Francesco Bisozzi per “il Messaggero”
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Fanno risparmiare a famiglie e imprese fino al 25 per cento sulla bolletta, ma ancora non decollano. Sono ancora in numero modesto le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), erano 24 alla fine del 2021, accreditate o in fase di accreditamento da parte del Gestore dei servizi energetici.
Eppure la fase di sperimentazione delle Cer è stata avviata nel 2020. Il problema è che oggi gli impianti gestiti dai membri delle Cer devono essere collegati alla medesima cabina di trasformazione secondaria, che tuttavia ha una potenza ridotta.
Affinché vedano la luce le grandi Cer energetiche (capaci di inglobare in una sola entità condomini, aziende, negozi e scuole) è necessario un decreto del ministero della Transizione ecologica che autorizzi l'allaccio alle cabine primarie: il decreto, atteso per maggio, starebbe ancora annaspando nelle sabbie mobili, e secondo fonti vicine al dossier potrebbe slittare a dopo l'estate.
LE LINEE
Il Pnrr destina circa 2 miliardi di euro di aiuti alle Cer. La fase di sperimentazione è partita all'inizio della pandemia, con il Milleproroghe del 2020. A novembre dell'anno scorso sono state poi recepite le direttive europee Red II e Iem sulla promozione dell'utilizzo dell'energia rinnovabile.
A frenare i nuovi strumenti ha contribuito fin qui anche la burocrazia e i procedimenti autorizzativi troppo lenti che tengono in ostaggio i progetti per la realizzazione degli impianti: per il fotovoltaico per esempio servono in media 5 anni per ottenere semaforo verde.
comunita energetiche rinnovabili.
Il presidente della Commissione Industria del Senato, Gianni Girotto (M5S), è considerato il founder delle Comunità energetiche rinnovabili in Italia visto che si è battuto in prima persona per tradurle in realtà. «Queste comunità offrono grandi benefici per l'ambiente e in termini economici per i membri che ne fanno parte. Oggi mettere un'azienda in condizione di risparmiare il 20-25% della bolletta può fare la differenza tra il continuare a produrre e interrompere l'attività. Tuttavia c'è ancora scarsa conoscenza dello strumento: gli imprenditori, i presidi delle scuole, i titolari delle strutture ricettive, gli amministratori di condominio, ancora non hanno capito come funzionano e perché convengono», spiega il presidente della Commissione.
Qualcosa però inizia a muoversi. L'approvazione di una serie di emendamenti al decreto Energia non solo ha introdotto una consistente semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti con una potenza fino a 10 Mw, ma ha anche esteso la possibilità di realizzare impianti per autoconsumo entro 10 chilometri dall'utenza.
«Bene l'autoconsumo diretto fino a 10 chilometri, ma non basta. Per favorire la diffusione delle Cer sono necessari ulteriori interventi. La Commissione che presiedo chiede che anche i Comuni fino a 10mila abitanti, e non solo quelli fino a 5mila, possano beneficiare delle risorse previste dal Pnrr per promuovere la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili», prosegue Girotto.
LE OPZIONI
comunita energetiche rinnovabili
Nel dettaglio, le Cer rendono possibile lo scambio di energia rinnovabile, consentendo a cittadini, amministrazioni, piccole imprese e realtà locali di farsi protagonisti della rivoluzione energetica, distribuendo vantaggi ambientali, economici e sociali sui territori: si va dall'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica alla riduzione dei costi in bolletta. E più sono grandi le comunità più sono importanti i vantaggi per chi ne fa parte. Non a caso il decreto che ha recepito le direttive europee sull'autoconsumo ha stabilito tra le altre cose che la potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione possa arrivare a 1 Mw, mentre prima il limite era 200 Kw.
impianto fotovoltaico comunita energetiche rinnovabili