NELL’INCONTRO CON RENZI A PALAZZO CHIGI, BERLUSCONI NON PARLERÀ SOLO DI RIFORME: L’EX CAV CHIEDERÀ A PITTIBIMBO SE CI SONO MARGINI PER “SALVARE” GALAN DALL’ARRESTO - MOLTO DIPENDE DALLA DECISIONE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE

Berlusconi chiederà a Renzi se esistono margini per evitare che il Pd dica ai suoi deputati di votare per l’arresto, lasciando libertà di coscienza - Dal momento della richiesta di arresto di Galan è intervenuta una nuova norma: il decreto legge carceri firmato proprio da Renzi che restringe l’applicazione della custodia cautelare…

Condividi questo articolo


1 - RIFORME: BERLUSCONI DA RENZI A PALAZZO CHIGI

Da Ansa.it

 

RENZI E BERLU C RENZI E BERLU C

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi è arrivato insieme a Gianni Letta a Palazzo Chigi per incontrare il premier Matteo Renzi. Al centro del faccia a faccia i nodi ancora aperti della riforma del Senato e la legge elettorale.

 

2 - SILVIO CHIAMA MATTEO: PATTO SU RIFORME E GALAN

Fosca Bincher per “Libero Quotidiano”

 

La telefonata è prevista questa mattina presto, ed è più probabile di un incontro diretto. Silvio Berlusconi parlerà con il premier Matteo Renzi prima di affrontare i suoi gruppi parlamentari cui farà sfogare gli evidenti mal di pancia esistenti sul patto di riforme del Nazareno. Con Renzi il Cavaliere cercherà di definire un possibile confine per gli emendamenti alla riforma del Senato e del titolo V della Costituzione per concedere qualche freccia all’arco degli azzurri più riottosi a votare il patto così come è.

 

renzi berlu f ef b f a d e b c kFQH U D x LaStampa it renzi berlu f ef b f a d e b c kFQH U D x LaStampa it

Ma secondo quanto risulta a Libero nella telefonata verrà affrontato anche un altro caso che sta a cuore al Cav: quello della sorte giudiziaria dell’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan. Berlusconi chiederà a Renzi se esistono margini per evitare che il Pd dica ai suoi deputati di votare per l’arresto del politico veneto, lasciando invece libertà di coscienza.

 

Non sarà una vera e propria condizione posta al premier per legare le sorti di Galan a quelle delle riforme, ma una sorta di richiesta accorata di ciambella di salvataggio. È difficile che Renzi conceda spazi di trattativa. Su sua richiesta e con più di un maldipancia il Pd ha votato sì all’arresto di un proprio deputato come Francantonio Genovese, che il 15maggio scorso in seguito a quel voto è stato tradotto nel carcere di Messina (da cui peraltro è uscito sei giorni dopo per concessione dei domiciliari).

giancarlo galan giancarlo galan

 

Però qualche spiraglio potrebbe aprirsi con la decisione della giunta per le autorizzazioni a procedere. Nel caso di Genovese il relatore fu Ncd (Antonio Leone), che propose di non concedere l’autorizzazione all’arresto. La giunta bocciò la sua relazione e a maggioranza propose all’aula di concedere la custodia cautelare in carcere. In quel caso per Renzi dire sì o no significava anche approvare o bocciare una decisione della giunta.

 

Nel caso Galan i giochi sono più aperti. Ieri era attesa la discussione e forse anche la decisione sull’arresto, e invece la giunta ha rinviato tutto all’11 luglio. A spiegare quella scelta è una visita fatta di primo mattino al presidente della giunta, Ignazio La Russa (Fdi) e al relatore Mariano Rabino (Scelta civica) da Nicolò Ghedini, senatore azzurro e legale di fama.

 

denis verdini anselma dall olio daniela santanche giancarlo galan denis verdini anselma dall olio daniela santanche giancarlo galan

L’avvocato ha fatto presente che dal momento della richiesta di arresto di Galan presentata dalla procura di Venezia ad ora è intervenuta una nuova norma: il decreto legge carceri firmato proprio da Renzi che stabilisce l’impossibilità di applicare la custodia cautelare in carcere nel caso in cui il giudice o ritenga che con sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena o che all’esito del giudizio la pena da eseguire non sia superiore a tre anni.

 

IGNAZIO LA RUSSA MENTRE MANGIA LARAGOSTA IGNAZIO LA RUSSA MENTRE MANGIA LARAGOSTA

In effetti il decreto è in vigore, ed è già stato ribattezzato il «salva-Galan». La giunta si è presa tempo per valutare cosa fare. Prima ipotesi: restituire gli atti al giudice di Venezia per consentire una eventuale nuova richiesta cautelare sulla base delle nuove norme che vanno applicate secondo il principio del favor rei. Seconda ipotesi: la relazione stessa della giunta darà parere favorevole alle richieste degli uffici di Venezia vincolandole però alle nuove norme in vigore, e quindi invitando alla custodia cautelare ai domiciliari. Condizioni che creano spazio di trattativa. Oggi si saprà la reazione di Renzi.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...