LAVITOLA TORNA IN ITALIA LUNEDÌ: “HA PRONTO UN DOSSIER” - SANTADECHÉ FOREVER: “LA MINETTI? PURE NILDE IOTTI ERA LÌ PERCHÉ AMANTE DI TOGLIATTI. IL TROTA È UN PIRLA, MIA NIPOTE HA IL QUID” - SCONTRO FORNERO-CAMUSSO: ESODATI SONO 65MILA, RISORSE ADEGUATE. NO, NUMERI FALSI, CAMBI LA RIFORMA - PM: ACQUISIRE I BONIFICI DEL BANANA ALLE PAPI GIRL - MARONI: DOPO LA PULIZIA, LA POLITICA - ROMA TAPPEZZATA DI POSTER “LEGA LADRONA” - MENO AIUTI ALLE RINNOVABILI, CLINI: “ALCUNE AZIENDE GUADAGNAVANO PIÙ DI UN PUSHER” - DOPO ROMA IN TILT, IPOTESI MAXI-CONCORSI FUORI DAL GRA…

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1 - PENSIONI, CAMUSSO: GOVERNO FACCIA PASSO INDIETRO SU RIFORMA
(LaPresse) - "Il governo ha fatto una riforma delle pensioni sbagliata e deve avere il coraggio di fare un passo indietro, non raccontare numeri falsi (sugli esodati, ndr) la sera prima di una manifestazione". Così il segretario generale della Cigl, Susanna Camusso, dal palco di piazza Santi apostoli, a Roma, in occasione della manifestazione nazionale 'Basta promesse', promossa dai sindacati per chiedere misure in favore dei lavoratori 'esodati'.

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2 - PENSIONI, CGIL: IN PIAZZA A ROMA SIAMO TANTISSIMI
(LaPresse) - "Siamo tanti, tantissimi". Così il segretario organizzativo della Cgil, Enrico Panini, parlando dal palco di piazza Santi Apostoli, a Roma, dove è giunto da pochi minuti il corteo dei sindacati indetto in occasione della manifestazione 'Basta promesse' per chiedere risposte in favore dei lavoratori 'esodati'. Dal palco parleranno a breve i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

3 - ESODATI: CAMUSSO, SE CONFERMA DATI VIA PRESIDENTE INPS
(ANSA) - "Se il governo confermasse nei prossimi giorni che gli esodati sono 65.000 allora non resta altro che chiedere le dimissioni del presidente dell'Inps". Lo ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso secondo la quale il numero reale degli esodati è molto superiore a quello dei salvaguardati annunciati dal governo.

Camusso ha sottolineato che ci sono "centinaia di migliaia di persone che in ragione di un diritto hanno scelto per la loro vita. Bisogna ridare loro il diritto che avevano e che devono continuare ad avere. Giocare con la vita delle persone è una cosa insopportabile". "Se il Governo - ha detto - dovesse confermare nei prossimi giorni questi dati (che le persone che saranno salvaguardate sono 65.000 ndr) non ci resta che chiedere le dimissioni del presidente dell'Inps". Secondo Camusso infatti non si può affidare un istituto così importante a chi "non ha il coraggio" di dare i numeri reali.

4 - ESODATI: MINISTERO, SONO 65MILA, RISORSE ADEGUATE
(ANSA) - Il numero degli esodati "é di circa 65mila e pertanto l'importo finanziario individuato dalla riforma delle pensioni, attuata col decreto Salva Italia, è adeguato a corrispondere a tutte le esigenze senza dover ricorrere a risorse aggiuntive". Lo comunica il ministero del Lavoro.

Il Ministro del lavoro Elsa Fornero, spiega una nota del ministero, "ha ricevuto oggi i risultati dell'analisi compiuta dal tavolo tecnico istituito per le problematiche relative ai cosiddetti salvaguardati. Il lavoro dei tecnici è stato guidato dall'obiettivo di evitare che lavoratori in prossimità del pensionamento si trovino senza reddito e senza pensione, nonché ispirato dai criteri della trasparenza e dell'equità, al fine di evitare disparità di trattamento fra situazioni analoghe".

ESODATI IN PIAZZA A ROMAESODATI IN PIAZZA A ROMA SUSANNA CAMUSSOSUSANNA CAMUSSO

Ed ha quindi accertato il numero, in "circa 65mila", indicando che non servono risorse aggiuntive per l'intervento del governo. "Proprio per rispetto verso queste persone il Ministro Fornero ha voluto che il controllo dei dati fosse scrupoloso e preciso, una stima che ha quindi richiesto un'analisi di dettaglio molto puntuale e un tempo relativamente lungo che può aver alimentato preoccupazione. Si è data così risposta a una situazione di comprensibile ansia per migliaia di persone, fugando un ingiustificato allarmismo".

5 - DANIELA SANTANCHE' ALLA ZANZARA SU RADIO 24: "MIA NIPOTE ASSESSORE? DIVERSA DAL TROTA, LUI UN PIRLA LEI BELLA E CAPACE". "DIFENDO IL NEPOTISMO, GIUSTO SEGNALARE UN PARENTE"
Radio 24 - "Mia nipote? Meglio del Trota, lui é un pirla, lei brava, bella e capace. Difendo il nepotismo. Se hai un parente, anche un figlio, preparato e capace perché non deve avere la possibilità di emergere?". Lo dice alla Zanzara su Radio 24 Daniela Santanché del Pdl, la cui nipote Silvia Garnero é assessore alla provincia di Milano. "In politica funziona così, di cosa vi stupite - dice la Santanché a Radio 24 - quando si fa una giunta decidono i partiti. Ho detto a Podestà (presidente provincia di Milano, ndr) che c'era mia nipote, una ragazza brava, bella di cui mi fido. Piuttosto di suggerire uno che passa per strada e che non conosco. Lo rivendico con orgoglio".

"Silvia ha il quid - dice ancora alla Zanzara - mentre il Trota ha dimostrato di essere un pirla anche se ha preso i voti, ma avete sentito le interviste che ha fatto? E poi parliamoci chiaro, nessuno di quelli che è in politica ha fatto concorsi, non è una raccomandazione, è una procedura normale".

6 - SANTANCHE' ALLA ZANZARA SU RADIO 24: "MINETTI? ANCHE LA IOTTI NON VINSE UN CONCORSO, ERA AMANTE TOGLIATTI". "LE SCORCIATOIE C'ERANO ANCHE PRIMA".
Radio 24 - "La Minetti? Anche Togliatti aveva come amante la Iotti, poi lei è diventata il primo presidente donna alla Camera, e sicuramente non aveva vinto concorsi. Nessuna delle due ha vinto un concorso, questo è sicuro". Lo dice Daniela Santanché del Pdl alla Zanzara su Radio 24. "La Iotti - dice ancora la Santanché a Radio 24 - faceva benissimo politica, ma nella stanza sopra delle Botteghe Oscure. Siccome ora si parla solo di Bunga Bunga possiamo dire che tutto il mondo è paese.

Una compagna comunista da amante a presidente della Camera dimostra che le scorciatoie aiutano. Se non fosse stata l'amante di Togliatti non credo sarebbe mai diventata presidente della camera". e conclude alla Zanzara su Radio 24 - "Anche la Minetti non doveva diventare consigliere regionale ma le scorciatoie c'erano ieri e ci sono anche oggi, forse un tempo era peggio".

7 - CASO RUBY, PM: ACQUISIRE BONIFICI BERLUSCONI A MINETTI E ALLE DE VIVO
(LaPresse) - "I bonifici bancari dell'onorevole Berlusconi alle gemelle Concetta e Eleonora De Vivo, attraverso il conto del loro papà, e a Nicole Minetti al di là dell'approfondimento delle ragioni dei versamenti sono altamente indizianti e vanno acquisiti agli atti di questo processo dove le gemelle De Vivo sono indicate come testimoni, Nicole Minetti è imputata oltre che indagata connessa nel processo a Berlusconi".

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Così il pm di Milano Antonio Sangermano ha chiesto ai giudici che si occupano del filone del caso Ruby che vede Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti accusati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile di acquisire un documento di Banca d'Italia che segnalava versamenti effettuati da un conto "nella disponibilità di Silvio Berlusconi" a favore di Enzo De Vivo, il padre di Concetta ed Eleonora, testimoni nei due processi sul caso Ruby e alla consigliera regionale del Pdl.

Secondo il pm, da indagini supplettive effettuate dalla procura di Milano emergerebbe che le somme versate sono "cospicue". Le operazioni in alcuni casi non riporterebbero alcuna causale, mentre in altri casi sarebbero state giustificate semplicemente come "regalie". Questi fondi, secondo l'accusa, sarebbero serviti a pagare le spese loegali di Nicole Minetti. Il pm Antonio Sangermano, che rappresenta la pubblica accusa, ha poi sottolineato come questa segnalazione della Banca d'Italia sarà oggetto di specifiche domande ai testimoni del processo.

Le difese di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti si sono opposte a questa richiesta, obiettando che le indagini spplettive effettuate dalla preocura di Milano andrebbero a ledere i diritti della difesa e sarebbero state svolte oltre i tempi previsti per le indagini preliminari. Il collegio presieduto da Anna Maria Gatto si è ritirato in camera di consiglio, per poi riservarsi di decidere su questo punto nel corso della prossima udienza.

8 - DI PIETRO: ACCORSO SU LEGGE ELETTORALE SERVE SOLO A MANTENERE PARTITI
(LaPresse) - "Riteniamo sia antidemocratico tornare alle prossime elezioni con questa legge. Non ci fidiamo di ciò che sta facendo questa pseudo-maggioranza e contestiamo metodo e merito. Primo perché troppo spesso si decide lontano dal Parlamento. Inoltre la loro proposta serve solo a mantenere i partiti che la stanno proponendo". E' quanto ha detto il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, in una conferenza stampa con Nichi Vendola e Arturo Parisi sul referendum elettorale. "La loro proposta - ha aggiunto Di Pietro - non garantisce governabilità e rispetto delle scelte dei cittadini, che non sanno chi votano e come governerà chi votano. Ecco perché si deve ripartire dalla proposta per cui abbiamo raccolto 1,2 milioni di firme. E' un dovere etico che si riparta da lì. Il nostro disegno è stato ridepositato".

Renzo Bossi battesimo padano - NonleggerloRenzo Bossi battesimo padano - Nonleggerlo

9 - LEGA: MARONI, DOPO PULIZIA TORNIAMO A FARE POLITICA
(ANSA) - "Dopo le pulizie di primavera torniamo a fare politica": lo ha scritto stamani Roberto Maroni sulla sua pagina Facebook, all'indomani delle espulsioni di Rosi Mauro e Francesco Belsito dalla Lega. "Basta piangerci addosso - scrive - ora si riparte. Viva la Lega". In un altro post Maroni ha osservato che un congresso federale a 10 anni dall'ultimo è un "evento storico".

10 - MOVIMENTO PER ROMA: IL POSTER "LEGA LADRONA"
Il movimento per Roma di Michele Baldi ha tappezzato Roma di poster "Lega Ladrona" con la famosa foto in cui Polverini e Alemanno imboccano Bossi e Calderoli con un piatto di fumanti rigatoni con la pajata, per cementare la "pace" tra la Padania e le istituzioni romane. Nel poster si legge: "Noi che l'abbiamo sempre detto - noi che non l'abbiamo mai imboccato".

11 - LAVORO: GASPARRI, ESSENZIALI MODIFICHE, NON ARRETREREMO
(ANSA) - "Noi vogliamo che la riforma sia approvata, e la vogliamo varare in tempi rapidi. Ma non vogliamo una restaurazione che causerebbe gravi danni. E ci aspettiamo da un governo di tecnici grande consapevolezza della necessità di cambiamenti sostanziali". Così il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, sottolineando che sul lavoro "parleremo in modo chiaro e costruttivo". "Ma - aggiunge - non abbiamo intenzione di arretrare rispetto ad obiettivi che riteniamo utili all'Italia".

"Le modifiche al disegno di legge sul lavoro che propone il Pdl - spiega - sono essenziali anche per non aggravare le finanze pubbliche di ulteriori oneri. Un eccesso di rigidità nelle assunzioni determinerebbe una maggiore disoccupazione e quindi dei maggiori oneri diretti ed indiretti per le casse pubbliche". "Difendere perciò i principi della flessibilità in entrata vuol dire tutelare il lavoro ed evitare alti costi sociali e finanziari, che aggraverebbero la già difficile situazione delle finanze. Non si capisce, pertanto, perché non si dovrebbe dare il via libera a modifiche, che non solo non comportano costi ma sono addirittura vantaggiose."

12 - LAVITOLA LUNEDI'IN ITALIA,SI COSTITUISCE;HA PRONTO DOSSIER
(di Oscar Piovesan) (ANSA) - Dopo aver girovagato indisturbato per mezzo mondo, da Panama al Brasile al Medio Oriente (lo scorso marzo), Valter Lavitola ha deciso di costituirsi e di affrontare la giustizia italiana. Secondo quanto rivelato oggi da fonti a lui molto vicine, se ne andrà dall'Argentina - il preferito buen retiro fin dall'inizio della sua latitanza di quasi otto mesi - domenica prossima con un volo Alitalia ed i giudici, avvertiti dai suoi legali, lo accoglieranno lunedì all'aeroporto di Fiumicino.

Silvia GarneroSilvia Garnero

"Dopo aver sistemato le sue cose, è sereno e tranquillo", ha assicurato all'Ansa la fonte di fiducia che lo conosce da anni. In effetti, già in un suo comunicato dello scorso dicembre, Lavitola si era detto convinto della necessità di rientrare in Italia "per chiarire ciò che mi vede indagato". Avvertendo però: "Le mie disponibilità economiche non mi consentiranno di vivere di rendita e, quindi, bisogna che mi rimanga qualcosa per quando questa storia sarà finita". Insomma in questi mesi si è dato da fare per "blindare" i suoi beni. Soprattutto in Brasile. Anche se, stando alle indiscrezioni, non gli sarebbe stato proprio facile.

D'altra parte si è 'blindato' anche per l'accusa di estorsione in concorso con i coniugi Tarantini ai danni dell'ex premier Silvio Berlusconi, poi derubricata dal Tribunale del Riesame di Napoli a induzione a rendere dichiarazioni false o mendaci nell'inchiesta pugliese sulle escort. Con un sostanzioso dossier messo a punto a Buenos Aires con video, intercettazioni e documenti.

"Lo ha rinchiuso in una cassaforte all'estero", ha precisato la stessa fonte all'Ansa. In tutto questo tempo, Lavitola si è sempre mantenuto in contatto con i suoi legali, che lo hanno raggiunto due volte, a Buenos Aires e nella proprietà agricola di un suo amico italo-argentino, situata a Salta, oltre mille chilometri dalla capitale. Dove, peraltro, il faccendiere ha trascorso gran parte del soggiorno argentino, feste di fine anno incluse. Nel suo comunicato di dicembre, Lavitola aveva comunque ammesso: "E' chiaro che il mio rientro in Italia significa entrare in carcere. Non so per quanto, ma mi preparo al peggio". Si vedrà. Ma chi gli è al fianco in queste ultime ore, lo descrive appunto "sereno". Perché, gli avrebbe precisato lui stesso, "non ho niente da nascondere".

13 - DE LORENZO E POGGIOLINI CONDANNATI DEVONO ALLO STATO 5 MILIONI CIASCUNO...
Dal "Corriere della Sera" - In giorni nei quali la politica è attraversata da scandali che scuotono i partiti della cosiddetta «Seconda Repubblica», la Corte di Cassazione pone fine a una vicenda che affonda le sue origini trent'anni fa, quando la «Prima Repubblica» pareva saldissima. L'ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo (che oggi ha 73 anni) e l'ex direttore generale del Servizio farmaceutico nazionale Duilio Poggiolini (82 anni) dovranno risarcire lo Stato con oltre 5 milioni di euro - 5.164.569, per la precisione - per il danno di immagine generato dalla «tangentopoli dei farmaci» degli anni 1982-1992.

La sentenza ha confermato la condanna al risarcimento inflitta dalla Corte dei Conti il 13 aprile 2011, scattata dopo le sentenze penali definitive emesse per i reati di concussione e corruzione: Poggiolini e De Lorenzo «avevano percepito somme da numerose case farmaceutiche, producendo un danno erariale derivato dalla ingiustificata lievitazione della complessiva spesa farmaceutica». L'ex ministro De Lorenzo ha detto di non sentirsi toccato dalla sentenza: «Avalla il principio che nessun farmaco ha avuto un aumento di prezzo per il mio intervento, sconfessando il giudice penale».

LEGA LADRONA MICHELE BALDI MOVIMENTO PER ROMALEGA LADRONA MICHELE BALDI MOVIMENTO PER ROMA

14 - MENO AIUTI ALLE RINNOVABILI. CLINI: "C'È CHI GUADAGNA PIÙ DI UN PUSHER"
Blitzquotidiano.it - Nell'Italia del piagnisteo generale, suffragato peraltro da ogni indicatore economico, i produttori di energia verde si sono arricchiti più degli spacciatoti di droga. Lo dice, senza mezzi termini, non un passante nemico delle energie alternative ma il ministro dell'Ambiente: "Grazie agli incentivi questi produttori in questi anni hanno avuto rendimenti che neanche gli spacciatori di droga". Il ministro Passera non fa battute ma, annunciando le modifiche sul sistema degli aiuti per le energie pulite, snocciola le varie "criticità" delle regole attuali: "Aiuti troppo sbilanciati a favore dell'elettrico, a scapito di rinnovabili termiche e dell'efficienza energetica, incentivi troppo alti rispetto al calo dei costi di produzione e molto generosi verso il solare".

Intanto il Governo ha tagliato tre miliardi di incentivi. L'obiettivo è coprire con l'energia pulita il 35% del fabbisogno energetico nazionale entro il 2020. A quella data saranno stati stanziati 12 miliardi, tre in più di oggi, tre in meno di quelli previsti. Maggiori incentivi ci saranno, secondo la logica esposta dal ministro Passera, ai finanziamenti per idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas (2,5 miliardi in tutto) mentre un taglia di mezzo miliardo va agli incentivi al fotovoltaico, cioè ai pannelli solari.

Tutto bene? In realtà non è contento chi sperava in una diminuzione del costo delle bollette che rimarranno tra le più care al mondo. Allo stesso tempo non sono contenti gli ambientalisti o comunque chi puntava a non ridurre gli sforzi per sottrarci al dominio di petrolio e combustibili fossili: "Il governo è nemico delle energie alternative" punta il dito il verde Bonelli che coglie nella diminuzione dei soldi destinati all'energia pulita un passo indietro significativo.

Legambiente pronuncia un no secco al cambio di strategia con più ampie motivazioni: "E' evidente il mancato confronto con le associazioni e le aziende del settore. Nei decreti ministeriali varati ieri c'è qualche passo avanti ma si rischia di bloccare lo sviluppo delle fonti pulite con i tetti annui alle installazioni, il complicato sistema delle aste e l'obbligo dei registri per gli impianti che tolgono ogni certezza agli investimenti."

15 - ALEMANNO, IPOTESI MAXICONCORSI FUORI DAL GRA
(ANSA) - Il campidoglio sta valutando un'ordinanza che possa prevedere lo svolgimento dei maxiconcorsi fuori dal Gra limitando alla città solo quelli che abbiano un certo numero di iscritti. "Stiamo studiando da tempo un' ordinanza, un intervento che non sia impugnabile al Tar: bisogna fare in modo che i concorsi che si svolgono all'interno del Gra non superino un certo numero di iscritti". Ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo il caos traffico per il concorso che si è svolto ieri all'Ergife sull'Aurelia.

Per Alemanno "la nuova Fiera di Roma potrebbe essere" una soluzione possibile ma "l'importante è che ci sia o un obbligo a scaglionare i concorsi, per esempio dividendo in quattro giorni 8 mila persone oppure per chi vuole farli in un'unica giornata serve una struttura al di fuori del Raccordo Anulare". Il sindaco ha detto che, per esempio, per il concorsone del Campidoglio, che si svolgerà al Palalottomatica, "c'é l'impegno di non fare giornate in cui ci siano più di 2 mila persone, benché questo luogo sia molto più facilmente accessibile dell'Ergife. Era un problema che non si riproponeva e sembrava risolto da tempo ma, evidentemente la moral suasion fatta dalla nostra amministrazione e dalla precedente sull'Ergife non ha funzionato. Evidentemente non basta e ci vuole un'ordinanza che non sia impugnabile al Tar".

 

 

 

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