EMANUELE LAURIA per la Repubblica
Salvini è nervoso. Teme una bomba sulla campagna elettorale, a pochi giorni dal voto, e mette le mani avanti. A tarda ora consegna al suo portavoce una nota, a nome della Lega, che minaccia querele per chiunque accosti il nome del suo partito alle rivelazioni che giungono dall'intelligence Usa sui finanziamenti russi per condizionare la vita politica di una ventina di Paesi.
«L'unica certezza - scrive - è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito comunista e in epoca recente la Repubblica che per anni ha allegato la rivista "Russia oggi"». «Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta», si conclude la nota del Carroccio.
Che fa esplicito riferimento alle parole del sindaco di Pesaro del Pd Matteo Ricci: «Ora vedremo se c'è qualche partito italiano che ha preso i soldi - aveva detto Ricci - ma che ci sia un rapporto tra il partito di Salvini e quello di Putin è sotto gli occhi di tutti. Putin è stato il capitano e l'esempio dei sovranisti italiani ».
Il segretario della Lega attende sviluppi ma vede rimaterializzarsi ombre che l'inseguono dall'inizio della guerra in Ucraina e che attengono a un passato più o meno recente in cui girava con la maglietta di Putin (poi rinfacciata pubblicamente dal sindaco di Przemysl), siglava accordi con Russia Unita (il partito del presidente russo) e doveva scansare le insidie del caso Metropol, l'inchiesta sui rapporti finanziari fra Cremlino e Lega che vede indagato per corruzione l'ex portavoce Gianluca Savoini.
Poi Salvini punta il dito altrove, lanciando anche messaggi subliminali: «Io non ho mai chiesto né preso soldi. Dicano nomi e cognomi. Ha pagato il Pd? Se la Russia ha pagato il Pd è giusto che si sappia. L'unico Paese straniero che nella mia attività politica mi offri un viaggio pagato e spesato all'estero furono gli Stati Uniti. Io non ci andai. Altri ci andarono, liberi di farlo ».
IL CREMLINO E LE ELEZIONI ITALIANE
In casa Fratelli d'Italia, in queste ore, si guarda con timore alla possibile evoluzione di questa vicenda, non per un danno al partito ma per quello che la coalizione potrebbe subire. Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI, twitta subito una richiesta di chiarezza sui beneficiari dei contributi del Cremlino: «Prendere soldi da Russia è alto tradimento ».
E qualcuno fa notare che Giorgia Meloni, solo qualche giorno fa a L'Aquila, aveva lanciato l'allarme sui fattori esterni che potrebbero condizionare il voto: «Mi aspetto di tutto». Ed è costretto a intervenire anche Giuseppe Conte, presidente dei 5Stelle che nelle ultime settimane aveva espresso dubbi (come Salvini) sull'utilità delle sanzioni a Mosca e che fino a ieri ha mosso critiche a Draghi sulle armi inviate in Ucraina: «Il M5S come sempre agisce in piena trasparenza: ci auguriamo venga fatta luce quanto prima e che il Copasir indaghi con il pieno sostegno di tutte le forze parlamentari ». Conte esprime «una certa preoccupazione sul fatto che la parte finale della campagna elettorale possa essere inquinata da fattori esterni. Ci auguriamo - dice - che nessuno pieghi una questione di sicurezza nazionale a biechi interessi politici ».
Ma adesso Enrico Letta chiede che entro il 25 settembre gli elettori siano informati su chi ha incassato finanziamenti dal Cremlino: «In Italia ci deve essere la dovuta informazione e chiarezza prima del voto. Gli italiani - afferma Letta - sappiano se partiti politici di questo Paese siano stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l'Europa, ha invaso l'Europa. Quindi noi chiediamo al governo italiano di dare le informazioni, che il Copasir intervenga ». E l'alleato dei Verdi Angelo Bonelli chiosa: «Esistono atti declassificati di cui il governo è a conoscenza? Se sì, li renda pubblici».
MATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTIN salvini putin SALVINI PUTIN 22 salvini con la maglietta di putin PUTIN E L'ITALIA