Diciotto punti di proposte e misure con «le priorità per il governo capace di riforme incisive, stabilità finanziaria e coesione sociale». È quanto chiede ai partiti, in vista delle prossime elezioni, Confindustria in un documento interno, anticipato dal quotidiano La Stampa, e che sarà poi messo a punto definitivamente più avanti.
In cima al dossier, la visione di Confindustria che resta saldamente ancorata alla scelta europea e a quella Occidentale della Nato. «L’Italia - viene rimarcato - deve considerarsi impegnata irrevocabilmente nel rafforzamento delle istituzioni europee. Senza alcuna concessione ai sovranismi».
Inoltre si rileva come «all’Italia serva una finanza pubblica che non torni a essere a rischio, un rigido controllo del debito pubblico, dopo che negli ultimi 10 anni governi di vario orientamento politico l’hanno portato al 150%». E quindi l’«obbligo di perseguire l’equilibrio strutturale dei conti, la necessità di una spedita attuazione del Pnrr».
Inoltre è necessaria «una nuova stagione di riforme, incisive, per dare risposta al crescere della povertà e del disagio sociale». Occorre quindi rivedere l’Ires e cancellare l’Irap, il welfare e le politiche attive del lavoro, compreso il reddito di cittadinanza.
Gli industriali bocciano il salario minimo e il fenomeno del lavoro povero, il quale «va affrontato contrastando il dumping contrattuiale ed estendendo l’efficacia soggettiva dei contratti collettivi di riferimento per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e adeguati livelli retributivi».
Un solo aggettivo dedicato alla crisi politica e la fine del governo di solidarietà nazionale guidato dal presidente Draghi: «Irresponsabile».
FRANCO GABRIELLI MARIO DRAGHI CARLO BONOMI daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra CARLO BONOMI carlo bonomi mezzora in piu