Estratto dell’articolo di Giuliano Ferrara per “il Foglio”
[…] Silvio Berlusconi, […] Ora che è morto a una venerabile età, notizia attesa che non esclude come un moto acre di sorpresa, lo sprazzo di dolore e il morso del ricordo sono di tutti gli italiani di un paio di generazioni.
Con lui l’inimmaginabile è diventato cronaca e storia di una nazione intera saziata del cibo che solum è suo, calcio, tv, politica, sesso e galanteria, humour sboccato e fantasia sfrenata. “Fortis imaginatio generat casum (Una forte immaginazione genera l’evento), dicono i dotti. […] il grande brianzolo d’adozione […] veniva spronato dallo stigma dell’immaginazione.
SILVIO BERLUSCONI E GIULIANO FERRARA
Inutile ripercorrere il labirinto delle sue grandezze, dei suoi errori, delle sue sconcezze culturali, delle sue invenzioni clamorose, delle sue raffinatezze, del suo linguaggio benigno e oltraggioso, dei suoi incantamenti. Fu osteggiato in politica come nemico della democrazia, e ci ha lasciato l’alternanza di forze diverse al governo. Fu dileggiato per il suo pseudoliberalismo, e ha reso il mercato aperto un tema di azione e intrattenimento popolare, dilatando marketing e consumi prosperosi.
berlusconi visita la redazione del foglio con giuliano ferrara
Fu vilipeso come criminale, e ancora adesso si fanno i conti con la casta codina che ha derubato il paese di una vera giustizia. Fu impiccato alle sue bugie bianche, numerose e versatili, […] Gli diedero anni di galera poi cancellati per i suoi rapporti festaioli con le donne, e fu invece celebrato dal paese che ama come una macchina desiderante in azione spericolata e selvaggia al culmine della crisi di un matrimonio. Fu leale con Craxi come con la signora El Mahroug […] Chi fu contro di lui, in quel labirinto ci si perderebbe di nuovo. Chi fu con lui, e lo fu con accanimento, convinzione, affetto, conosce già la via d’uscita. Chi lo ha accusato con animosità va lasciato nella sua bolla di invidia astiosa.