Estratto del libro di Matteo Renzi “Palla al centro” edito da Piemme per Mondadori – pubblicato dal “Corriere della Sera”
Ferragosto 2023. Sono in un resort molto bello in Grecia con mia moglie Agnese e due dei tre figli, Emanuele e Ester.
Francesco, appena laureato in Economia a Firenze, si è già trasferito per un Master in Business Administration negli Stati Uniti e noi ci godiamo qualche giorno di ferie a Mykonos. Siamo nella spiaggia dell’hotel, la giornata è meravigliosamente calma, ci attendono libri e chiacchierate in famiglia. Squilla il telefono, o meglio lampeggia perché l’ho opportunamente messo in modalità silenzioso.
Butto l’occhio. Mi pare di scorgere il nome Rocco Casalino nelle telefonate entranti. Mi dico che devo risolvermi a fare l’operazione agli occhi per correggere la vista perché è evidente che non riesco più a leggere come vorrei. Ma in realtà, guardando meglio, è proprio Rocco Casalino.
Rispondo sorpreso. Gli dico, alla fiorentina: «Oh, te?» E lui con la voce bassa. «Non guardare alla tua destra. Non ti girare se no se ne accorgono. Sono nella tua stessa spiaggia. Facciamo finta di non esserci visti. Nessuno saprà nulla.» Questa comunicazione da Mata Hari mi fa morire dal ridere.
Ritengo Casalino un personaggio incredibile, il vero protagonista della costruzione della figura di Giuseppe Conte.
Ha dei valori molto diversi da me: le frasi da lui pronunciate sulle persone con sindrome di Down continuano a fare male a me e a molti di noi che sanno come sia bello coltivare l’amicizia o la parentela con queste persone speciali che hanno un cromosoma in più. E tanta dignità in più di quella che mostrò Casalino in quelle dichiarazioni.
E tuttavia riconosco in lui un professionista straordinario. Me ne sono accorto durante gli anni del governo giallorosso. Non c’era una sola iniziativa partorita da Palazzo Chigi che non fosse testata nei sondaggi, verificata nella comunicazione, studiata nei dettagli. Io vengo da un’esperienza diversa. Quando mi proposero una rimodulazione selettiva dell’Iva e la lotteria degli scontrini perché avevano i sondaggi che mostravano un forte apprezzamento, mi inalberai e cercai di bloccare l’operazione.
matteo renzi - palla al centro
Mi riuscì solo sull’Iva e ne vado fiero perché in Italia «rimodulazione selettiva a invarianza di gettito» è un’espressione che non esiste nel mondo reale: quando vai a farla si traduce sempre e comunque in un aumento dell’Iva. E io sono contro l’aumento delle tasse a prescindere: tagliamo gli sprechi, non tagliamo le ali a chi vuole consumare.
Ma Rocco era il pivot insostituibile di tutte le trame non solo mediatiche della rete grillina. Mentre molti italiani lo vedevano ancora come il giovane ingegnere del primo Grande Fratello , io capivo di avere davanti l’avversario più pericoloso della squadra pentastellata.
Molte delle campagne contro di me, dai meme sui social all’Air Force Renzi, dalle mie conferenze all’estero alle polemiche sul mio inglese, nascono dalla diabolica mente di Rocco. Sarei pronto a fare un dibattito con il suo Giuseppe Conte in inglese, lingua che io parlo e Conte no. E del resto pur di confrontarmi con Conte sarei pronto a farlo anche in italiano dandogli pure due congiuntivi di vantaggio.
Ma se chiedete al popolo della rete chi parla meglio inglese tra Conte e il sottoscritto, sarà un plebiscito per l’avvocato grillino. Perché le campagne orchestrate dal Movimento Cinque Stelle sono state molto efficaci. E chi non lo riconosce è in malafede.
Torniamo alla spiaggia greca. Casalino mi suggerisce di far finta di niente e confondersi nell’anonimato della vacanza. Evidentemente teme qualcosa. Ovviamente per uno come me è un invito alla lepre a correre.
rocco casalino foto di bacco (1)
Mi alzo dal lettino e gli vado incontro tutto sorridente. «Non mi volevi vedere? Eccomi qui, buongiorno, come stai?». Capisco soltanto dopo la sua preoccupazione. Alcune testate hanno fatto polemica sulle vacanze extralusso di alcuni dirigenti del Movimento Cinque Stelle, a cominciare da Conte in settimana bianca e proseguendo con altri. «Io non sto qui, eh. Sono di passaggio. Se domani sono su Dagospia so di chi è la colpa, ma io non sono in un posto di lusso». Sorrido. E gli dico: «Guarda che io non sono mica come voi, Rocco. Se uno sta bene, sono contento per lui. Goditi la tua vacanza».
Se uno si paga una vacanza in un posto bello e sta bene, perché deve essere attaccato dal basso pettegolezzo o dall’invidia sociale, mi dico. In realtà per i grillini è un contrappasso. Perché proprio la comunicazione dei Cinque Stelle ha trasformato questo Paese in un luogo nel quale chi sta bene deve essere invidiato, se non attaccato. Ci salutiamo.
Qualche ora più tardi sono a passeggio con mio figlio a chiacchierare di università. Rivedo Casalino, faccio le presentazioni, e lui a Emanuele: «Se lavorassi con tuo papà, lui avrebbe come minimo il 10%». E capisco che per lui questo lavoro è una vera e propria vocazione, in attesa prima o poi di candidarsi anche lui, cosa che naturalmente avverrà. Anche perché dice: «La prossima volta alle Politiche Conte supererà il 20%, scommettiamo?».
giuseppe conte e rocco casalino
Ma io abbozzo, non riuscirà a rovinarmi la vacanza. E tuttavia mi fa pensare che in casa grillina hanno già messo nel mirino il 2027. Il loro obiettivo non è fare opposizione alla Meloni, oggi, ma costruire la campagna elettorale di domani. Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Matteo Renzi, «Palla al centro. La politica al tempo delle influencer», ricco di rivelazioni sul primo anno del governo Meloni. Nel libro il leader di Italia viva racconta dal suo punto di vista l’ultimo anno della politica italiana, ne evidenzia gli aspetti più rilevanti e le decisioni più discusse, e rilancia le sue battaglie e le sue convinzioni in vista delle elezioni Europee.
rocco casalino con giuseppe conte MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE ROCCO CASALINO AL MARE CON LA MADRE E UN AMICO