«La famiglia naturale è sotto attacco. Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo». Lo dichiarava, nel 2016, il nuovo ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, come si legge sul suo sito.
Al convegno dell’associazione Pro Vita Onlus che si era tenuto a Verona, spiegava che «da un lato l’indebolimento della famiglia e la lotta per i matrimoni gay e la teoria del gender nelle scuole, dall’altro l’immigrazione di massa che subiamo e la contestuale emigrazione dei nostri giovani all’estero. Sono tutte questioni legate e interdipendenti, perché questi fattori mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni. Il rischio è la cancellazione del nostro popolo».
L’esempio da seguire è la Russia: «Se trent’anni fa la Russia, sotto il giogo comunista, materialista e internazionalista, era ciò che più lontano si possa immaginare dalle idee identitarie e di difesa della famiglia e della tradizione, oggi invece è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società».
lorenzo fontana matteo salvini
Il 38enne ministro del neo governo di Lega e Movimento 5 Stelle, già vicesegretario della Lega Nord che si descrive su Twitter come «veronese e cattolico», nel marzo del 2017 ha definito «l’ordinanza della Corte d’Appello di Trento sulla doppia paternità (qui la storia, ndr) una sconfitta per la società ».
A fine maggio ha partecipato alla Marcia per la Vita di Roma per caldeggiare l’abrogazione della legge 194 sull’aborto al grido di «l’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo». Laureato in Scienze Politiche, ha particolarmente a cuore il tema demografico: «La politica deve occuparsi della famiglia, non possiamo perdere altro tempo. I figli sono l’investimento del futuro.
Ogni anno è come se perdessimo una città delle dimensioni di Padova, il calo demografico è paragonabile a quello provocato fra il 1918 e il 1920 dalla febbre Spagnola», aveva dichiarato in un’intervista. In gennaio, sempre sullo stesso argomento, si rivolgeva così all’ex premier Paolo Gentiloni: «Per il presidente del Consiglio uscente l’Europa che invecchia ha bisogno di migranti, per noi l’Europa che invecchia ha bisogno di generare nuovi figli».