Rory Cappelli per la Repubblica - Roma
«Peccato non essere torinesi. Siamo deluse dalla nostra città. Non è giusto essere obbligate a dichiarare fatti non rispondenti a realtà. Nostra figlia ora risulta avere un solo genitore mentre è nata dall' amore di 2 persone. All' anagrafe abbiamo trovato funzionari cortesi, ma impreparati ad affrontare la realtà. La disparità di trattamento con altre coppie nella nostra situazione è avvilente».
Sono amareggiate Carla e Silvia ( i nomi sono di fantasia, ndr) le due mamme che il 28 maggio si sono recate all' anagrafe centrale per registrare la nascita della loro bambina, concepita con l' eterologa all' estero, ma desiderata e scelta da entrambe, esattamente come da una coppia eterosessuale che ricorre all' inseminazione perché l' uomo è sterile.
chiara foglietta e micaela ghisleni con il sindaco di torino chiara appendino
La coppia di donne è seguita dalle avvocate Federica Tempori del gruppo legale Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford e Francesca Quarato anche lei di Famiglie Arcobaleno.
« La domanda di iscrivere all' anagrafe i due genitori della bambina è assolutamente legittima » spiega l' avvocata Tempori. « E lo è » continua « in base all' articolo 8 della legge n. 40/ 2014 laddove si prevede che: " I nati a seguito dell' applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita hanno lo stato di figli legittimi o di figli riconosciuti della coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche medesime".
Si fa riferimento, quindi, alla "coppia" che ha prestato il consenso alla pma. Pacifico, ormai, anche alla luce della legge Cirinnà, che la coppia possa essere formata da persone dello stesso sesso.
La corte costituzionale è intervenuta su questa legge nella parte in cui non ammetteva l' eterologa, ma anche prima gli eterosessuali che facevano ricorso alla pma all' estero e tornavano in Italia, nonostante non fossero biologicamente legati a quel bambino, venivano comunque riconosciuti come genitori, poiché avevano espresso il consenso alle tecniche di procreazione all' estero » spiega ancora Tempori.
« Argomentare diversamente per le coppie di mamme condurrebbe ad una illegittima discriminazione tra minori».
Ecco dunque su cosa si basano le domande ricevute dai tanti sindaci - Chiara Appendino in primis - che hanno risposto positivamente alle mamme che hanno chiesto l' annotazione del riconoscimento dell' altro genitore nell' atto di nascita dei loro figli.
« La sindaca Raggi ha deciso di non ricevere i rappresentanti della nostra associazione» dice Marilena Grassadonia, presidente di Famiglie Arcobaleno. «Sono mesi che chiediamo un incontro. Ma nessuna risposta concreta. Ci auguriamo che presto prenda in considerazione la possibilità di ascoltare le nostre legittime istanze».
Ieri alla presentazione del Roma Pride 2018 l' assessora alle politiche sociali del comune di Roma Laura Baldassarre ha annunciato di aver avviato un tavolo con il ministero dell' Interno «che a sua volta ha chiamato in causa l' avvocatura dello Stato per capire quali sia il perimetro giuridico entro il quale noi ci possiamo muovere: questo per noi è lavorare in termini di diritti. C' è un vuoto normativo. Stiamo cercando di capire come tutelare i bambini in modo efficace ».