Serena Coppetti per "il Giornale"
La scuola non si ferma. Per chi vorrà e per chi avrà bisogno, le porte delle scuole saranno aperte anche durante tutti i mesi estivi. Il ministero dell'Istruzione ha messo a punto il «Piano per l'estate» o, come lo ha chiamato il ministro Bianchi, «un ponte» tra quest'anno e il prossimo per consentire ai ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità.
Non sarà dunque una «scuola» di lezioni frontali, di ore e ore seduti al banco e di giornate passate chiusi in classe. Ci saranno laboratori per potenziare le competenze in italiano, matematica o lingue ma anche attività educative di musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla tutela ambientale.
temperatura provata prima di entrare in classe
Tutto questo sarà su base volontaria. I ragazzi, da una parte, e gli insegnanti dall'altra potranno aderire se lo vorranno. Altrimenti la scuola si potrà organizzare con enti terzi. A disposizione ci sono infatti 510 milioni di euro, che garantiranno a ogni scuola, dalla materna alle superiori, di poter contare su una cifra che ruota intorno ai 18 mila euro, più o meno a seconda del numero degli studenti iscritti.
La base infatti sono i 150 milioni del Decreto Sostegni ai quali sono stati aggiunti 40 milioni dai finanziamenti per il contrasto delle povertà educative e altri 320 milioni dal «Pon» per la scuola (risorse europee) di cui il 70% è destinato alle regioni del Sud e potranno essere spesi anche per proseguire i progetti durante il prossimo anno scolastico. Le scuole hanno tempo fino al 21 maggio per presentare le domande.
Il piano avrà tre fasi distinte. La prima a giugno sarà dedicata al rinforzo e al potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all'aperto, studio di gruppo, da effettuare anche sul territorio, con collaborazioni esterne.
La seconda a luglio e agosto, avrà come obiettivo il recupero della socialità, penalizzata in questi due anni di didattica a distanza. La scuola diventerà più simile a un campus. Via libera alla creatività con laboratori di educazione motoria e gioco didattico, canto, arte, scrittura creativa, educazione alla cittadinanza, debate, educazione alla sostenibilità, educazione all'imprenditorialità, potenziamento della lingua italiana e della scrittura, ma anche delle competenze scientifiche e digitali (coding, media education, robotica).
Le attività potranno svolgersi all'esterno, anzi sarà incentivato l'uso di giardini e spazi aperti delle scuole e del territorio, teatri, cinema, musei, biblioteche, parchi e centri sportivi, con il coinvolgimento del terzo settore, di educatori ed esperti esterni.
La terza parte del piano poi si svilupperà a settembre sulla base del percorso fatto per iniziare con un passo nuovo. Il piano estivo non va confuso con i «corsi di recupero estivi» per chi, alle scuole superiori, avrà preso il «debito» in qualche materia. Quelli, quest'anno, ci saranno e sono obbligatori per il recupero a settembre.
«Utilizzeremo questo periodo estivo per costruire un nuovo inizio - ha commentato il ministro Bianchi -. Riporteremo la scuola al centro della comunità, creando spazi di potenziamento delle competenze e di recupero delle relazioni. Stiamo attivando un percorso di trasformazione ed evoluzione del nostro sistema di Istruzione, per dare vita a una scuola più accogliente, inclusiva, basata su apprendimenti personalizzati, parte integrante del tessuto sociale e territoriale».
Una scuola «affettuosa» che piace alla Cisl ma lascia ancora insoddisfatti i sindacati della Cgil che chiedono «risposte immediate sui precari» in attesa di una convocazione «perché non si può attendere».