“LA FINE DEL GOVERNO? IRRESPONSABILE” – ALLA FINE ANCHE CONFINDUSTRIA BATTE UN COLPO SUL DRAGHICIDIO, DOPO GIORNI DI TIMIDE REAZIONI DA PARTE DEL PRESIDENTE, CARLO BONOMI (CHE LA MELONI VORREBBE MINISTRO) – IL DOCUMENTO DEGLI INDUSTRIALI CON LE 18 PRIORITÀ: “RIBADIRE LA SCELTA EUROPA E OCCIDENTALE, RIGIDO CONTROLLO DEL DEBITO PUBBLICO, NO AL SALARIO MINIMO”

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Da www.ilsole24ore.com

 

carlo bonomi mezzora in piu carlo bonomi mezzora in piu

Diciotto punti di proposte e misure con «le priorità per il governo capace di riforme incisive, stabilità finanziaria e coesione sociale». È quanto chiede ai partiti, in vista delle prossime elezioni, Confindustria in un documento interno, anticipato dal quotidiano La Stampa, e che sarà poi messo a punto definitivamente più avanti.

 

In cima al dossier, la visione di Confindustria che resta saldamente ancorata alla scelta europea e a quella Occidentale della Nato. «L’Italia - viene rimarcato - deve considerarsi impegnata irrevocabilmente nel rafforzamento delle istituzioni europee. Senza alcuna concessione ai sovranismi».

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Inoltre si rileva come «all’Italia serva una finanza pubblica che non torni a essere a rischio, un rigido controllo del debito pubblico, dopo che negli ultimi 10 anni governi di vario orientamento politico l’hanno portato al 150%». E quindi l’«obbligo di perseguire l’equilibrio strutturale dei conti, la necessità di una spedita attuazione del Pnrr».

 

Inoltre è necessaria «una nuova stagione di riforme, incisive, per dare risposta al crescere della povertà e del disagio sociale». Occorre quindi rivedere l’Ires e cancellare l’Irap, il welfare e le politiche attive del lavoro, compreso il reddito di cittadinanza.

 

SALARIO MINIMO SALARIO MINIMO

Gli industriali bocciano il salario minimo e il fenomeno del lavoro povero, il quale «va affrontato contrastando il dumping contrattuiale ed estendendo l’efficacia soggettiva dei contratti collettivi di riferimento per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e adeguati livelli retributivi».

 

Un solo aggettivo dedicato alla crisi politica e la fine del governo di solidarietà nazionale guidato dal presidente Draghi: «Irresponsabile».

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