Fabio Amendolara per “la Verità”
Durante l' inchiesta si erano affrettati a propagandare che Link campus era parte offesa.
A indagini chiuse, dopo aver riscontrato che presidente del Cda, rettore e una sfilza di professori (che la Procura di Firenze descrive come una cricca) sono accusati di associazione a delinquere, hanno proclamato «l' assoluta estraneità». Link campus university sfida i magistrati fiorentini e «conferma la piena trasparenza di tutto il suo operato».
vincenzo scotti frattini mifsud
CASALE SAN PIO - LINK CAMPUS 1
In una nota l' ateneo fondato e guidato dall' ex ministro democristiano Vincenzo Scotti, presidente del Consiglio d' amministrazione, legale rappresentante e componente del Senato accademico, ma anche come professore di economia politica (che viene indicato dalla pm Christine von Borries e dal procuratore aggiunto Luca Turco come il «promotore, costitutore e organizzatore dell' associazione») afferma che non ci sono stati falsi esami. Né esami facili.
I pm si sono concentrati sulla laurea triennale in Scienze della politica e dei rapporti internazionali. E in particolare sugli esami superati tra il 2016 e il 2019 da una sfilza di agenti di polizia in servizio a Firenze. Stando all' accusa, però, quegli esami si svolgevano senza professori e in sedi non autorizzate.
Le domande, inoltre, venivano anticipate in chat e c' era la possibilità di copiare dal Web.
I libretti elettronici, poi, venivano taroccati.
MASSIMO D'ALEMA ALLA LINK CAMPUS UNIVERSITY
Il tutto è stato ricostruito in 46 capi d' imputazione, notificati l' altro giorno ai 71 indagati. «Che ora», fanno sapere dall' università, «potranno prendere visione dei documenti e dimostrare che le accuse sono infondate». «Tutte le autorità accademiche», è la linea difensiva, «hanno operato nel pieno rispetto della legge e dei regolamenti. Le autorità dell' ateneo hanno sostenuto tutti gli studenti e, con percorsi formativi adeguati, anche coloro che non possono frequentare i corsi senza lasciare indietro nessuno».
Gli studenti, infatti, stando alle ricostruzioni dei pm non frequentavano e poi si presentavano per l' esame, che sostenevano con un funzionario dell' università o con un tutor. Il professore, secondo l' accusa, correggeva poi i compiti dal suo ufficio, senza aver neppure mai visto in faccia uno studente. Un salvacondotto che, stando ai pm, era stato creato per gli iscritti al Siulp, il sindacato di polizia più rappresentativo (il segretario generale, Felice Romano, è indagato). «Accuse destituite di fondamento», secondo l' ateneo di Scotti.
La versione di Link campus è questa: agli «iscritti al Siulp sono stati riconosciuti crediti formativi e percorsi di valorizzazione della loro specifica professionalità, come avviene nella maggior parte delle università italiane».
Gli studenti-poliziotto pagavano 4.100 euro complessivi (600 dei quali andavano alla Fondazione sicurezza e libertà). Il pacchetto, però, a leggere l' avviso di conclusioni delle indagini preliminari, che non parla di riconoscimento crediti, comprendeva di poter sostenere gli esami senza aver frequentato una sola lezione. La battaglia tra accusa e difesa, insomma, è appena cominciata.
VINCENZO SCOTTI A UN GIORNO DA PECORA joseph mifsud vincenzo scotti pittella vincenzo scotti la festa alla link university 2 la festa alla link university 4 la festa alla link university 3 vincenzo scotti (2) VINCENZO SCOTTI LUIGI DI MAIO PIERO SCHIAVAZZI luigi di maio link campus university marianna madia vincenzo scotti