INDIGESTIONE DI “STORYBALLING” - SE RENZI ANNUNCIA DI VOLER TAGLIARE IMU E TASI, PADOAN È COSTRETTO A DIRLA TUTTA: SENZA SFORBICIATE ALLA SPESA PUBBLICA NON SI PUÒ FARE NULLA - A PROPOSITO: QUAL È IL PIANO DI GUTGELD PER LA SPENDING REVIEW?

Per ora la sforbiciata a tributi e balzelli vari è un'ipotesi poco concreta. Si potrà realizzare - ha ammesso Padoan - solo “abbattendo le spese” perché “se le esigenze” di uscite di denaro pubblico “diminuiscono c' è uno spazio credibile per la riduzione delle tasse”…

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Francesco De Dominicis per “Libero Quotidiano”

 

Dice Pier Carlo Padoan: le tasse vanno tagliate seriamente e l' unico modo è ridurre la spesa pubblica. Le parole del ministro dell' Economia, pronunciate ieri a Rimini, hanno un destinatario preciso, seppur non menzionato dal palco del Meeting ciellino. È il premier, Matteo Renzi.

RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN

 

Al quale l'inquilino di via Venti Settembre si è rivolto, probabilmente col tentativo di voler mettere un freno alle promesse proprio in campo tributario. Promesse che corrono il rischio, evidentemente, di essere disattese se la spending review fallisce ancora la sua missione (ed è probabile che nel mirino di Padoan ci sia anche il fedelissimo del premier, Yoram Gutgeld, che ha avuto l' esclusiva sul piano anti sprechi).

 

Non che il ministro escluda misure per favorire la ripresa proprio facendo leva sull' abbattimento del carico fiscale. A Rimini, in effetti, Padoan ha spiegato che ora è il momento del «sostegno alle imprese e alle famiglie intervenendo sulle tasse sulla casa»: sarebbe, secondo l' ex alto dirigente Ocse, la nuova tappa di un percorso partito dal bonus 80 euro per «una ragione di equità sociale» che è poi passato per la spinta alla crescita dell' occupazione col Jobs Act (i cui effetti vanno ancora verificati).

 

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

Tuttavia, per ora la sforbiciata a tributi e balzelli vari - a cominciare dalla Tasi e dall' Imu - è un' ipotesi poco concreta. Si potrà realizzare «abbattendo le spese» perché «se le esigenze» di uscite di denaro pubblico «diminuiscono c' è uno spazio credibile per la riduzione delle tasse». Il ragionamento non fa una piega. Ma smonta, o per lo meno frena, il piano di palazzo Chigi: come dire che le coperture per dara il via al piano, più volte annunciato da Renzi, volto a far calare la pressione fiscale di 45-50 miliardi di euro allo stato non esistono.

 

matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan

Non è da escludere che Padoan abbia voluto far emergere la questione della riduzione della spesa per costringere Gutgeld a uscire allo scoperto, mettendo sul tavolo la sua strategia per mettere a dieta il bilancio statale. Senza dimenticare che 16 miliardi di riduzione di spesa vanno individuati, già a settembre con il varo della manovra per il 2016, per evitare che scattino vecchie clausole di salvaguardia: in assenza di tagli salirà, tra altro, l' Iva fino al 25%. Tocca a Gutgeld, insomma, dare una mano a Renzi in tempi rapidi. Gli ostacoli, peraltro, non sono solo quelli squisitamente finanziari.

 

Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

Oltre al nodo dei fondi, il premier deve superare anche le perplessità di una parte del Partito democratico circa l' azzeramento della tassa sulla prima casa per tutti. Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, ha detto in un' intervista alla Stampa, che il taglio di Imu e Tasi a 360 gradi si trasforma in un vantaggio per i ricchi. Secondo l' esponente democrat, il modello ideale è «quello inglese della Council tax, dove il valore dell' immobile è calcolato in funzione del quartiere e dei servizi offerti. Nella periferia di Londra si pagano anche 4,5 mila sterline l' anno sulla casa». Altro che meno tasse ...

 

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