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È scontro a Otto e Mezzo su La7. Nella puntata in onda lunedì 14 novembre, protagonisti di un acceso botta e risposta sono Italo Bocchino e Massimo Giannini. Al centro ancora una volta la questione migranti. A iniziare l’ex deputato del Popolo della Libertà che ricorda una frase di Kissinger che diceva "vorrei tanto lavorare con l'Europa è che non ho il numero di chi decide".
Una frase che non piace a Lilli Gruber, che subito lo interrompe: "No, l'Europa è composta dai singoli Stati". Ma Bocchino non demorde: "Ci sono due cose di cui non tenete conto. La prima è che la sovranità nazionale non è una cosa inventata da Giorgia Meloni e questa appartiene al popolo". Dopo la conduttrice, però, è Giannini a fermare l'ex parlamentare: "Fammi parlare, perché così sembra che dico che Meloni governa in modo illegittimo".
Poi la parola passa a Bocchino, che a quel punto può spiegare: "La destra non vuole alzare muri, però a giugno abbiamo fatto un accordo e gli altri paesi si dovevano prendere 8 mila migranti, invece se ne sono presi 117 e si sono rifiutati perché hanno problemi interni". "Sì - ecco di nuovo Giannini -, perché sono sovranisti". "È l'Europa che deve stabilire le quote", prosegue l'ex deputato che ancora una volta viene interrotto in continuazione da Giannini e la Gruber.
Solo alzando la voce Bocchino riesce a finire il ragionamento: "I paesi d'Europa mettono a disposizione la loro guardia costiera, poi se c'è il rifugiato ci facciamo carico del rifugiato e se ha diritto all'asilo, gli diamo asilo. Se invece non ce l'ha, facciamo un decreto d'espulsione".
Diverso discorso invece per "i migranti con un accordo illecito tra ong e trafficanti di esseri umani che li caricano e a bordo c'è un pubblico ufficiale e ce li scarica da noi...". "Ma se con le ong arriva il 10 per cento dei migranti. Questo è un pretesto", sbotta il direttore de La Stampa. "Questo è il vostro metodo, non far parlare", conclude Bocchino spazientito.