Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
«[…] per quello che sappiamo l’obiettivo di Vladimir Putin resta la presa totale dell’Ucraina». Il neo-direttore dell’intelligence estera dell’Estonia, Kaupo Rosin […] il quadro che traccia […] è all’insegna del realismo. Primo: «Putin ha il pieno controllo del potere».
Secondo: ha ancora mezzi e uomini per continuare l’aggressione militare contro l’Ucraina. Terzo: lancerà una nuova grande offensiva «nelle prossime settimane o mesi». «Non bisogna sperare che il regime devastato da guerra e sanzioni crolli e adotti valori democratici», spiega Rosin […] L’élite è radicalizzata, continua Rosin, tanto quanto il suo leader.
[…] Chiunque gli succederà, se mai gli succederà, continuerà nel suo solco e, se pure provasse a ricostruire le relazioni con l’Occidente, lo farebbe per pure ragioni economiche. «La Russia si avvia sempre più verso la dittatura totale». Certo, vi sono lotte di potere tra figure emergenti, come il capo di Wagner Evgenij Prigozhin, che cercano di posizionarsi alla corte dello Zar. Ma, avverte Rosin, Putin non esiterà a sbarazzarsene se diventeranno troppo ambiziose. Per quanto riguarda l’opposizione, è stata azzerata.
E ogni segnale di malcontento viene contenuto. Per monitorare i consensi, il Cremlino commissiona continui sondaggi privati e ha raddoppiato i fondi destinati alla sicurezza interna fino al 15% del budget federale […] proprio per essere pronto a «tenere tutto sotto controllo». Quanto agli armamenti, la Russia «non ha ancora raggiunto la cosiddetta riserva strategica».
Nei depositi ha ancora munizioni, pezzi d’artiglieria e tank. Al momento ha autonomia per almeno un anno, ma intanto ha mobilitato le industrie che continuano a sfornare armi di precisione per sostituire quelle perdute sul campo di battaglia e importa da Iran, Nord Corea e Cina i componenti mancanti. La pressione sul terreno cresce. In campo non ci sono più soltanto i mercenari di Wagner, ma anche forze regolari. La mobilitazione procede benché «nell’ombra».
Aleksandr Lukashenko vladimir putin
Ci si prepara alla nuova prossima offensiva […] Quel che è certo è che si concentrerà sul Sud e sull’Est dell’Ucraina. Movimenti su Kiev dalla Bielorussia sono da escludere […] Ciò non vuol dire che l’alleanza con Aleksandr Lukashenko vacilli. Le forze russe hanno totale libertà di movimento sul suo territorio […] A distanza di un anno, conclude Rosin, gli obiettivi strategici di Putin non sono cambiati. Il leader del Cremlino crede ancora che […] sostegno dell’Occidente a Kiev vacillerà.
Le allusioni al negoziato sono meri tentativi di guadagnare tempo, mentre le minacce nucleari servono a fare pressione sull’Occidente perché non mandi ulteriori rinforzi a Kiev. Non mancano i chiaroscuri. Il morale tra i diplomatici è basso. Non vengono pagati a causa delle sanzioni […] Ma la nota più dolente è che in Russia, dice Rosin, «la volontà politica è molto più forte della realtà militare sul terreno» […] Il generale Serghej Surovikin voleva «stabilizzare il fronte, raccogliere risorse e addestrare le nuove leve» prima di lanciare un nuovo attacco, ma Putin «voleva risultati più immediati». Da qui l’avvicendamento col capo di stato maggiore Valerij Gerasimov. […]
VALERY GERASIMOV SERGEI SUROVIKIN