1 - L'ITALIA RAFFORZA IL "GOLDEN POWER" E BLINDA RETI E 5G
Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
Una pandemia non ancora sconfitta e una guerra devastante in Europa spingeranno il nostro governo a rafforzare le norme sul golden power (forse già nel Consiglio dei ministri di domani).
Sono i poteri speciali che l'esecutivo esercita quando un'azienda straniera compra azioni di un'impresa italiana in «settori strategici e di interesse nazionale». Il governo può condizionare le acquisizioni azionarie, a volte può finanche vietarle.
Negli anni, i settori protetti sono diventati sempre più numerosi comprendendo - con il decreto 105 del 2019 - anche l'alimentare, l'acqua, la salute, l'intelligenza artificiale, i microprocessori, la robotica.
Roberto Garofoli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, spiega che l'Italia - ovvio - incoraggerà gli investitori esteri a portare capitali nel nostro Paese. Nello stesso tempo, «vuole mantenere il controllo su operatori strategici in settori economici vitali».
L'obiettivo di Palazzo Chigi, più in concreto, è blindare ancora di più le reti in 5G dallo strapotere dei fornitori cinesi (dal 2019, le comunicazioni in 5G sono già classificate come strategiche «per la difesa nazionale»).
Palazzo Chigi teme anche che software informatici e anti-virus russi possano funzionare da cavallo di Troia e veicolare attacchi hacker contro di noi.
Ora, un governo non vieta l'uso di una specifica marca di anti-virus. Può incoraggiare le Pubbliche Amministrazioni a pratiche prudenziali per proteggere le infrastrutture digitali, visto il momento.
È sul tavolo infine l'ipotesi di rendere permanenti le norme di emergenza introdotte con il decreto Liquidità (il numero 23 del 2020). Le norme - che uscirebbero di scena il 31 dicembre 2022 - così entrerebbero stabilmente nel nostro ordinamento. Prevedono che un'azienda non europea notifichi al governo anche un'acquisizione minimale (pari al 10% dei diritti di voto o del capitale). Impongono l'obbligo di notifica e di informazione finanche alle aziende Ue che conquistano il controllo di una nostra impresa.
GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI
2 - UN DECRETO SALVA MATERIE PRIME MULTE PER CHI LE VENDERÀ ALL'ESTERO
Estratto dell’articolo di Serenella Mattera e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
Il governo potrà bloccare l'esportazione di materie prime strategiche, se carenti sul mercato italiano. Ecco la misura che prova a far fronte a un'emergenza crescente, nelle aziende e nei cantieri.
Dovrebbe entrare nel decreto voluto dal premier Mario Draghi per attutire i contraccolpi della crisi ucraina: abbassare di 15 centesimi il costo della benzina, rateizzare e calmierare le bollette, dare sostegno alle imprese, ma anche aiutare i rifugiati ed estendere il golden power.
Le urgenze sono tante, le norme si moltiplicano, ma l'approvazione slitta a domani pomeriggio, perché sulle misure grava l'incognita delle coperture. (…) L'altra emergenza è la carenza di materie prime, causata dalla guerra, che rischia di paralizzare alcune filiere e far chiudere aziende.
Ecco perché sembrano nel governo venir meno i dubbi dei giorni scorsi sull'adozione di misure protezioniste. Domani sul tavolo del Cdm arriverà una norma proposta da Giancarlo Giorgetti per controllare l'export di materie strategiche, come il ferro.
Le aziende avranno infatti l'obbligo fino al 31 luglio di notificare le operazioni con l'estero al governo, che potrà autorizzarle o meno. Per le violazioni scatteranno sanzioni di almeno 100mila euro e fino al 30% della vendita. (…)
3 - C'È LO SCUDO CONTRO I RINCARI BENZINA MENO CARA PER 3 MESI RAFFORZATO IL GOLDEN POWER
Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “la Stampa”
Oggi il Consiglio dei ministri si limiterà a definire la road map di uscita dall'emergenza Covid, mentre sarà una seconda riunione in agenda per domani pomeriggio a varare il decreto «taglia-prezzi» sui carburanti e le altre misure per fronteggiare l'impatto della guerra in Ucraina, compreso il nuovo intervento per l'accoglienza dei rifugiati.
(…) L'obiettivo del governo è quello di arrivare a ridurre di circa 20 centesimi per tre mesi il prezzo alla pompa utilizzando come copertura l'extragettito Iva accumulato. Il menù del governo, che per fare cassa studia anche la tassazione degli extraprofitti delle società energetiche, dovrebbe poi prevedere ulteriori interventi per calmierare gli aumenti di gas e luce, in particolare a favore delle famiglie in difficoltà, e la possibilità di allungare la rateizzazione delle bollette.
Molto ricco poi il pacchetto di proposte che arrivano dai vari ministeri, anche se non tutto potrebbe non entrare nel decreto che sarà presentato domani.
(…) Il ministero dello Sviluppo, in particolare, propone di istituire due nuovi fondi: uno per sostenere il fabbisogno energetico delle attività produttive, con una dotazione di 800 milioni di euro per il 2022, e concedere aiuti anche a fondo perduto a favore delle imprese maggiormente danneggiate dal caro energia; ed uno per sostenere le imprese energivore di interesse strategico nazionale attraverso garanzie messe da Sace per finanziamenti concessi sotto qualsiasi forma in grado di coprire il 90% dell'importo concesso o la cifra che verrà poi decisa in sede Ue.
Quindi al Mise propongono di rafforzare con 1 miliardo di euro il Fondo di garanzia per imprese manifatturiere particolarmente colpite dal caro energia. Una misura destinata a circa 150 mila imprese e volta a favorire, laddove possibile, il ricadenzamento dei piani di ammortamento in modo da rendere più sostenibili i debiti già contratti.
(…) Il ministro del Lavoro Orlando ha invece annunciato ieri che si valuta di usare la «cassa per transizione» per aiutare le imprese colpite dal caro energia, mentre il Ministero delle infrastrutture prepara una norma ad hoc per l'autotrasporto, settore che in attesa di risposte concrete dal governo ha spostato al 4 aprile il suo sciopero. (…)
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