi dalle sanatorie.

 

Si tratta solo di ipotesi, al momento, perché il costo di questa misura è stato valutato intorno a un miliardo di euro, e in questo momento non si dispone di questo tipo di fondi. Tra l'altro, nella legge di Bilancio chiusa a fine 2021, le commissioni Finanze e Lavoro del Senato hanno approvato un ordine del giorno, sottoscritto dai relatori, Emiliano Fenu (M5S) e Mauro Laus (Pd), che impegna il Governo a prevedere nella prossima manovra la rateizzazione fino al 31 dicembre 2022 dei pagamenti per rottamazione-ter e saldo e stralcio.

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