Per la manovra «bisognerà raccordarsi e confrontarsi fin da subito con l’attuale governo. Non si potrà fare tutto, ma bisognerà dare dei segnali puntuali rispetto alla realizzazione del programma della coalizione». Lo dice in un’intervista a La Stampa Francesco Lollobrigida, capogruppo di FdI alla Camera.
«Prima c’è da capire che disponibilità di cassa c’è in Italia. Ci sono questioni emergenziali e contingenti, come la vicenda energetica che richiede un impegno immediato a salvaguardia delle aziende e delle imprese che non ce la fanno a sopravvivere. Poi ci sono da diminuire i costi del lavoro». Già nelle prossime ore «cercheremo di avere maggiori informazioni con un leale confronto con chi governa la nazione».
Il Pnrr «nasce da una crisi economica post-pandemica, con un preciso disegno, mutato con la crisi russo-ucraina. Guardare alle nuove criticità emerse, le politiche agroalimentari ed energetiche, vuol dire valutare insieme alla Commissione Ue quali possono essere le modifiche per spendere bene le risorse». Ad esempio «un aumento delle risorse per le politiche energetiche sarebbe una cosa utile e imprescindibile».
Con le opposizioni «auspichiamo un confronto simile a quello che abbiamo avuto noi con tutti i governi e in particolare con Draghi». Le singole forze politiche del centrodestra «agiranno insieme per realizzare il programma e ognuna tenterà di essere da stimolo alle altre per fare il meglio». Rispetto al presidenzialismo «con un processo ampiamente condiviso potrebbe essere un percorso brevissimo. Senza dubbio si può fare entro cinque anni». Oggi il Pd «scopre la Costituzione intoccabile - osserva - mentre io credo lo sia nei principi, ma che vada rivista e riorganizzata».
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