DAGONEWS
La spia che venne dalla Costa Azzurra. Non sarà legittima la sua assunzione, ma il capo della security Rai voluto da Antonio Campo Dall'Orto, il francese Genseric Cantournet sta facendo tremare i polsi ai dipendenti di Viale Mazzini. C'è chi è pronto a giurare di aver notato incursioni misteriose sui pc aziendali e la psicosi arriva a far supporre cimici nascoste nelle stanze dei dirigenti. Ormai un irreale silenzio aleggia nei corridoi di viale Mazzini, Saxa Rubra e nelle altre sedi Rai.
Un terrore staliniano giustificato dal fatto che le purghe di Camposanto Dall'Orto non sembrano avere fine. Come Dago-anticipato infatti, il povero Valerio Fiorespino non sarà ricollocato, ma dovrà lasciare l'azienda (ora è in ferie coatte). L'ormai ex capo del personale sembra essere scivolato sul guano di un Merlo (Francesco), ma molti pensano che la questione del contratto dell'editorialista di Repubblica sia poco più che una scusa per liberarsi di lui. Il contratto di Merlo, come di altri, sono stati fatti da un legale esterno a viale Mazzini e Fiorespino li ha trovati sulla scrivania bell’e fatti.
campo dall'orto renzi nomine rai
In queste ore Fiorespino sta trattando l'uscita dall'azienda e al suo posto si parla con insistenza dell'arrivo di un fedelissimo di CDO dal giro di La7. L'ennesimo esterno, con buona pace delle proteste di Usigrai & C.
D'altra parte nessuno più del nuovo dg sembra fedele al motto "ricordati degli amici". Tutti i nuovi arrivati sono vicinissimi a lui e molti di loro, presentati come il top del management italico, sono invece stati salvati da un futuro ai giardinetti a dar da mangiare ai piccioni.
RENZI CAMPODALLORTO VERDELLI VERDELLI
Ora beati loro possono contare su un lauto stipendio e, udite udite, quelli - e non sono pochi - che risultano in trasferta da Milano, pare possano contare su un generoso bonus per l'affitto di un appartamento nella capitale e anche un rimborso a pie’ di lista per tutte le spese.
Ma di aver combinato un guaio con la scelta di CDO l’ha capito anche Renzi: il premier voleva un cambiamento rapido del palinsesto, ovviamente per quanto riguarda i Tg e l’informazione dei talk, per poter affrontare l’ostacolo più duro che ha davanti: il referendum a ottobre sulle riforme costituzionali.
Ma il cazzone toscano si ritrova sempre i soliti Giannini (già “obliterato”), Porro (già entrato in collisione con Ilaria Dalla Tana per la puntata sulle trivelle) e Vespa (al minimo accenno pronto a traslocare a Cologno Monzese), novità zero malgrado l’assunzione di Carlo Verdelli, grande amico di CDO che rivendica la sua autonomia assoluta a ogni 5 minuti, dunque non precisamente pro-Renzi. E quando sono stati annunciati i suoi vice, Merlo e Corrias, Ciccio Sensi è crollato: ma questi sono contro di noi! E ha scodellato sotto il naso di Renzi gli articoli tosti di Merlo su “Repubblica” e di Corrias sul “Fatto”.
Quando poi Sensi ha indagato sul motivo della fuga di Merlo da “Repubblica” ha capito di essere finiti dalla padella alla brace: il giornalista siculo, uno che ha sempre scritto ciò che ha voluto senza che nessuno ci metta becco, ha trovato il neo direttore Mariopio Calabresi pronto a ribattere: se è contro la linea editoriale, ci metto becco eccome. Se semo visti.
Riepilogando: Cantournet, Fiorespino, Verdelli, Merlo, Corrias: è chiaro anche agli uscieri di palazzo Chigi che Camposanto è incapace di dirigere anche troupe televisiva. E così è slittata di nuovo la nomina dei tre nuovi direttori dei Tg (sì, anche il fedele mario Orfeo va a casa).
Genseric cantournet VALERIO FIORESPINO MASSIMO GIANNINI zuppa di porro