1 - M5S: CASTELLONE, SERVE DIALETTICA, DI MAIO PILASTRO 5S
(ANSA) - "La dialettica interna è parte dell'identità del M5S, ma deve essere dialettica costruttiva per trovare un'identità nel fronte progressista. Di Maio pilastro per il Movimento, non metterei in dubbio la sua collocazione". Così in un tweet la capogruppo M5s al Senato Mariolina Castellone.
CUPIO DISSOLVI - IL POST CRIPTICO DI BEPPE GRILLO SULLA GUERRA DI MAIO CONTE
2 - LITE NEI 5 STELLE, GRILLO STA CON CONTE SUL TAVOLO ANCHE IL TERZO MANDATO
Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"
La guerra non si placa. Anzi, le posizioni si fanno più estreme. Nei Cinque Stelle prevalgono i toni sanguinari nonostante Beppe Grillo si spenda per il secondo giorno consecutivo, con un post, in versione mediatore.
Il garante M5S interviene a suo modo. «Una volta un padre venerabile (Bapu Ghandi) disse ai suoi "sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo".
Così egli (l'Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande.
Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall'impossibile al necessario», scrive Grillo facendo riferimento al suo addio alla guida del M5S.
Poi avverte: «Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sé per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole - conclude - restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla».
luigi di maio giuseppe conte meme by carli
Le parole di Grillo diventano subito un caso: ogni ala dà una sua lettura. Interviene per dirimere la questione lo staff del garante: «Il post di Grillo non è criptico, la "sola voce" che richiama è quella del capo politico, Giuseppe Conte». Non a caso, quasi in contemporanea, il presidente indica con un like al post il suo apprezzamento. I dimaiani, invece, parlano di «un tentativo di mediazione strumentalizzato».
Il confronto tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio continua a non essere in calendario - anche se in serata i senatori, secondo quanto riferisce l'Adnkronos vanno in pressing per mettere in calendario una assemblea con i due litiganti - ma è sempre rovente il clima tra le parti. Il presidente M5S interviene: «Dobbiamo contrastare in tutte le sedi la decisione della Commissione Ue di annoverare gas e nucleare tra le energie verdi».
Maria Castellone, Stefano Patuanelli, Giuseppe Conte
E poi argomenta: «I ministri M5S devono portare avanti questo impegno, questi fatti, queste parole. Sono quelle che si aspettano i cittadini, a cui noi tutti - ora più che mai - dobbiamo risposte e azioni concrete. Senza perdere tempo». I dimaiani contrattaccano: «Questo rimprovero lo fa a sé stesso o al capodelegazione? Perché altri non hanno competenze».
RICCARDO FRACCARO GIUSEPPE CONTE
Conte, dicono fonti parlamentari, non è più disposto a subire nuove offensive e per questo motivo sta accelerando nel definire i posti vacanti nelle struttura M5S. C'è chi sospetta anche che ci siano ricadute sui territori sulle liste per le Amministrative. Non solo.
Serpeggia nei palazzi l'idea che l'ex premier possa depennare dalla lista per una eventuale deroga al terzo mandato chi accuserà di aver «tradito» il M5S: quindi big come lo stesso Di Maio o Riccardo Fraccaro. E tra le ipotesi che circolano con insistenza c'è anche la possibilità che Conte intervenga per chiedere di rimuovere o sfiduciare Di Maio dal comitato di garanzia, in quanto non più imparziale ma rappresentante di una corrente.
giuseppe conte e luigi di maio
3 - M5S GRILLO NON PLACA LA LITE CONTE-DI MAIO SFIDA SUL TERZO MANDATO
Estratto dell’articolo di Francesco Malfetano per "il Messaggero"
[…] Conte ieri, giorno in cui il Domani dà notizia di una perquisizione a casa sua nell'ambito della vicenda Acqua Marcia a cui fa eco la precisazione dello staff che sottolinea come sia «persona informata dei fatti e non indagato», è stato in realtà molto attivo.
giuseppe conte e rocco casalino
Da un lato rilanciando l'azione 5S con il no alla decisione di Bruxelles su nucleare e gas green e provando ad accelerare l'agenda di Governo sullo scostamento di bilancio anti carobollette e su un percorso chiaro per le misure anti-Covid.
Dall'altro, rivendicando con i suoi le scelte che hanno portato alla concretizzazione dell'«opzione di garanzia Mattarella», fa trapelare: «Non dimentico chi ha sabotato un'occasione unica per l'Italia: chiudendo la porta del Quirinale a un alto profilo femminile si è chiusa la porta alla speranza di un cambiamento».
virginia raggi giuseppe conte luigi di maio foto di bacco (2)
Un messaggio chiaro a Di Maio: «Niente rimarrà appeso» fa sapere alludendo al confronto davanti agli iscritti paventato nelle ultime settimane, perché «le condotte non in linea con i nostri principi e i nostri valori non sono accettabili». Ma sempre lasciando una porta aperta a chi dovesse ripensarci: «Non voglio più sentir parlare di contiani' o altro, i parlamentari sono esseri pensanti...Il correntismo non deve esistere nella nostra comunità».
IL TERZO MANDATO
Nel frattempo, con i senatori che ieri sera hanno avanzato la richiesta formale di un'assemblea congiunta immediata, crescono i dubbi sul perché Di Maio starebbe spingendo per lo scontro.
LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
Per qualcuno infatti, dietro al suo piano per accerchiare il presidente 5S attraverso l'asse con Raggi e Appendino, ci sarebbe anche la necessità di smontare la regola sul secondo mandato prima che sia troppo tardi.
E cioè chiarire che chi è già stato eletto nel 2013 e nel 2018 potrà ricandidarsi nel 2023. Un intervento richiesto da molti parlamentari. Ad oggi, circa 70 eletti grillini appartenenti alla vecchia guardia - tra cui lo stesso Di Maio ma anche Fico, D'Incà o la vicepresidente dei 5S Taverna - non potrebbero essere inseriti nelle liste a meno che, come già avvenuto per le cariche locali e il cosiddetto mandato zero non si deroghi a quello che è uno dei principi fondanti del M5S.
Se poi si aggiunge a tutto questo che i consensi si sono dimezzati rispetto al 2018 e che sono stati tagliati in Parlamento 345 seggi, non è poi così azzardato immaginare che dietro lo scontro possa esserci anche questo.