Sandra Riccio per “Specchio – La Stampa”
Per le telefonate-disturbo si avvicina il momento dello stop. Dopo anni di impasse potrebbe essere la volta buona perché a essere bloccate saranno anche le chiamate sui telefoni cellulari. Per i consumatori è un passo atteso da lungo tempo che metterà fine alle telefonate che arrivano a tutte le ore del giorno con proposte di telemarketing di ogni tipo: c'è chi si è visto proporre spericolati investimenti sulle piattaforme di trading, chi ha ricevuto offerte di acquisto di arredamento al telefono e chi invece quelle per vacanze da sogno.
Ci sono poi le tante chiamate dei gestori di luce e gas o del mondo della telefonia, che si fanno periodicamente avanti con tariffe vantaggiose o con sconti per passaggi a nuove tariffazioni. La cosa certa è che tutte queste proposte adesso resteranno mute. Questa almeno è la speranza.
A breve entrerà in vigore il nuovo regolamento del Registro Pubblico delle Opposizioni, il servizio gratuito a cui i consumatori si possono iscrivere per non essere più contattati dalle strutture di telemarketing, anche quelle automatizzate che utilizzano dei software e delle voci registrate, una modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente.
Il Registro già era operativo. Finora però il servizio era a disposizione dei numeri fissi e basta, e in particolare di quelli inseriti negli elenchi telefonici pubblici. Le telefonate disturbo avevano ormai «assaltato» in massa i telefoni cellulari, fino a diventare un fenomeno invasivo e selvaggio.
Con il nuovo regolamento l'utente potrà invece iscrivere al Registro del «no» qualsiasi numero di telefono, sia fisso sia mobile. Non solo. L'iscrizione al Rpo comporterà, tra l'altro la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi. Anche questo è un aspetto non da poco e stabilirà anche il divieto di cessione a terzi dei dati personali.
Adesso, i call-center possono chiamare qualsiasi numero se hanno il consenso da parte dell'utente. È questo un portone che apriva alle telefonate-disturbo di ogni tipo. Un consenso semplice Ottenere il consenso è infatti molto semplice: in questo tipo di richiesta incappiamo continuamente ogni giorno dato che è presente in tanti dei moduli da compilare, per esempio, per la carta punti del supermercato, per partecipare al concorso del mese o magari per l'acquisto di un pacchetto di accessi alla piscina.
L'iscrizione al Registro secondo le nuove regole cancellerà tutti i consensi pregressi e chiuderà il portone d'accesso ai call-center molesti. Resterà una porta accessibile soltanto alle telefonate di quelle aziende con cui si ha un contratto attivo o con cui lo si aveva fino a 30 giorni prima di iscriversi al Registro: per esempio, quelle dall'operatore telefonico.
Il nuovo regolamento sarà accompagnato anche da sanzioni a carico delle società di telemarketing che non rispetteranno la nuova normativa. L'ammontare delle pene pecuniarie pesanti. Questo dovrebbe rappresentare il vero freno. Finora molte società non aggiornavano i registri con cui lavoravano e continuavano a chiamare senza scrupoli. Insomma, a breve scatterà un importante scudo che farà da barriera ai call-center dedicati a questo tipo di attività. I tempi però non sono ancora chiari.
L'idea è che il nuovo muro possa diventare operativo già nelle prossime settimane. Il vice ministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto ha detto che l'iter è completato e che al massimo a inizio febbraio si metterà il bollino sul provvedimento. Qualche giorno fa è arrivato il via libera del Garante della Privacy allo schema di regolamento sul Registro Pubblico delle Opposizioni, un tassello importante per concludere tutto il percorso. L'attesa è per il decreto della Presidenza del Consiglio che recepisce le nuove regole.
L'aspettativa è grande. Dalle associazioni di consumatori arrivano però i dubbi. «È davvero al via il nuovo registro sul telemarketing? - si chiede Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori -. Sarebbe ora! La verità è che da 4 anni esatti, ossia da quando è stata approvata la Legge n. 5 dell'11 gennaio 2018, che attendiamo la piena attuazione di quel provvedimento».
«Si tratta di importanti novità che potrebbero porre finalmente un freno al fenomeno del telemarketing selvaggio - afferma l'avv. Gianluca Di Ascenzo, esperto di privacy per il Codacons -. Ovviamente occorrerà monitorare come gli operatori del settore si adegueranno alle nuove disposizioni, ma di certo l'introduzione di sanzioni per le aziende che non si atterranno alle misure rappresenta l'unico valido deterrente».