Estratto dell’articolo di T. L. per il “Corriere della Sera”
«Perché tutto sta nel fare la propria parte, il termovalorizzatore va bene solo come extrema ratio. Prenda me: può succedermi di tutto, ma mai, e dico mai, che sia uscita di casa senza portare appresso il posacenere da borsa!», dice a un certo punto, mentre le si chiede se le sue riserve sul termovalorizzatore di Roma possono imbarazzare quel partito, il Pd, che sul termovalorizzatore si era spinto fino a rompere col Movimento Cinque Stelle e che adesso è diventato il suo, di partito.
E, nel rispondere, Jasmine Cristallo — già esponente delle Sardine, neo componente della direzione nazionale Pd e fedelissima di Elly Schlein — alimenta le opposte letture dei tanti simpatizzanti e dei tanti detrattori interni, gli uni convinti che abbia una naturale predisposizione a semplificare le cose, gli altri sicuri che la sua tendenza sia quella di banalizzarle; i primi convinti che sia un portento della politica, gli altri che non la capisca proprio.
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Sul termovalorizzatore di Roma: «Be’, ma a Roma non funziona bene la raccolta differenziata. A Catanzaro, dove funziona bene, non c’è bisogno del termovalorizzatore. Se ciascuno differenziasse, come faccio io, che non esco mai senza il posacenere da borsa... siamo sicuri che non si potrebbe fare a meno del termovalorizzatore?».
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JASMINE CRISTALLO MATTIA SANTORI
Sulla guerra ha posizioni diverse dalla Schlein, lo ha detto lei stessa. E qui si torna a quell’argomentare cristalliano — anche se poco cristallino — del termovalorizzatore come extrema ratio e del posacenere da borsa. «La guerra è come il termovalorizzatore, le armi sono l’extrema ratio, bisognerebbe insistere sulla soluzione diplomatica e sul ruolo dell’Unione europea, non mi faccia ripetere le cose che ho già detto mille volte».
Poco diplomatica lo era stata lei, allorquando — molto prima che Putin invadesse l’Ucraina — accostò la mania degli uomini per le armi a «questioni strettamente connesse a complessi o problemi oggettivi legati» all’organo genitale maschile. Vorrebbe la liberalizzazione delle droghe leggere («Anche per un figlio, meglio che vada in farmacia o dallo spacciatore? Io mi fido più del farmacista»), pensa che Meloni sia peggio di Berlusconi, ha fatto un po’ confusione sui cacicchi combattuti da Schlein («De Luca è uno di questi») e si gode, e tanto, questo partito di grande sorellanza rinato sotto il segno della Schlein. «Posso dire quello che penso, finalmente! Anche sulla guerra, senza stare lì ad abbarbicarmi con la premessa dell’aggredito e dell’aggressore, che tanto si sa già chi sono».
cristallo cristallo santori JASMINE CRISTALLO