DAGOREPORT
Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti
MATTEO SALVINI - CHRISTIAN SOLINAS
Per Matteo Salvini è «giustizia a orologeria». Così sbotta il segretario della Lega coi suoi, quando sul rullo delle agenzie stampa, a sera, comincia a scorrere la notizia: Christian Solinas è indagato. E per corruzione, per giunta. Per il capo della Lega la prima reazione è di stizza. In privato, difende il “suo” governatore della Sardegna, che FdI vuole rimpiazzare col sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.
Coi fedelissimi, Salvini esprime lo stesso concetto che aveva manifestato in pubblico per i Verdini. Quello dei giudici sarebbe «tempismo perfetto», come ripete poco dopo il suo vice nel partito, Andrea Crippa. Che in una nota arriva ad esprimere «solidarietà» al presidente indagato. «Si vota il 25 febbraio e spuntano guai giudiziari per Solinas...». Segue una postilla un po’ sinistra: «Buon lavoro ai magistrati che dovranno affrontare settimane molto intense».
CHRISTIAN SOLINAS - MATTEO SALVINI
Salvini però su Solinas non si espone più di tanto. Non più. «In linea di principio, per me è sempre meglio sostenere i governatori uscenti, ma nel nome dell’unità della coalizione troveremo un accordo», diceva già ieri mattina in tv, mentre picconava la legge sul fine vita in Veneto appoggiata da Luca Zaia:
«Io avrei votato no», come i leghisti dissidenti. Certificazione che le frizioni tra il capo della Lega e il “doge” cominciano a venire galla. Anche on the record. Ma sono soprattutto le parole su Solinas a certificare che anche a via Bellerio ormai cominciano ad ingoiare il rospo. Cioè ad accettare l’idea di virare sul candidato dei “Fratelli”, Truzzu. Anche a stretto giro, visto che le liste vanno depositate entro lunedì. Domani si riunisce il Partito sardo d’azione, che dovrà decidere che fare del suo candidato Solinas.
Una fronda interna spinge per appoggiare Renato Soru, l’ex dem che ha raccolto endorsement da Rifondazione a Renzi. Non a caso dal Carroccio profetizzano: «FdI così rischia di andare a sbattere». Di perdere l’isola. Ma a via della Scrofa sfoggiano sondaggi buoni. E aspettano solo che l’alleato ufficializzi la retromarcia. Salvini in Sardegna tornerà solo a cose fatte: il 26 gennaio, per parlare di «grandi opere».
Dentro FdI nessuno vuole cavalcare l’indagine formalmente — proprio mentre Carlo Nordio porta avanti le sue riforme «garantiste» — ma la notizia non ha creato dispiaceri. Anzi. Certo, Meloni ancora non ha chiuso un accordo complessivo sulle Regionali. La coalizione è un puzzle impazzito, mentre Pd e 5S provano a unirsi: dopo la Sardegna e l’Abruzzo, saranno insieme pure in Umbria. A destra invece Forza Italia continua a difendere la ricandidatura del governatore uscente della Basilicata, Vito Bardi. Soprattutto, Salvini non molla sul terzo mandato per i presidenti di Regione, quindi per Zaia in Veneto, dove si vota nel 2025. «La battaglia della Lega va avanti», promette il capo del Carroccio su Rai3.
MATTEO SALVINI - CHRISTIAN SOLINAS LUCA ZAIA MATTEO SALVINI matteo salvini conferenza stampa dopo la vittoria del centrodestra in sardegna christian solinas 1
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