Marco Antonellis per Dagospia
Tutto passa dalla Sicilia si usa dire, ed è vero. Tutti sanno che per quanto riguarda la politica in Sicilia da sempre si sono anticipate, tendenze, intese, novità. E probabilmente sarà così anche questa volta perché se Matteo Renzi riuscirà in qualche modo a tenere botta e a limitare i danni potrà lanciarsi nella campagna elettorale per le politiche nazionali come meglio crede, con un PD perno indiscusso di future alleanze di centro-sinistra; basterà cedere qualche seggio ai cespugli e nessuno farà storie ne potrà mettere in dubbio la sua autorità.
Se invece dal voto siciliano, da tutti considerato "spartiacque", il PD dovesse arrivare terzo o addirittura, come molti temono, venire superato da Mdp a quel punto nel centrosinistra nazionale i giochi fatalmente si riaprirebbero: in particolare, raccontano fonti dem di altissimo livello, si riaprirebbero per chi vuole il passo indietro di Matteo Renzi. "Il fronte che punta ad accerchiare Renzi esiste ed è vasto; il problema è che va in ordine sparso, ognuno gioca per sé".
Il tentativo di accerchiamento dunque è in atto ed aspetta solamente il voto siciliano per provare a detronizzare il segretario dem o quantomeno a convincerlo a fargli fare un passo di lato rinunciando alla futura candidatura a premier o aprendo alle primarie di coalizione. "Parliamo di pezzi da novanta come Orlando, Franceschini, Minniti e Gentiloni un fronte ampio che potrebbe presto chiedere a Renzi di fare un passo indietro".
PAOLO GENTILONI DARIO FRANCESCHINI
Ma il punto è un altro però, ribattono i renziani: nessuno di questi è in grado di portare voti al partito come potrebbe fare Matteo in campagna elettorale. Si calcola infatti che Renzi da solo può portare al Pd un valore aggiunto di almeno il 3% cosa che difficilmente il partito potrebbe fare con un altro candidato premier: "La verità è che solo Matteo Renzi può tenere botta nel proporzionale" spiegano.
D'altra parte il segretario dem sa benissimo dell'accerchiamento in atto ed è per questo, si racconta, che ha voluto chiarire le cose con un'intervista molto esplicita a Le Monde ("Chi vince le primarie è segretario e candidato Premier") proprio nei giorni della conferenza programmatica di Napoli ed in particolare mentre parlava Gentiloni.
Ma il vero punto debole di chi punta all'accerchiamento di Renzi è che si tratta di un fronte certamente molto ampio ed autorevole ma anche diviso al proprio interno e che, soprattutto, va in ordine sparso. E questo questo Matteo Renzi lo sa molto, molto, bene.
veltroni e gentiloni alla festa per i dieci anni del pd marco minniti