Emilio Pucci per il Messaggero
«Così salta il governo». Il Pd e Italia Viva alzano la voce e lo hanno fatto parlando direttamente con Conte. Per ora sono messaggi inviati affinché sia Bonafede a sminare il terreno e a trovare un accordo sulla riforma della prescrizione. In assenza di un' intesa Zingaretti e Renzi hanno fatto capire al premier che si muoveranno in autonomia.
Il Pd è pronto a presentare una proposta sulla prescrizione processuale, facendo propria la tesi dell' ex procuratore di Milano Bruti Liberati, con l' estinzione dell' azione penale qualora non vengano rispettati i tempi prefissati. «Invece che far prescrivere i reati, si fanno prescrivere i processi e, quindi, rispetto al tema della prescrizione, si tornerebbe al punto di partenza», il no di Bonafede.
«Siamo vicini ad un punto di svolta, non ci fermiamo», osserva il responsabile di via Arenula. Italia Viva però minaccia di votare il ddl del forzista Costa quando arriverà nell' Aula di Montecitorio. Ieri le forze di maggioranza hanno comunque deciso di non concedere la via d' urgenza per imporre lo stop alla riforma Bonafede. Ma i renziani si sono smarcati, non partecipando al voto. E lo hanno comunicato prima al presidente del Consiglio in un incontro a palazzo Chigi.
La richiesta di FI è stata bocciata alla Camera con 269 no, 219 sì e due astenuti. Le forze dell' opposizione hanno tentato il blitz, chiedendo invano il voto segreto. Il ministro della Giustizia è disposto ad aprire un confronto sulla prescrizione all' interno della riforma del processo penale, chiede un dialogo nel merito ma di fatto non è intenzionato ad accontentare i dem, nonostante sia in corso un' interlocuzione soprattutto con il vicesegretario Pd Orlando.
Il Guardasigilli ha apprezzato il messaggio di compattezza del Pd e criticato Iv: «Ognuno fa le sue scelte, le nostre sono chiare da sempre».
NERO SU BIANCO E allora Zingaretti ha messo nero su bianco la posizione del Nazareno: «Il Pd si è confermato forza leale con la maggioranza. Ma riteniamo inaccettabile l' entrata in vigore delle norme» inserite nello Spazzacorrotti «senza garanzie sulle durate dei processi. Non si può rimanere sotto processo per un tempo indefinito».
Del resto i deputati riuniti di prima mattina hanno espresso il proprio malessere con interventi di fuoco.
«Così non si può andare avanti. Basta con lo scontro ideologico, altrimenti anche noi cominciamo a piantare le bandierine», il refrain generale. «Avere processi infiniti non tutela gli innocenti, ma nemmeno le vittime dei reati. Anzi, c' è il rischio che i colpevoli non scontino le pene», ha spiegato anche la renziana Boschi. Conte si è fatto carico di trovare una soluzione insieme al Guardasigilli per assicurare che l' entrata in vigore della riforma della prescrizione sia accompagnata da norme che assicurino una durata certa dei processi.
Ma ormai Pd e Italia viva non si fidano. E stanno progettando di inserire la richiesta di rinvio nel dl Milleproroghe. «O si trova una quadra in tempi brevissimi o, se resta il muro eretto dal M5S, come Pd presenteremo entro fine anno una proposta di legge autonoma di riforma della prescrizione, con l' introduzione della prescrizione processuale e meccanismi di garanzia della durata del processo», dice chiaro e tondo Zingaretti. Commento di Di Maio con i suoi: «Sembra di sentire Salvini o Berlusconi...». E in chiaro: se vota con FI fa il Nazareno 2.0».
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Insomma la strada maestra resta quella dell' intesa e per questo motivo (per ora) si è chiusa la porta al ddl Costa. Tuttavia non si escludono emendamenti e perfino la minaccia di approvare un testo proprio in cui di fatto si chiederà di abrogare la riforma della prescrizione, anche nei primi mesi del nuovo anno. Costa attacca salvando solo Iv: «Ci sono forcaioli come i Cinque Stelle e, come loro complici, i pavidi del Pd» che vogliono lasciare «le impronte digitali sull' ergastolo processuale». «La nostra battaglia di civiltà giuridica non si ferma», promette l' ex ministro. Lo scontro ora si sposta in Commissione. Ma M5S già avverte che non sarà possibile far arrivare il ddl nell' emiciclo entro la fine dell' anno.
matteo renzi al teatro strehler di milano 1 FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI