MA QUALE RECOVERY, ORBAN CI MANDA IN TERAPIA INTENSIVA – POLONIA E UNGHERIA COME PREANNUNCIATO METTONO IL VETO SUL BILANCIO UE E QUINDI ANCHE SUL RECOVERY FUND – CHE SUCCEDE ORA? NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI I FANTASTILIARDI CHE DOVREBBERO SALVARCI IL CULO SLITTANO ALL’ESTATE DEL 2021…

-

Condividi questo articolo


conte ursula conte ursula

Carmine Orlando per www.money.it

 

Giungono brutte notizie da Bruxelles a proposito dei fondi UE attesi per la prossima primavera, di cui il maggiore beneficiario è l’Italia. Nella riunione che ha visto oggi confrontarsi i 27 ambasciatori degli Stati membri dell’Unione Europea, Polonia e Ungheria hanno posto il veto alla procedura di aumento dei massimali delle risorse dell’UE, il che non consente l’erogazione del Recovery Fund e blocca l’avvio del bilancio UE dei prossimi sette anni. Cosa succederà adesso?

VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE

 

Il veto sul piano di aiuti UE

I 750 miliardi di euro facenti parte del pacchetto di aiuti UE, con riferimento ai gravi danni economici provocati dalla scoppio della pandemiaCOVID-19, non possono essere finanziati tramite l’emissione di bond, a causa del veto posto da Varsavia e Budapest. E’ passato, invece, grazie ad una maggioranza qualificata, il patto tra ambasciatori e Parlamento europeo sul meccanismo che lega l’erogazione dei fondi UE al rispetto delle regole dello Stato di diritto.

 

morawiecki tusk morawiecki tusk

A questo punto, diventa sempre più probabile che l’arrivo della prima tranche di aiuti tramite fondi UE slitti almeno all’estate 2021, ma si tratta della migliore delle ipotesi al momento. In realtà, non si può dire che la posizione di Polonia e Ungheria non fosse già stata preannunciata. Sin dallo scorso luglio, mese in cui ci fu l’accordo tra i leader europei per il bilancio UE 2021/2027 e per il Recovery Fund, i due Stati avevano espresso la loro contrarietà al vincolo dell’erogazione dei fondi UE con lo Stato di diritto.

 

MATTEO SALVINI VIKTOR ORBAN MATTEO SALVINI VIKTOR ORBAN

La Germania è lo Stato che attualmente detiene la presidenza europea, con molta fatica era riuscita a far stringere un accordo tra Consiglio e Parlamento UE. Lo stop al piano di aiuti UE, verrà ridiscusso giovedì 19 novembre 2020, data in cui avrà luogo una videoconferenza, pianificata per parlare della seconda della pandemia da coronavirus, ma che evidentemente, avrà come oggetto di discussione anche la questione del Next Generation EU, in pratica il Recovery Fund.

GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN GIUSEPPE CONTE URSULA VON DER LEYEN

 

Dure reazioni al veto

Il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber, ha twittato che se si rispetta lo Stato di diritto, non c’è niente di cui avere timore. Negare a tutta l’Europa il piano stabilito di aiuti UE nel periodo di maggiore crisi degli ultimi decenni, è da irresponsabili.

 

GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN GIORGIA MELONI VIKTOR ORBAN

Il presidente del Ppe, rivolgendosi al Primo ministro dell’Ungheria Viktor Orban e al presidente del partito Diritto e Giustizia polacco Jaroslaw Kaczynski, ha intimato loro di dare spiegazioni ai tanti milioni di lavoratori e imprenditori, studenti, sindaci, ricercatori e agricoltori che attendono gli aiuti europei, della decisione di porre il veto al bilancio UE settennale.

 

Per tutta risposta, il portavoce di Orban ha sottolineato la coerenza ungherese con l’idea che il piano di aiuti non può essere legato ai criteri dello Stato di diritto.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - MELONI MUSK-ERATA - LA POLITICA DELLA PARACULAGGINE: DOPO L'INTERVENTO DI MATTARELLA, PUR DI NON DARE TORTO Ai GRAVISSIMI ATTACCHI DI ELON MUSK ALLA MAGISTRATURA ITALIANA, GIORGIA MELONI FA IL 'CAMALEONTE IN BARILE': "ASCOLTIAMO SEMPRE CON GRANDE RISPETTO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA” - ATTENZIONE! OVVIAMENTE LA STATISTA DELLA GARBATELLA NON HA IL CORAGGIO DI SOTTOSCRIVERE IN UN COMUNICATO STAMPA UFFICIALE DEL GOVERNO TALE IRRIDENTE DICHIARAZIONE NEI CONFRONTI DEL CAPO DELLO STATO. FA CIO' CHE SA FARE MEGLIO: LA DUCETTA FURBETTA. E SULLE AGENZIE STAMPA COME UN GHIGNO BEFFARDO SI LEGGE: “SI APPRENDE DA FONTI DI PALAZZO CHIGI”. MANCO FOSSE UN'INDISCREZIONE TRAPELATA CHISSA' COME - L'ULTIMO RETWEET DI MUSK: "HA RAGIONE GIORGIA MELONI"

DAGOREPORT - I DESTRONZI DE’ NOANTRI, CHE HANNO BRINDATO AL TRIONFO DI TRUMP, SI ACCORGERANNO PRESTO DI AVER FESTEGGIATO UNA VITTORIA DI PIRRO – LA POLITICA ESTERA SARÀ LA DISCRIMINANTE DI QUEL POPULISMO TRUMPIANO (“IO SONO UN POVERO CHE HA FATTO I SOLDI”; CIOÈ: ANCHE TU PUOI FARCELA..) CHE HA SEDOTTO MINORANZE ETNICHE E CLASSE LAVORATRICE: "L’UNIONE EUROPEA SEMBRA COSÌ CARINA, MA CI STA DERUBANDO NEGLI SCAMBI COMMERCIALI E NOI LA DIFENDIAMO CON LA NATO: L'UE DOVREBBE PAGARE QUANTO NOI PER L'UCRAINA" - IL CAMALEONTISMO DELLA PREMIER MELONI, SEMPRE COSÌ PRO-BIDEN E FILO-ZELENSKY, DAVANTI ALLE MOSSE ISOLAZIONISTICHE DEL TRUMPONE (DAZI SULL'EXPORT ITALIANO), CON UN ALLEATO DI GOVERNO TRUMPISSIMO COME SALVINI, VERRÀ MESSO A DURA PROVA: LA DUCETTA ALLE VONGOLE STARÀ CON L’EUROPA DI URSULA O CON L’AMERICA DI "THE DONALD"?