Da “Circo Massimo - Radio Capital”
oliviero toscani luciano benetton
Oliviero Toscani sbarca a Radio Capital: domenica alle 12 parte "Fabrica", l'appuntamento settimanale condotto dal fotografo con Nicolas Ballario. Il programma affronterà in ogni puntata un tema diverso, con musica e opinioni. Si parte dalla mamma: "La vedremo da più punti di vista, come risorsa e come grande problema", dice Toscani, ospite di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto a Circo Massimo, "Chi ha ancora la mamma è scusato in tutto, tanto è sempre il più bello, il più bravo e il più buono. Appena si è orfani, si diventa uomini". Le mamme italiane sono diverse da quelle straniere? "Sono stato sposato un po' di volte, mai con un'italiana. E se le porti in Italia diventano peggio delle italiane! Non è una questione di passaporto: deve essere l'aria, o noi uomini italiani".
In "Fabrica" praticamente non si parlerà di politica: "Io non sono un politico, faccio un mestiere che ha bisogno di una certa educazione, sensiblità, professionalità", spiega Toscani, "parlerò di politica attraverso un mio punto di vista professionale". A proposito del parlare di politica, il fotografo definisce "osceno" lo scontro fra Gino Strada e Mario Giordano a Carta Bianca, su Rai3: "Uno va in televisione, magari è un medico, e deve parlare di politica con un giornalista che lo aggredisce... ecco, perché non parli con Gino Strada di medicina? Lì ti devi confrontare. Gino Strada ha un'idea politica perché facendo quel mestiere si rende conto che forse la politica non è giusta per il mestiere che fa. E lo stesso è per il mio mestiere. C'è cecità, il governo è cieco. E lo dico da fotografo".
Toscani ha compiuto 77 anni proprio ieri: "La vecchiaia è il castigo di essere ancora vivi. Ne discutevo ieri a Parigi con Kenzo, lo stilista: è nato il 27, io il 28, facciamo sempre la festa insieme. Lui ne ha compiuti 80, io 77, vicino a lui ero un bambino". Il fotografo ed esperto di comunicazione conosce benissimo la Francia: ce l'hanno con noi italiani?
"No, ce l'hanno solo con qualche italiano un po' burino", dice, "I francesi non hanno un nome dispregiativo per gli italiani come ce l'hanno per gli inglesi e per i tedeschi. Lavoro in Francia da tanti anni, mi sono sempre trovato bene. In realtà ci vogliono bene. Anzi, hanno anche un po' di gelosia. Poi tre, quattro italiani gli stanno un po' sulle palle. Sappiamo tutti chi sono. Ci sono i radical chic e i burini. E i francesi ce l'hanno con i burini. Fra l'altro, ultimamente ho scoperto che i rolex ce li hanno loro. Il rolex è il simbolo della burinaggine totale". Parla di Di Maio e Salvini? "Se lo mettono la domenica...".
A proposito del ministro dell'interno, Toscani dice "io non sono nemico di Salvini, è lui che è nemico dell'Italia! Gli italiani che votano sono il 40%, di quel 40% lui prende una percentuale inferiore a quella del PD. Smettiamola di fare i frignoni, noi non salvinisti".
Toscani ha preso la tessera del PD dopo la sconfitta del 4 marzo, e domenica andrà a votare alle primarie: "Bisogna andarci. Ho lavorato con Zingaretti quando era un giovane comunista della FGCI, lo trovo molto interessante, forse voto per lui. Ma è importante andare a votare, per far vedere che ci siamo. Chi vincerà è secondario". Lo farebbe un simbolo per il Partito Democratico? "Fare i simboli per i partiti politici è la cosa più difficile che ci sia", risponde, "Tutti vogliono dire la loro e cercano il consenso. E questa ricerca di consenso porta dritti alla mediocrità. A parte la falce e martello, tutti i simboli politici sono mediocri".