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La votazione in corso (si chiude oggi alle 22) sull'elezione di Giuseppe Conte alla presidenza del M5s andrà incontro a una nuova contestazione. Lo ha confermato Lorenzo Borré, il legale che ha seguito il ricorso di tre attivisti in seguito al quale a febbraio il Tribunale di Napoli ha ordinato la sospensione dei vertici e delle modifiche allo statuto del Movimento.
«Al 99% ci sarà un nuovo ricorso, dobbiamo ancora valutare alcuni aspetti di dettaglio ma la volontà c'è e probabilmente questa volta sarà da parte di un numero più cospicuo di tre persone - ha detto Borrè a Radio Radicale - E' tutto viziato all'origine, con un candidato solo, per cui lo statuto nelle norme transitorie prevede che venga eletto qualunque sia il numero delle persone che partecipano alla votazione».
«Non è una questione di cavilli come ha detto Conte, è in ballo il concetto di democrazia. Chiamano assemblea quella che è una sorta di plebiscito», ha aggiunto Borré, secondo cui «i vizi rischiano di far ritrovare il M5s, o meglio Conte, nella stessa situazione di febbraio». Fra i vizi rilevati dall'avvocato, «l'illegittima esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi».
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