Marzio Breda per corriere.it - Estratti
sergio mattarella si tocca i capelli
Ma davvero si può credere che l’affondo di Elon Musk contro i magistrati italiani meritasse solo il silenzio della premier Giorgia Meloni e l'entusiastica adesione del ministro Matteo Salvini il quale, per inciso, è il suo vice a Palazzo Chigi?
Era giusto far finta di nulla davanti una così tagliente ingerenza nei nostri affari interni, dato che il miliardario americano non è più un privato cittadino ma risulta già cooptato nella nascitura amministrazione Trump?
No, mostrarsi indifferenti proprio no: in base al millenario principio per cui «qui tacet consentire videtur», non si poteva. Così ha pensato il capo dello Stato, ieri mattina. Al punto da voler scrivere di proprio pugno una replica al patron di Tesla (e di molte altre imprese), dopo che questi aveva ingiunto alle toghe di togliersi di mezzo, oggi rispetto alle iniziative del governo sui migranti e domani chissà rispetto a cosa.
ELON MUSK TWITTA UNA FOTO IN VERSIONE DOGE - DIPARTIMENTO DELL EFFICIENZA GOVERNATIVA
(...) Una chiara messa a punto sul fatto che «l’Italia è una grande democrazia» e che sappiamo «badare a noi stessi» spettava dunque a Sergio Mattarella farla.
A lui, che non supplisce altri nel dovere di esercitare i suoi compiti, tra i quali quello di rappresentare la dignità stessa della Nazione. Lui, in quanto presidente della Repubblica e garante dell’unità nazionale e della Costituzione, fra i cui organi c’è l’insieme dei giudici ai quali la Carta del 1948 affida la funzione giurisdizionale.
È poi successo che i messaggi tra Roma e l’America si sono intrecciati all’ora di pranzo. E tutto ciò si è svolto in un contesto di frenesia comunicativa tale da generare l’equivoco di un botta e risposta che non c’è stato e nel quale il Colle non intende certo impegnarsi. Tanto più che Musk ha ritwittato più volte, intignandosi negli stessi attacchi e arrivando a chiedere — con una provocazione retorica — se da noi è «un’autocrazia non eletta (rappresentata dai magistrati, ndr) a prendere le decisioni».
(...) Ora, quel qualcuno dovrebbe ricordare come Mattarella abbia in più circostanze difeso l’immagine, ma soprattutto l’autonomia, del Paese. Anche a tutela del governo Meloni.
È accaduto con il premier inglese Boris Johnson, zittito quando disse che «gli italiani hanno poco amore per la libertà» e per questo avevano accettato il lockdown durante il Covid. Analogo altolà fu pronunciato verso la governatrice della Bce Christine Lagarde, per una infelice battuta antitaliana sullo spread. E ancora, con le identiche parole echeggiate ieri dal Colle, verso la ministra francese per gli Affari europei, Laurence Boone, che dopo la vittoria del centrodestra aveva annunciato una vigilanza speciale nei confronti di Roma, con «attenzione al rispetto dei valori e delle regole dello Stato di diritto». A smentirla, in quel caso, fu pure Macron.
ELON MUSK SMASCELLA SERGIO MATTARELLA AL COMPUTER donald trump - elon musk ARTICOLO DI LE MONDE SULLA 'RELAZIONE' TRA GIORGIA MELONI E ELON MUSK ELON MUSK GIORGIA MELONI ANDREA STROPPA MUSK & NADA - MEME BY EMILIANO CARLI SUGLI SGUARDI TRA ELON MUSK E GIORGIA MELONI ELON MUSK - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI ELON MUSK