Filippo Ceccarelli per ‘la Repubblica’
Che bambino eri, Silvio?».
silvio berlusconi sylvester stallone pier silvio
Freschezza d' Italia: Berlusconi da Costanzo, non esattamente l' imprevisto e l' inedito in prima seratona. Sipario rosso, buio in studio, gigantesca foto di lui bimbo e i ricordi sempre più lontani nel tempo. Édith Piaf e Celentano come colonna sonora. La guerra, gli sfollati, i parenti buoni, la povertà, l' eroico figliolo che manteneva tutti. Sono calcoli fin troppo facili e crudeli, ma ieri su Canale5 facevano pur sempre 160 anni in due.
E il fatto che sia Berlusconi che Costanzo si possano considerare i più bravi, una classica accoppiata di mostri sacri della storia televisiva nazionale e popolare, rende ancora più straniante questo ritorno al futuro.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 8
«Silvio, ti manca papà?». Pure la data del 2 novembre sembra ben scelta. Gli manca, certo, portava il sole in casa, ma l' ex presidente del Consiglio ha ottenuto - non si è capito da chi - di poter mettere l' urna cineraria nel mausoleo di Arcore e adesso la domenica la può accarezzare.
Poi i salesiani, le locandine dei concerti, le navi, Parigi, Pigalle e un corso di diritto comparato alla Sorbona, vai a sapere. La macchina emotiva carbura lentamente, sbuffa, sussulta, riparte. Pure Mamma Rosa. Più che sulla nostalgia, o magari sul vintage, i filmati virano un po' sullo spettrale.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 7
Come passa il tempo! La voce irreale di Costanzo, il sorriso fermo di Berlusconi col suo foglio piegato in mano. Forse bisognava pensarci prima, forse non sono invecchiati soltanto loro due, ma anche i tempi, gli spazi, le premesse e i codici dello spettacolo; e con essi quelli del potere; e pure i telespettatori sono invecchiati, sui loro divani, e naturalmente i giornalisti che devono dar conto in fretta e furia, dopo aver passato il pomeriggio a stralunarsi nella ricostruzione di quella e di quell' altra remota puntata, di come il talk-show, o spettacolo della chiacchiera, ha stravolto la vita pubblica italiana rendendo pubblico ciò che era privato, e viceversa.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 6
E allora, brevemente, mentre parte il rullo del boom edilizio, Milano 2, lui capellone: "Un antico affetto" lega Berlusconi, autore dell' impegnativa definizione, e Costanzo. Pare qui forzato e inopportuno farlo risalire alla comune adesione piduista. È in seguito che si sono senz' altro piaciuti e stimati, premessa di ogni reciproco affare.
Nella seconda metà degli anni 80 il Cavaliere ha rilanciato il Conduttore dei "consigli per gli acquisti" trasformando in quotidiana una trasmissione nata settimanale. Nel 1993 Costanzo l' ha ripagato battendosi come un leone - "Vietato vietare" il nome della campagna contro le normative europee che limitando le telepromozioni avrebbero fatto perdere un sacco di soldi al Biscione.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 4
Intanto tappeto di immagini di famiglia, con comprensibili omissioni e raffica di nipotini. Da vagamente luttuoso, il segno dell' Intervista si commuta all' insegna di una perfezionistica sdolcinatezza. Target di terza età, a occhio, potenziali e rabbiosi astensionisti da convertire sulla via della commozione.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 3
Ma Costanzo era contrario alla discesa in campo di Berlusconi; e pur restando e anzi facendo carriera a Mediaset, da un lato si è mantenuto indipendente fino a flirtare apertamente con D' Alema, Rutelli, Veltroni e un bel pezzetto di centrosinistra; dall' altro non ha mai mancato di lodare "la lealtà e l' eleganza" del suo editore leader del centrodestra; dall' altro ancora gli ha sempre accordato un trattamento imperiale culminato con la diretta trasmessa su maxischermi (con pagnottelle gratuite) al comizio di chiusura prima delle elezioni del 2001, a piazza del Popolo.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 2
Ieri sera niente lucidi sulle fantastiche Grandi Opere, a cominciare dal Ponte, promesse e accolte senza alcuno scetticismo tre lustri orsono al Costanzo Show.
Non ce n' è ancora bisogno.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 1
Per Berlusconi il senso della trasmissione era insieme più semplice e più sofisticato: io ci sono, quando mi pare e piace sulle mie tv, e a casa mia cambio pure il palinsesto. Per metterla giù in vano sociologese o raccogliticcio antropologese, è andato in onda un rituale di auto-consacrazione. L' analisi politica si è quindi limitata al vento che sta cambiando. Per il resto chiacchiere e chiacchiere, trite e ritrite: sulla famiglia reale, sull' esperienza, superatissima, della malattia, sulla malinconia del Milan che non vede più allo stadio, "e soffro".
silvio berlusconi con barbara ed eleonora
Di veramente nuovi restano i cinque stelle, che nella retorica berlusconiana hanno senz' altro preso il posto dei "cumunisti", e sui quali infatti è partita una rinforzata, ma ormai consueta filippica - probabilmente più efficace, nelle argomentazioni contundenti dei flebili balbettii competitivi renziani.
Ma sul palcoscenico del teatro Parioli spirava lo stesso un soffio di stanchezza mentale, un alito di sfinimento civile, un' arietta che definire di deja- vu sembra molto al di sotto del livello di guardia. Era insieme un buffo e desolante spettacolo, commedia e lacrimuccia, generi che in Italia coesistono da molto prima dei talk.
berlusconi con maurizio costanzo
I due grandi, anzi i due grandissimi mattatori del bel tempo che fu procedevano in automatico, con un corredo di immagini suoni e grafica all' altezza della situazione, come chi sa benissimo che tutto qui si ripete e si ripete e si ripete senza che mai nessuno ricordi nulla. La tv come acqua sui vetri.
"In fondo, siamo ancora dei ragazzi" disse Berlusconi quando Costanzo compì 70 anni. Era il 2008, sono trascorsi dieci anni, ma è un passato senza memoria e quindi senza virtù.
silvio berlusconi intervistato da maurizio costanzo 5