“Per coltivare un campo largo ci vogliono tanti contadini. Per ora sono aumentati, almeno i nostri, ma non sono ancora abbastanza”. Ricorrendo alla metafora del campo da coltivare, Romano Prodi a Bologna commenta l’esito del voto in Abruzzo con la sconfitta del centro sinistra a cui non è riuscito il bis della Sardegna.
E sprona il Pd della Schlein a perseguire la strada intrapresa del campo largo che per l’ex premier “va coltivato ancora ed è importantissimo che cresca come sta crescendo". Così il professore sorride comunque, all’indomani della sconfitta del candidato di centrosinistra Luciano D’Amico in Abruzzo, ospite a convegno con il sindaco Matteo Lepore e il presidente della Regione Stefano Bonaccini (che si astiene invece dal commentare il risultato in Abruzzo: “Non ho ancora letto i dati” glissa).
Per Prodi comunque la scelta fatta sull’Abruzzo è la strada giusta, tanto più ora che dietro l’angolo ora c’è la Basilicata, dove si vota ad aprile. "E' una buona seminagione, poteva andare meglio. Ma penso che l'Abruzzo è l'Abruzzo", osserva il professore, che poi restando nella metafora della semina da proseguire scherza: “Il terreno in questo caso era roccioso, montagnoso, difficile”.
Di sicuro soddisfatto, Prodi, dei risultati del Pd, che cresce rispetto alle precedenti elezioni: "Per il Pd è andata piuttosto bene, ed è un cammino di progresso che esiste. Qualcuno pensava che potesse compiersi in un breve periodo di tempo… forse la pretesa era impossibile. Ma la direzione è buona. Il campo largo vuol dire tanti agricoltori”
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