Marco Cremonesi per corriere.it
Senatore, un’altra «calderolata».
roberto calderoli voto sul ddl zan
«Eh, sì... Devo dire che ci ho proprio goduto». Roberto Calderoli, vicepresidente leghista del Senato, è assai noto per i tiri mancini che gioca agli avversari grazie alla sua smisurata conoscenza dei regolamenti parlamentari. Ora, la «tagliola» sul ddl Zan — con il voto segreto che lui ha chiesto l’altro ieri — ha riportato in alto mare il tema dell’inasprimento delle pene anti omofobia previsto dal disegno di legge.
Come le è venuto in mente?
«Mi è venuto naturale: quando ho visto che sulle questioni pregiudiziali e sulle richieste di sospensiva il centrodestra era già andato molto vicino alla vittoria, ho pensato che con il voto segreto avremmo portato dalla nostra qualcun altro. E così è stato…».
Si aspettava un vantaggio di voti così significativo?
«Loro, semmai, avrebbero dovuto aspettarselo. E invece hanno fatto come quello che si aspetta di avere il paracadute e invece ha preso uno zaino, pieno di lattine di carne in scatola. Perché si può anche andare sotto di uno o due voti... Ma qui sono stati 23».
Era dubbio che si potesse invocare il voto segreto sulla «tagliola».
«Ma no. Io avrei potuto presentare la richiesta di voto segreto anche con le firme di 20 senatori. E invece, ho presentato una richiesta di tre o quattro pagine, ben supportata dal punto di vista giuridico, che è stata approfondita anche dalla presidente Casellati con i suoi uffici».
Adesso però non si potrà più riparlarne per altri sei mesi…
matteo salvini roberto calderoli
«Ma va là... Io non riesco a capire una tale ignoranza dei regolamenti. Non si può ridiscutere se la si ripresenta uguale. Ma se si parte da una base diversa, si può eccome. E infatti Salvini ha proposto di ripartire dal suo testo. Ma questo mette in luce di nuovo il volersi attaccare alla bandierina da parte della sinistra».
Perché lo dice?
«Perché se anche fosse andato male il voto segreto, il Parlamento ora ha scadenze importanti di fronte. E dunque, del provvedimento anti omofobia non si sarebbe parlato comunque per mesi...».
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matteo salvini roberto calderoli SALVINI E CALDEROLI ROBERTO CALDEROLI IN SENATO