DAGOELEZIONI 1
Giorni cupi per il Ducetto. Ormai parla solo con il Giglio Magico. Ai soliti Boschi, Lotti e Bonifazi s’è unito un nuovo petalo: quel Filippo Sensi che, formalmente, è ancora portavoce della Presidenza del Consiglio. Cos’è successo fra Gentiloni ed il suo amplificatore? Forse la candidatura non è andata giù al Moviola?
Al di là di quel che sia successo al primo piano di Palazzo Chigi, Matteuccio sembra un cane bastonato e vede fantasmi dappertutto. Da ultimo ha confidato alla “cricca” che la debolezza personale (vera o presunta) è motivata dal suo ostracismo verso i salotti romani. Ha confidato che è per la sua ostilità verso Roma inciuciona che sta perdendo punti. Insomma, mena come un vanto non aver seguito le orme di Veltroni e D’Alema, ospiti fissi sul divano giannilettiano di Mariasaura Angiolillo.
Al di là dell’odio verso la “romanella”, Renzi ce l’ha a morte con Gentiloni. Nei messaggi elettorali il premier non dice mai “votate Pd”, dice solo “votate per me”. Ma non è solo questo elemento comunicativo a convincere Matteo a dichiarare guerra al premier. Quando, piuttosto, il fatto che “Er Moviola” abbia scelto come protettori (politici, s’intende) personaggi come Veltroni e Rutelli, con al centro Gianni Letta.
E sta meditando la vendetta. Come quella di non candidare il “Conte Paolo” a Palazzo Chigi dopo il voto. Il toscano ha già confidato ai Quattro Moschettieri che se il Pd riuscisse, in un modo o nell’altro, a conquistare il 25% si intesterebbe il merito di non aver fatto perdere voti al partito nonostante la scissione di D’Alema&Bersani. Ed in tal caso, si appellerebbe allo Statuto del Nazareno che prevede come il segretario sia anche (automaticamente) il candidato premier; alla faccia di Gentiloni.
gentiloni e renzi gentiloni renzi