“IL JOBS ACT VA RIVISTO, CREA TROPPA PRECARIETÀ” - LUIGINO DI MAIO: “DATORE DI LAVORO E DIPENDENTE NON DEVONO ESSERE NEMICI. NON DEVONO ESSERE DUE REALTÀ STACCATE - LA GENTE NON È CHE NON HA PIÙ CERTEZZE PER SPOSARSI, NON HA PIÙ CERTEZZE NEANCHE PER PRENOTARE LE VACANZE”

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Da http://www.adnkronos.com

 

luigi di maio e matteo salvini luigi di maio e matteo salvini

"Il jobs act va rivisto, c'è troppa precarietà". Così Luigi Di Maio in una diretta Facebook, dall'interno del ministero dello Sviluppo economico: "La gente non è che non ha più certezze per sposarsi, non ha più certezze neanche per prenotare le vacanze", sottolinea il vicepremier. "Se vogliamo dare più forza all'economia dobbiamo ridurre la precarietà" e uno dei responsabilità di questa precarietà è il jobs act", afferma.

 

"Ho chiesto al ministero dello Sviluppo Economico - ha aggiunto - di aprirmi le porte, nonostante il giorno di festa, e di cominciare a lavorare almeno con il mio staff per riuscire a mettere in piedi i provvedimenti che devono migliorare la qualità della vita degli italiani".

 

luigi di maio da barbara d urso a pomeriggio 5 1 luigi di maio da barbara d urso a pomeriggio 5 1

"Io sono qui - ha spiegato - per fare i fatti, insieme a una squadra di governo che non ha indagati e condannati, un unicum dal 1994". "Ho chiesto di essere ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro - ha aggiunto - perché il datore e il dipendente non devono essere nemici. Non devono essere due realtà staccate. Nelle pmi ci sono i datori, che sono prima di tutto dipendenti, e i dipendenti, che sono un po' imprenditori".

 

DI MAIO STEWARD BIBITARO DI MAIO STEWARD BIBITARO

Poi i complimenti, sempre in diretta, a Marchionne: "Bene Marchionne, mi fa piacere sapere che Fca, investirà diversi miliardi di euro sull'auto elettrica. E' un cambio di pensiero che accolgo senza ironia e con soddisfazione".

 

Nella diretta c'è spazio anche per un annuncio sulla squadra di governo: "L'imprenditore Bramini - dice - sarà qui come consulente, glielo avevo promesso e lo farò. Non riusciva più a pagare i dipendenti e i costi e lo Stato gli ha pignorato pure la casa", ha ricordato Di Maio.

 

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