DAGOREPORT
In casa Pd, lo sconfitto si chiama Dario Franceschini, il maggior fautore dell’accordo elettorale col M5S. Su-Dario ha fatto subito notare che il PD non ha perso voti ma, ha sottolineato Zingaretti, nemmeno ne ha guadagnati. Dobbiamo insistere, ritentare l’alleanza, dobbiamo salvare il governo, si scalda Franceschini.
Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte al lavoro sul Def
Zinga, che era nettamente contrario alle nozze giallorosse, purtroppo non possiede il quid del leader, non è un condottiero, piuttosto si fa condurre. Come è successo nell’elaborazione della manovra Finanziaria ad opera del ministro dell’economia Gualtieri in duplex con Misiani, due tipini rimasti al PCI di Natta e alla classe operaia di Cipputi, che non hanno capito che il Pd è da un pezzo un partito di centro e gli operai oggi votano Lega e Fratelli d’Italia.
I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - SPERANZA - ZINGARETTI - BIANCONI - DI MAIO - CONTE
Gran parte delle cause della sconfitta umbra va ricercata appunto in questa manovra “comunista” che mirava alla modulazione dell’Iva (poi sconfitta) e che ha operato il cuneo fiscale solo a favore dei lavoratori, tra una marea di tasse, mentre l’Europa, felice di non aver più davanti il Truce leghista, era pronta ad allentare i cordoni della borsa fino al 3% in cambio di investimenti di cui l’Italia ha maledettamente bisogno. No, il trinariciuto Gualtieri è più tedesco dei tedeschi: oltre il 2% non si va.
giuseppe conte dario franceschini ANTONIO MISIANI