- KAVANAUGH:LEADER REPUBBLICANI SENATO,'ORGOGLIOSO' SOSTENERLO
(ANSA) - Il Senato voterà la conferma del giudice scelto da Donald Trump per la Corte Suprema nei prossimi giorni. Lo afferma il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, dicendosi "orgoglioso" di sostenere Kavanaugh. La commissione giustizia del Senato voterà nelle prossime ore.
- LACRIME, RABBIA E ACCUSE POLITICHE L' AUDIZIONE DEL GIUDICE È UN DRAMMA
kavanaugh alla commissione giustizia
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Lacrime, rabbia, emozioni. Il giudice Brett Kavanaugh in lizza per la Corte Suprema e la sua accusatrice, Christine Basley Ford: l' America si ferma per la lunga drammatica audizione davanti alla Commissione Affari giudiziari.
Lo scontro politico, la polemica aspra tra repubblicani e democratici lascia spazio al confronto tra due persone che si presentano visibilmente provate e che sembrano condividere almeno una cosa: «La mia vita e quella della mia famiglia sono sconvolte», dicono, a distanza di qualche ora, Christine, che ha dovuto persino cambiare casa e assumere delle guardie del corpo, e Kavanaugh.
Comincia Basley Ford, oggi 51 anni, docente di psicologia all' Università di Palo Alto, California.
Il presidente, il repubblicano Chuck Grasley e gli altri colleghi di partito, hanno rinunciato a porre domande dirette, affidando a Ratchel Mitchell, vice procuratrice di Maricopa County, Arizona, il compito di condurre la doppia istruttoria.
A Christine bastano poche frasi per respingere i due dubbi fondamentali. Primo: fu proprio Kavanaugh ad assaltarla sessualmente, 36 anni fa? Ammette di non ricordare esattamente a quando risalgono gli eventi, forse all' estate dell' 82 e poi aggiunge: «Sono invece sicura al 100% che fu Brett Kavanaugh ad aggredirmi sessualmente». E ancora: «Nella mia memoria, nell' ippocampo del mio cervello, è indelebile il ricordo di quella risata condivisa da Kavanaugh e da un altro ragazzo nella stanza, Mark Judge».
Christine ripercorre, con grande emotività, il trauma della sua adolescenza. All' epoca aveva 15 anni; Brett Kavanaugh 17 anni. I due si conoscevano di vista e si incontrarono in una festa tra studenti in una casa nei sobborghi di Washington dc. Christine ha ripetuto la sua versione: nell' appartamento c' erano quattro ragazzi e due ragazze.
KAVANAUGH CON LA MOGLIE A FOX NEWS
Brett e Mark erano già ubriachi. Christine aveva bevuto una birra e a un certo punto salì al piano di sopra per andare in bagno. «Ricordo che qualcuno mi spinse nella camera da letto; Brett Kavanaugh mi saltò addosso e cercò di togliermi i vestiti. Provai a gridare, ma mi tappò la bocca con la mano. Pensavo che avrebbe potuto uccidermi inavvertitamente. Nella stanza c' era anche Mark, che avevo già conosciuto. I due ridevano e si divertivano alle mie spalle. Poi Mark ci saltò addosso e nella confusione riuscii a chiudermi in bagno e infine a lasciare la casa».
A quel punto la procuratrice Mitchell insinua l' interrogativo più velenoso: chi appoggia Christine, è spinta da una motivazione politica? Risposta: «Sono terrorizzata, non vorrei essere qui, ma penso che sia mio dovere civico testimoniare».
Nel pomeriggio tocca a Kavanaugh. È nervoso, teso, tira su continuamente con il naso.
Legge una dichiarazione furibonda: «Nego tutte le accuse. Questa è un' azione programmata e coordinata per colpirmi, è una vergogna nazionale, è un circo». Accusa i senatori democratici, arriva addirittura a chiamare in causa «la vendetta dei Clinton». Sfida quelli che considera i suoi avversari politici: «Potete votarmi contro, ma non mi ritirerò mai».
kavanaugh e blasey ford ai tempi del liceo
Poi entra nel merito: «Non voglio mettere in dubbio che la dottoressa Ford abbia subito un assalto sessuale, ma certamente non da me». Si ferma commosso: «Mia figlia di dieci anni mi ha detto che noi dobbiamo pregare per questa donna».
Descrive la sua vita di adolescente studioso, sportivo, impegnato nei lavoretti estivi e assiduo frequentatore della Chiesa. Sostiene di non essere mai stato in quella festa fuori Washington: «Apprezzavo e apprezzo ancora la birra, ma c' è un confine che non ho mai varcato. Non ho mai assaltato alcuna donna».
- IL CROCEVIA DELLA NUOVA AMERICA
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
L' America segue con grande passione il caso Kavanaugh non solo per le sue conseguenze politiche - cambio di rotta di una Corte Suprema più conservatrice, possibile impatto sulle elezioni di midterm - e per le sue implicazioni sessuali, ma anche perché la vicenda alimenta discussioni accese che si sviluppano all' intersezione tra questioni giuridiche e cambiamento delle sensibilità sociali.
Chi difende il giudice sostiene che deve essere considerato innocente fino a prova contraria e si appella ai sacri principi del diritto romano, mentre i colpevolisti obiettano che, stabilita la sua non punibilità sul piano penale, quello che conta è che nell' era di #MeToo alle donne che hanno il coraggio di rompere il muro della vergogna venga garantita una presunzione di credibilità. Giusto andare a fondo per evitare che una magistratura fondamentale per la vita democratica venga esercitata da un uomo dai due volti.
Ma anche il dubbio che d' ora in poi si aprirà la caccia ai precedenti imbarazzanti per qualunque nomina rilevante, col rischio di giochi al massacro. L' unica certezza è che Kavanaugh è divenuto il testimonial di padri e madri di studenti che da tempo ammoniscono, inascoltati, i loro figli: niente sbronze, nelle feste evitate di andare su di giri, usate con parsimonia le videocamere degli smartphone.
Certo, sono in pochi a finire sotto i riflettori del Congresso, ma le sensibilità cambiano per tutti: basta il video di una notte brava che circola in rete per perdere un' importante occasione di lavoro.