Tonia Mastrobuoni per “la Stampa”
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Berlino ha scelto uno dei suoi luoghi più simbolici per accogliere i profughi: l' aeroporto del ponte aereo degli Alleati, Tempelhof. Il Führer lo aveva fatto ridisegnare dal suo geniale architetto Speer come faraonico monumento d' ingresso della Berlino «arianizzata», depurata dalle «razze inferiori». Il senato cittadino, nemesi stupenda, ha deciso che ospiterà almeno 1.200 profughi siriani e iracheni e diventerà il luogo di accoglienza più importante della capitale.
Il sindaco Mueller si sta attrezzando per circa 70 mila arrivi entro la fine dell' anno. E l' ondata di solidarietà che ha contagiato tutta la Germania qui ha assunto proporzioni talmente abnormi che alcune organizzazioni no profit stanno supplicando i berlinesi di fermarsi: non c' è più posto per le montagne di sacchi con scarpe, vestiti, orsacchiotti.
L'INNO CANTATO IN STAZIONE
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Mentre la capitale della vecchia Prussia attende i rifugiati, la sua storica rivale, Monaco di Baviera, è stata la star della giornata. All' arrivo dei treni dall' Ungheria, centinaia di tedeschi hanno cominciato ad applaudire e a cantare l' inno europeo, molti si sono commossi, hanno regalato giocattoli ai bambini in braccio alle madri siriane sconvolte dalla stanchezza ma visibilmente felici, hanno offerto bevande calde, cibo, li hanno abbracciati.
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Una delle immagini più belle, pubblicata dalla «Sueddeutsche Zeitung», ritrae un bimbo che acchiappa il cappello di un capostazione, raggiante.
Chiunque abbia visto quel bambino che ce l' ha fatta non può non aver pensato ad Aylan Shenu, il bimbo morto sulla spiaggia di Bodrum che ha commosso il mondo. Oggetto ieri, peraltro, di un disgustoso gesto da parte di un berlinese, che su Facebook ha postato la foto del suo cadavere commentando «sono ancora troppo pochi».
Ma le autorità tedesche hanno ormai adottato la linea dura contro i neonazisti: la polizia ha fatto immediatamente irruzione nell' appartamento del ragazzo per una perquisizione e il senatore degli Interni berlinese, Frank Henkel (Cdu) ha fatto capire che d' ora in poi atteggiamenti del genere saranno puniti.
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
Previsti 800 mila arrivi Angela Merkel, intanto, ha chiarito che «il diritto all' asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero dei richiedenti». In un' intervista ai quotidiani locali del gruppo Funke, la cancelliera ha sottolineato che un «Paese forte ed economicamente in salute ha la possibilità di fare ciò che è necessario per garantire che ogni richiedente asilo ottenga un corretto esame della sua istanza».
Ma dopo una telefonata in serata con il premier ungherese Orban ha parzialmente corretto il tiro: «L' apertura delle frontiere è stata un' eccezione dovuta a una situazione d' emergenza». La cancelliera, ritratta sino a poche settimane fa con i baffetti da Hitler nelle manifestazioni di solidarietà verso la Grecia, è diventata la «Mutti» dei rifugiati del Medio Oriente. Miriadi di siriani e iracheni che stanno marciando da settimane attraverso i Balcani ne portano in giro il ritratto come se fosse una madonna pellegrina.
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
La Germania sta affrontando la crisi dei rifugiati con un pragmatismo esemplare: preso atto che ne sono attesi 800mila, ha cominciato a fare i calcoli sui costi e dà per scontato che potranno essere riassorbiti.
Secondo la «Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung», il governo dovrà sborsare circa 10 miliardi di euro per garantire cure mediche, vitto, alloggio ma anche corsi di tedesco e sostegno finanziario agli 800 mila. Un calcolo che si deduce anche facilmente dalle spese sostenute dai Comuni e dai Land l' anno scorso: 2,4 miliardi per 203 mila rifugiati.
Merkel ha già precisato che il governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse, per finanziare quella spesa.
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
ARRIVO DEI PROFUGHI SIRIANI IN GERMANIA
E intanto il governo continua a lavorare all' ipotesi di escludere Albania, Kosovo e Montenegro dalla lista dei Paesi «insicuri» (che danno diritto all' asilo); dopo aver escluso la Serbia e altri Paesi dei Balcani da quella lista, il numero dei migranti da quei Paesi è crollato e le espulsioni sono aumentate. Anche questo è pragmatismo alla Merkel.