Nina Fabrizio per ''il Giorno - Quotidiano Nazionale''
Sarà l' arcivescovo di Varsavia, monsignor Henryk Hoser, l' inviato speciale di papa Francesco per Medjugorje. La nomina che era stata anticipata da Qn è arrivata puntuale ieri a mezzogiorno con il bollettino della sala stampa vaticana che ha precisato anche quali saranno i compiti del delegato papale. «Ho sempre servito la Chiesa, e così anche questa volta ho accettato la non facile missione a Medjugorje», ha detto ieri, dopo la nomina.
La missione, è stato spiegato, ha lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e soprattutto delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio (circa due milioni l' anno), e in base a queste, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro.
Al di là comunque del fatto che l' inviato papale, come viene ribadito, «avrà un compito esclusivamente pastorale», al centro della questione vi è anche il futuro riconoscimento o meno di Medjugorje come santuario mariano.
Hoser, che ha studiato da medico, accogliendo l' incarico ha ricordato di avere già in precedenza svolto dei compiti simili in vari Paesi africani. Del resto, la questione delle apparizioni può essere risolta solo attraverso l' eventuale accertamento della loro veridicità.
Sì dunque allo studio di iniziative pastorali per i tanti pellegrini, non senza tener conto però che alla base ci sono presunte visoni mariane per le quali manca ancora il giudizio definitivo.
Il Papa intanto, con l' invio di monsignor Hoser, manifesta la sua vicinanza e considerazione per il gran numero di fedeli che ogni anno si recano nella cittadina bosniaca e per il grande patrimonio di devozione popolare e di fede che il fenomeno Medjugorje rappresenta.
Un aspetto che, anche se il documento non è mai stato reso noto, era presente anche nelle conclusioni della blindatissima relazione della commissione Ruini nominata nel 2010 da Benedetto XVI e che ha condotto per quattro anni la sua indagine sui fenomeni di Medjugorje.
Quanto la devozione mariana stia a cuore a papa Francesco è testimoniato anche dal fatto che il 12 e 13 maggio prossimi si recherà a Fatima per celebrare il centenario delle Apparizioni della Vergine nella località portoghese. Questo naturalmente non prelude di per sé a un giudizio favorevole per quanto accaduto in questi oltre trent' anni a Medjugorje come pure per l' attività dei sei veggenti verso i quali la Santa Sede continua a invitare le diocesi a non promuovere né patrocinare gli incontri con i fedeli.
Viene visto con un certo sospetto anche il grande business sviluppato attorno ai milioni di pellegrini che ogni anno si recano nella località della ex Jugoslavia.
Il mandato di monsignor Hoser si concluderà entro l' estate. Sarà allora che papa Francesco scioglierà la sua riserva. Intanto il relatore del dossier riservato, il cardinale Ruini spiega la mossa di ieri del Papa come la volontà, ha detto al Tg1, «di affrontare il problema e prendere un orientamento preciso nei confronti dei pellegrini» ma, ammette, Francesco non si è ancora pronunciato sulla veridicità o meno dei fenomeni perché la questione rimane «complessa».
Il nodo più grosso risiede proprio nel fatto che i fenomeni sono «ancora in atto». Difficile che la Chiesa possa pronunciarsi finché sono in corso.
Bergoglio ha anche più volte detto che la Madonna non agisce come una postina. Un no a Medjugorje? «Quanto meno - sentenzia Ruini - non ritiene appropriato il modo in cui queste apparizioni vengono presentate con tutti questi particolari che fanno sembrare che la Madonna si presenti a comando».
medjugorje medjugorje brosio koll top SARA TOMMASI A MEDJUGORIE