LA LEGA,'SU DOSSIERAGGIO CHIEDEREMO DANNI A TUTTI'
(ANSA) - "Nessuno pensi di insabbiare il prima possibile lo scandalo-spioni, che ogni giorno si arricchisce di notizie inquietanti tra pezzi di Guardia di Finanza, Magistratura e media di sinistra. Chi sono i mandanti? A chi ha giovato questo spionaggio illegale di stampo sovietico?". Così una nota della Lega nella quale avverte che il partito "è pronto a denunciare e a chiedere risarcimento danni a tutti i livelli, nessuno escluso".
SALVINI, C'È UN SISTEMA CHE VUOLE ABBATTERE IL CENTRODESTRA
(ANSA) - "Come Lega andremo fino in fondo e chiederemo chiarezza su chi ha dato ordine di spiare centinaia di persone illegalmente. Neanche in Unione Sovietica pezzi di Stato, guardia di finanza, magistratura e giornalismo di sinistra lavoravano giorno e notte per spiare, diffamare, sputtanare, scannerizzare". Lo ha detto il ministro Matteo Salvini a margine della cerimonia di avvio dei lavori del tunnel subportuale di Genova.
"Mi rifiuto di pensare che fosse un ufficiale infedele della finanza, un solo magistrato o giornalista - ha detto Salvini -, qui c'è evidentemente un sistema che aveva come avversario da abbattere la Lega e il centrodestra. Vogliamo sapere chi c'è dietro e chiediamo un intervento di condanna a tutti i livelli, anche ai massimi livelli istituzionali, perché gli italiani non possono pensare che qualcuno possa essere spiato nella vita privata da pezzi di Stato, è inammissibile. Denunciamo a tutti i livelli".
POLITICI SPIATI, L’IRA DEL CENTRODESTRA LA LEGA: UN ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA
Estratto dell’articolo di M. Cre. per il “Corriere della Sera”
L’inchiesta di Perugia sul monitoraggio abusivo degli archivi informatici riservati riguardanti centinaia di persone […] incendia il centrodestra. Nel giorno in cui il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e quello di Perugia Raffaele Cantone chiedono di essere sentiti dal comitato di presidenza del Csm, dal presidente della commissione Antimafia e da quello del Copasir, le reazioni a destra sono incandescenti.
Tra le personalità che secondo Perugia sono state messe sotto osservazione illecita dal finanziere Pasquale Striano e dal pm Antonio Laudati, entrambi all’epoca in servizio alla Procura nazionale antimafia, anche esponenti dello sport come Cristiano Ronaldo, dello spettacolo come Fedez, dell’economia come Carlo Bonomi, Letizia Moratti, Fabrizio Centofanti, oltre al presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori Andrea Ceccherini.
MATTEO SALVINI CON LA FELPA ABRUZZO
La reazione più veemente viene dalla Lega: «Siamo di fronte a un vero e proprio attacco alla Repubblica e alla democrazia che coinvolge magistratura, guardia di finanza e giornali di sinistra». Secondo una nota, «in più di un’occasione le Procure hanno aperto inchieste basandosi su presunti scoop sulla base di dati ottenuti illegalmente».
La Lega chiede che il Copasir approfondisca, a partire dai «vertici presenti e passati della Gdf e dell’Antimafia». E il segretario del Carroccio Matteo Salvini attacca: «Se così fosse sarebbe una vergogna degna dell’Urss».
Molto duro anche il capogruppo azzurro in Senato, Maurizio Gasparri: il «dossieraggio della Procura nazionale antimafia è uno scandalo enorme, che oscura perfino quelli della P2 e delle P3». Secondo l’azzurro «il procuratore nazionale antimafia deve risponderne. La commissione Antimafia se ne occuperà da domani ( oggi, ndr )».
GUIDO CROSETTO A QUARTA REPUBBLICA
[…] Interviene anche Matteo Renzi: «È uno scandalo. Spiare i telefonini dei cittadini è illegale, ma spiare i telefonini degli avversari politici per distruggerne la carriera» è una cosa da «dittature del Sudamerica, non delle democrazie occidentali».
Dal Pd, il commento è co-firmato dalla responsabile per la Legalità Vincenza Rando e dal capogruppo in Antimafia Walter Verini: la richiesta di audizione dei due procuratori «va accolta subito. I due magistrati potranno dare — come sempre — un contributo di chiarezza e di rigore», perché «entrambi hanno dato e danno prova di straordinaria efficacia nel contrasto a criminalità organizzata, corruzione e altri gravi reati».
[…] Mentre il responsabile Informazione del Pd Sandro Ruotolo esprime solidarietà ai giornalisti del Domani finiti nell’inchiesta: «Se il finanziere ha commesso un reato lo deciderà la magistratura. Resta che le notizie pubblicate dai cronisti erano vere e quindi hanno fatto solo il loro dovere di informare».
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