MA QUALI VACANZE, QUEST'ESTATE SI RESTA IN CLASSE - IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE BIANCHI METTE A PUNTO UN PIANO PER RIMETTERE SOTTO TORCHIO GLI STUDENTI A GIUGNO, LUGLIO E AGOSTO, DOPO I MESI ALIENANTI IN DAD - A DISPOSIZIONE PER ORGANIZZARSI CI SONO 510 MILIONI, CIRCA 18 MILA EURO A OGNI ISTITUTO - MA I SINDACATI SONO GIÀ INCAZZATI E CHIEDONO "RISPOSTE IMMEDIATE SUI PRECARI"

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Serena Coppetti per "il Giornale"

 

MARIO DRAGHI PATRIZIO BIANCHI MARIO DRAGHI PATRIZIO BIANCHI

La scuola non si ferma. Per chi vorrà e per chi avrà bisogno, le porte delle scuole saranno aperte anche durante tutti i mesi estivi. Il ministero dell'Istruzione ha messo a punto il «Piano per l'estate» o, come lo ha chiamato il ministro Bianchi, «un ponte» tra quest'anno e il prossimo per consentire ai ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità.

 

Non sarà dunque una «scuola» di lezioni frontali, di ore e ore seduti al banco e di giornate passate chiusi in classe. Ci saranno laboratori per potenziare le competenze in italiano, matematica o lingue ma anche attività educative di musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla tutela ambientale.

 

temperatura provata prima di entrare in classe temperatura provata prima di entrare in classe

Tutto questo sarà su base volontaria. I ragazzi, da una parte, e gli insegnanti dall'altra potranno aderire se lo vorranno. Altrimenti la scuola si potrà organizzare con enti terzi. A disposizione ci sono infatti 510 milioni di euro, che garantiranno a ogni scuola, dalla materna alle superiori, di poter contare su una cifra che ruota intorno ai 18 mila euro, più o meno a seconda del numero degli studenti iscritti.

 

ritorno in classe ritorno in classe

La base infatti sono i 150 milioni del Decreto Sostegni ai quali sono stati aggiunti 40 milioni dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative e altri 320 milioni dal «Pon» per la scuola (risorse europee) di cui il 70% è destinato alle regioni del Sud e potranno essere spesi anche per proseguire i progetti durante il prossimo anno scolastico. Le scuole hanno tempo fino al 21 maggio per presentare le domande.

 

si ritorna in classe si ritorna in classe

Il piano avrà tre fasi distinte. La prima a giugno sarà dedicata al rinforzo e al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all'aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne.

 

La seconda a luglio e agosto, avrà come obiettivo il recupero della socialità, penalizzata in questi due anni di didattica a distanza. La scuola diventerà più simile a un campus. Via libera alla creatività con laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all'imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, ma anche delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica).

 

in classe con la mascherina in classe con la mascherina

Le attività potranno svolgersi all'esterno, anzi sarà incentivato l'uso di giardini e spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.

 

in classe ai tempi del covid in classe ai tempi del covid

La terza parte del piano poi si svilupperà a settembre sulla base del percorso fatto per iniziare con un passo nuovo. Il piano estivo non va confuso con i «corsi di recupero estivi» per chi, alle scuole superiori, avrà preso il «debito» in qualche materia. Quelli, quest'anno, ci saranno e sono obbligatori per il recupero a settembre.

 

tamponi a scuola tamponi a scuola

«Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio - ha commentato il ministro Bianchi -. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita a una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale».

 

Una scuola «affettuosa» che piace alla Cisl ma lascia ancora insoddisfatti i sindacati della Cgil che chiedono «risposte immediate sui precari» in attesa di una convocazione «perché non si può attendere».

 

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