Mauro Mondello per “la Stampa”
«Cari residenti della Repubblica moldava di Pridnestrovia, il servizio di sicurezza dell'Ucraina raccomanda vivamente di evacuare la popolazione civile verso regioni più sicure. Vi assicuriamo che le forze armate ucraine non attaccheranno la popolazione civile. Tuttavia, le persone rimaste nelle città saranno considerate parte dei gruppi di sabotaggio e verranno eliminate senza preavviso. Le forze armate ucraine permetteranno ai civili di evacuare fino alle ore 19:00 di questa sera. Esattamente alle 19:00 verranno effettuati bombardamenti con razzi e artiglieria pesante su strutture militari attive sul territorio della Repubblica».
È questo il messaggio, prontamente smentito dal governo ucraino, che migliaia di cittadini transnistriani si sono visti recapitare nelle ultime ore sui loro telefoni cellulari. L'sms, da molti considerato credibile, ha aggiunto un'ulteriore ondata di caos in una regione che nelle ultime 72 ore ha visto centinaia di famiglie abbandonare le proprie e fuggire verso Chisinau: continuano, in tal senso, le lunghe code ai checkpoint militari in direzione Moldavia, soprattutto dopo l'intensificazione dei controlli di frontiera disposti dalle autorità locali.
Il timore, sempre più pressante, è che gli attentati registratisi intorno a Tiraspol fra lunedì e mercoledì costituiscano in effetti il preludio all'arrivo in Transnistria di un nuovo contingente militare russo, che andrebbe ad aggiungersi agli oltre 1500 militari di Mosca già presenti sul territorio e all'esercito di Transnistria, che può contare su 10.000 soldati e 15.000 riservisti. In molti, nella capitale transnistriana, sono in verità convinti che un gruppo di almeno mille soldati abbia già raggiunto Tiraspol, nelle ultime 72 ore.
«Sono pronti ad attaccare da un momento all'altro - ha dichiarato a La Stampa una fonte molto vicina a un militare dell'esercito russo di stanza in Transnistria - restano in allerta totale, hanno i permessi sospesi e stanno verificando il funzionamento degli armamenti di Cobasna, 20.000 tonnellate di munizioni datate, ma perfettamente funzionanti».
Dietro l'obiettivo ufficiale di difendere la minoranza di lingua russa presente in Moldavia, potrebbe nascondersi l'intenzione di aprire un nuovo fronte d'attacco verso Odessa, che resterebbe così esposta sul fronte occidentale. I missili che, secondo quanto riportato da Sergey Bratchuk portavoce dell'amministrazione militare regionale di Odessa, hanno pesantemente danneggiato ieri il ponte sull'estuario del fiume Dniester, suggeriscono che Mosca stia tentando di isolare Odessa da qualsiasi collegamento con la Moldavia.
TORRE RADIO RUSSA SALTATA IN ARIA IN TRANSNISTRIA
Inoltre, l'attacco al ponte ferroviario taglia l'ultima via completamente controllata dall'Ucraina in direzione dei porti sul Danubio, una rotta che era considerata da Kiev fondamentale per le esportazioni di grano e metallo, vista l'impossibilità di dirigersi verso le città assediate sul Mar Nero.
«Ci è chiaro che quanto sta avvenendo in Transnistria costituisce un altro passaggio della strategia militare russa - ha dichiarato il presidente ucraino Volodymir Zelensky a margine di un incontro con Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica - si tratta di azioni portate avanti dai servizi segreti, non di fake news.
esplosioni a tiraspol, in transnistria 1
L'obiettivo è chiaro: destabilizzare la regione, così da minacciare la Moldavia. Vogliono dimostrare che se Chisinau appoggia l'Ucraina, verranno presi provvedimenti». Le tensioni in Transnistria aumentano, in maniera diretta, le pressioni sulla Moldavia. Il parlamento moldavo, che ha formalmente richiesto l'adesione alla Ue lo scorso 3 marzo, ha vietato, all'inizio di aprile, di esporre il nastro di San Giorgio, un tradizionale simbolo militare del patriottismo russo, usualmente indossato nell'anniversario del 9 maggio, dedicato al ricordo della sconfitta della Germania nazista nella Seconda guerra mondiale.
TORRE RADIO RUSSA SALTATA IN ARIA IN TRANSNISTRIA
Si tratta di un provvedimento simbolico, ma che racconta in maniera diretta la preoccupazione della Moldavia rispetto a una possibile invasione russa. Il Paese, militarmente neutrale per Costituzione, può contare su un esercito di appena 7000 effettivi e non avrebbe nessuna possibilità di difendersi in caso di eventuale attacco. Anche per questo c'è già chi parla di un futuro, non troppo lontano, che veda una divisione del Paese in due regioni, con la Moldavia che verrebbe smembrata e le nuove porzioni di territorio annesse da Romania e Russia.
IL PIANO DI PUTIN PER TAGLIARE L'ACCESSO AL MARE UCRAINO E PRENDERSI LA TRANSNISTRIA transnistria 1 Transnistria Bandiera della Transnistria transnistria 1 transnistria 3 transnistria 4 esplosioni a tiraspol, in transnistria 2 TRANSNISTRIA esplosioni a tiraspol, in transnistria 3 esplosioni a tiraspol, in transnistria 4