Estratto dell’articolo di Stefano Folli per “la Repubblica”
È dovuto intervenire il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per ricordare che le visite in carcere «sono un diritto e un dovere dei parlamentari». Diritto e dovere su cui è pericoloso sindacare […] Poi, certo, i parlamentari sono uomini e donne con le loro idee […] Per cui accade spesso […] che negli incontri coi carcerati si prediligano […] quanti hanno commesso reati dal risvolto politico.
ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA)
Talvolta con una corsa ad alcuni condannati famosi per le ragioni sbagliate, come Cospito, a scapito di altri ignoti a tutti. […] Purtroppo stiamo vedendo in queste ore che il caso Cospito è diventato rapidamente l’alibi per non affrontare altre questioni controverse. E non si può negare che la pagina scritta ieri alla Camera sia una delle peggiori degli ultimi anni. Non tanto per le aspre accuse volate in aria contro il Pd a opera di Donzelli, uno dei collaboratori più stretti della premier Meloni […] quanto per la scarsa cultura istituzionale di cui si è dato prova. […]
E l’impressione era un po’ quella. Nel vuoto della politica il caso dell’anarchico si è trasformato nell’occasione per saldare a buon mercato qualche conto. La destra cerca di sostenere che il Pd ammicca ai terroristi: tesi abbastanza grottesca, come può capire chiunque segua le cronache. Dal centro-sinistra si replica che la linea della fermezza del governo è un’inutile esibizione muscolare, in grado di provocare persino la morte dell’anarchico.
[…] Chi può volere un crescendo di tensione che sarebbe incomprensibile? Non il governo Meloni, a meno che non voglia commettere un grave errore […] Non l’opposizione, se mai credesse davvero di aver individuato nel caso Cospito la bandiera capace di mettere alle strette il destra-centro […] Ieri il Guardasigilli Nordio ha usato un linguaggio di equilibrio […] È chiaro che lo Stato non può piegarsi davanti a una pressione violenta, quale che sia il giudizio sul 41-bis.
corteo anarchici a torino per alfredo cospito
Tanto più se fosse vero che Cospito […] ha messo in gioco se stesso […] per fare dell’abolizione del carcere duro a vantaggio di tutti, mafiosi compresi, lo strumento per un attacco alle istituzioni. […] Lo scontro di ieri in Parlamento […] non avvicina la soluzione del problema. Che richiederebbe invece una convergenza in nome del buonsenso, premessa di una scelta pragmatica e non retorica.