“GIORGETTI? DIATRIBE CHE NON MI INTERESSANO. CONTANO I VOTI” – ROBERTO VANNACCI NON VEDEVA L’ORA DI SCATENARE IL PANDEMONIO NELLA LEGA, GONGOLA E RILANCIA: “IO HO UN'IDEA DI TRADIZIONE, DI PATRIA, DI CULTURA E DI SOVRANITÀ MOLTO SIMILE A QUELLA DELLA LEGA E CHE PORTERÒ AVANTI IN MANIERA INDIPENDENTE” –LA SUMMA DEL VANNACCI PENSIERO GAY “NON NORMALI”, I TRATTI SOMATICI DELLA EGONU E LA CURIOSITÀ PER I NERI (“NEL METRÒ, FINGEVO DI PERDERE L’EQUILIBRIO PER POGGIARE ACCIDENTALMENTE LA MIA MANO SOPRA LA LORO, PER CAPIRE SE…”

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1. VANNACCI, 'VOGLIO IL SOGNO ITALIANO, BASTA PENSIERO UNICO'

HOARA BORSELLI CON IL GENERALE ROBERTO VANNACCI HOARA BORSELLI CON IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

(ANSA) - "Abbiamo un'identità da difendere che tutto il mondo ci invidia, siamo la Patria della bellezza. Volendo rinnegare la nostra identità rinunciamo ad un valore aggiunto che ci caratterizza. Candidandomi ho pensato alle mie figlie, vorrei consegnare loro un'Europa migliore ed un un'Italia migliore, vorrei che ci fosse il sogno italiano invece che quello americano: la possibilità per ogni persona di avere aperte tutte le vie per realizzarsi in maniera completa in base a quelle che sono le sue caratteristiche".

 

Così il candidato alle Europee nelle liste della Lega, Roberto Vannacci, nell'intervista rilasciata sul canale Youtube di Hoara Borselli. "Ci stanno imponendo - ha lamentato Vannacci - un pensiero unico falsificando la realtà e la gente si è rotta le scatole, vuole tornare a valori originari. L'Italia, che lo si voglia o no, è un Pese tradizionalista, attaccato alle proprie radici. Basta girare per i nostri borghi per capirlo.

 

ROBERTO VANNACCI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - MEME BY EDOARDO BARALDI ROBERTO VANNACCI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Andare controcorrente e fare affermazioni al limite del banale, quindi, fa risvegliare la curiosità e l'interesse di molti italiani". Quanto alle critiche arrivate da diversi leghisti alla sua candidatura, per il generale "sono del tutto legittime, io non faccio parte della Lega, sono un candidato indipendente. E' normale che chi ha militato per tanti anni in un partito veda con scetticismo una persona che, dall'oggi al domani, entra a farne parte anche con tanti consensi e quindi viene vista come un usurpatore. Saranno comunque gli elettori a scrivere il nome sulla scheda a stabilire chi aveva ragione".

 

HOARA BORSELLI CON IL GENERALE ROBERTO VANNACCI HOARA BORSELLI CON IL GENERALE ROBERTO VANNACCI

Vannacci ha quindi ribadito di avere avuto contatti "con diverse realtà politiche, non ho mai fatto promesse, ho sempre cercato di interloquire e poi alla fine ho deciso, anche perché con Matteo Salvini c'è un rapporto di grande fiducia. Lui è stato un dei primi ad esprimere solidarietà ed empatia nei mie confronti e non ha mai tradito la parola data". Quanto ai suoi programmi in caso di elezione, ha sottolineato, "è totalmente da rivedere l'approccio ideologico dell'Europa sull'ambiente, che rischierebbe di costare un'enormità agli italiani. E anche sull'agricoltura l'approccio è totalmente sbagliato. L'immigrazione poi - ha aggiunto - deve essere regolata, non possiamo continuare ad accettare un'immigrazione selvaggia; l'Europa non è un contenitore infinita che potrà accettare in modo illimitato immigrati, si dovrà regolamentare".

 

matteo salvini roberto vannacci matteo salvini roberto vannacci

2. DISABILI, BUFERA SU VANNACCI: “GIORGETTI DICE CHE NON SONO DELLA LEGA? NON MI INTERESSA, CONTANO I VOTI”

Estratto da www.lastampa.it

 

«Giorgetti? Diatribe interne al partito che reputo più che legittime ma che non mi interessano. Lasciamo che si esprimano i cittadini, quello conta». Il generale Roberto Vannacci […]  tira dritto attraverso la bufera che ha scosso la Lega e il centrodestra per le sue prime dichiarazioni dopo l'annuncio della candidatura. La sua candidatura, del resto, è stata voluta fortemente da Matteo Salvini contro lo stesso parere di buona parte della Lega ed è significativo da questo punto di vista il commento – lapidario – di Giancarlo Giorgetti: «Vannacci? Non è della Lega», dice a chi gli chiede un parere. E sulle dichiarazioni del militare-scrittore aggiunge: «Non condivido».

 

Vannacci, intervistato ieri da La Stampa, ha scatenato un putiferio con le sue frasi sulle «classi con caratteristiche separate» per gli studenti disabili e non è solo la sinistra a farsi sentire. Certo, il generale ha sottolineato che «gli articoli vanno letti senza fermarsi ai titoli», ma non ha smentito le dichiarazioni al centro delle polemiche.

 

Sul dissenso di molti esponenti della Lega, tra cui il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha detto di non condividere le sue idee, Vannacci replica: «Sono diatribe interne al partito che reputo più che legittime ma che non mi interessano. Io ho un'idea di tradizione, di patria, di cultura e di sovranità molto simile a quella della Lega e che porterò avanti in maniera indipendente». E aggiunge che non si sente infastidito: «Sono discussioni interne che non mi riguardano. Il problema verrà risolto dal voto dei cittadini, se mi voteranno sarò eletto, altrimenti farò altro.

 

vannacci e i disabili meme by lele corvi il giornalone la stampa vannacci e i disabili meme by lele corvi il giornalone la stampa

Ringrazio ancora il ministro Salvini per l'opportunità offertami di candidarmi, e sono convinto che insieme porteremo avanti dure battaglie per cambiare veramente questa Europa e per fare in modo che l'Italia sia più influente, più determinante, più prestigiosa e più ascoltata nell'ambito dell'Unione Europea».

 

[…] La presentazione del libro “Controvento” di Matteo Salvini, martedì 30 alle 15 al Tempio di Adriano di Roma, conferma e rafforza il rapporto tra il vicepremier e Roberto Vannacci. All’incontro con il segretario della Lega ci sarà infatti anche il generale.

 

3. ECCO IL VANNACCI PENSIERO: «MUSSOLINI UNO STATISTA», «GAY NON NORMALI», «CLASSI SEPARATE» PER I DISABILI

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per www.corriere.it

 

roberto vannacci si tuffa a viareggio 3 roberto vannacci si tuffa a viareggio 3

Non ha cambiato idea, Roberto Vannacci , di intervista in intervista, di dichiarazione in dichiarazione, fedele nei secoli alle sue idee «non politically correct», corre verso lo scranno di Bruxelles (la Lega lo candiderà in tutte le circoscrizioni e sarà capolista in quella dell’Italia centrale) sciorinando le sue tesi che fanno arricciare il naso quando non sconcertano del tutto, dall’omosessualità all’aborto, dal Mussolini «statista» all’integrazione razziale all’idea di mettere i disabili «in classi separate» (che ha scatenato furibonde reazioni, a partire da quella della Cei: «Si torna agli anni bui della storia»).

 

Non a caso, per la sua prima letteraria, sfornata nell’estate del 2023, il generale Vannacci aveva scelto un titolo chiarissimo: «Il mondo al contrario». E fedele a questo obiettivo di descrivere una umanità, a suo dire, vittima di ideologie sbagliate ha continuato nel suo impegno che gli ha fruttato diverse centinaia di migliaia di copie vendute.

 

Per passare in rassegna il Vannacci pensiero non si può non partire dalla stretta attualità, a pochi giorni dal 25 aprile. «Trovo che l’antifascismo non abbia alcun senso. A me non piace essere ‘anti’. E poi il fascismo è finito quasi cento anni fa. Lei è antinapoleonico?»

ignorare roberto vannacci meme by andrea bozzo il giornalone la stampa ignorare roberto vannacci meme by andrea bozzo il giornalone la stampa

chiede retoricamente al giornalista della Stampa che lo intervista.

 

[…]  Ad Aldo Cazzullo, sul Corriere, aveva detto: «Mi hanno fatto una domanda a bruciapelo; qualsiasi cosa avessi risposto, sarebbe stata usata contro di me. Se elogio Mussolini, sono fascista. Se non lo elogio, dissimulo le mie idee…». Mentre il fascismo «è finito ottant’anni fa. Sarebbe come dire di essere contro l’antica Roma o contro il Rinascimento».

 

roberto vannacci con la moglie roberto vannacci con la moglie

[…]  Dell’aborto, per esempio, dice che si tratta di una «infelice necessità alla quale le donne sono costrette a ricorrere. Non credo che sia un diritto. Si devono trovare tutte le soluzioni alternative che possano spingere la donna a non abortire ». […]

 

Le parole più forti, nel libro come nelle diverse uscite, riguardano l’omosessualità. «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!», i gay pride sono dominati da «sconcezze, stravaganze, blasfemie e turpitudini» alcune frasi contenute nel best seller.

 

Al Corriere aveva detto: «Il genoma dell’omosessualità non l’hanno mai trovato; e i condizionamenti sociali sono importanti. Trovo inopportuna la massiccia esposizione di modelli omosessuali verso i bambini. […]».

 

il secondo tragico vannacci meme by rolli il giornalone la stampa il secondo tragico vannacci meme by rolli il giornalone la stampa

Nel libro era stato ancora più netto: «Dobbiamo ricorrere ad un idioma straniero e chiamarli gay perché i vocaboli esistenti sino a pochi anni fa nei dizionari sono considerati inappropriati, se non volgari ed offensivi. Pederasta, invertito, sodomita, finocchio, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone sono ormai termini da tribunale, da hate speech, da incitazione all’odio e alla discriminazione e classificati dalla popolarissima enciclopedia multimediale Wikipedia come lessico dell’omofobia».

 

A Un giorno da pecora ha raccontato un aneddoto: «Ho avuto una ragazza di colore, mulatta, molti anni fa, eravamo in Europa ma non entriamo nei particolari. Non era italiana ma io non ho nulla contro le persone di etnie diverse. Abbiamo avuto una storiella di un mesetto, e poi l’ho lasciata io. Il motivo? Sono abbastanza pesante…».

 

ROBERTO VANNACCI ROBERTO VANNACCI

E poi c’è il tema del rapporto con le persone di colore, fino a tirare in ballo campionesse come Paola Egonu (che lo ha querelato): «Anche se italiana di cittadinanza, è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità». Eh già, perché il colore della pelle segna una differenza per Vannacci. Lo esemplifica con il ricordo della sua curiosità nel 1975 a Parigi per le persone di colore: «Nel metrò, fingevo di perdere l’equilibrio per poggiare accidentalmente la mia mano sopra la loro, per capire se la loro pelle fosse al tatto più o meno dura e rugosa della nostra».

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