I PRESAGI MORTUARI DI "BAFFINO" - NEL 2015 UN ARTICOLO DE “IL FOGLIO” RIPORTO’ IL VATICINIO DI D’ALEMA SU RENZI: “CADRÀ PER MANO GIUDIZIARIA E IL RAGIONAMENTO, FATTO IN PRIVATO DALL’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, È ARRIVATO ANCHE AL MINISTERO DI GIUSTIZIA, TERRA DI ANDREA ORLANDO” - NEL 2009 ANNUNCIÒ “SCOSSE” PER BERLUSCONI E POCO DOPO SCOPPIO’ IL CASO D’ADDARIO...

Condividi questo articolo


Paolo Bracalini per “il Giornale”

 

DALEMA RENZI DALEMA RENZI

Quando il sismografo di Massimo D' Alema prevede delle scosse c' è poco da stare tranquilli, perché spesso ci azzecca. Nel 2009, governo Berlusconi, l' ex segretario dei Ds evocò delle imminenti turbolenze in arrivo («nella vicenda italiana potranno avvenire delle scosse» disse rispondendo ad un domanda su un possibile piano per rovesciare l' allora premier) e pochi giorni dopo, con un' incredibile tempismo che fu subito interpretato come un filo diretto tra D' Alema e le procure, si scatenò da Bari la vicenda D' Addario, filone giudiziario che contribuì non poco al logoramento dell' esecutivo di centrodestra.

 

DALEMA RENZI DALEMA RENZI

Da tempo, però, anche i renziani temono una scossa giudiziaria che possa travolgerli, e con l'inchiesta sul Giglio magico che arriva fino all' uscio di casa Renzi (il padre, il fedelissimo Lotti), il timore sembra prendere finalmente corpo. E chi poteva prevederlo? Naturalmente il solito D' Alema.

 

Già in tempi non sospetti, nel 2015, quindi nella fase ancora crescente della luna renziana, l'ex lider Maximo ragionava sui tempi lunghi e vedeva nubi all'orizzonte per Renzi, in quel momento apparentemente inaffondabile. Certo, la preveggenza dalemiana non poteva spingersi a indovinare le dimissioni in seguito ad un referendum allora neppure in programma, ma la tenaglia giudiziaria attorno al segretario Pd e alla sua cerchia stretta sì. Ed è proprio la voce che nell' estate di due anni fa aveva raccolto il Foglio, in un retroscena firmato dal direttore Claudio Cerasa.

 

RENZI DALEMA TOTTI RENZI DALEMA TOTTI

«Alcuni ministri raccontano che Massimo D' Alema, da qualche tempo, sostiene che il governo non cadrà per uno sgambetto del Parlamento, per un giochino delle minoranze, per un complotto delle opposizioni ma cadrà per mano giudiziaria, e il ragionamento fatto in privato dall' ex presidente del Consiglio è arrivato anche al ministero di Giustizia, terra di Andrea Orlando» (che per un ulteriore scherzo del destino ora Renzi si ritrova come avversario al congresso Pd, insieme a Michele Emiliano, manco a dirlo un magistrato).

renzi dalema fassina civati gioco dello schiaffo renzi dalema fassina civati gioco dello schiaffo

 

Anche alcuni osservatori filo-renziani hanno immaginato una tempesta giudiziaria in arrivo sul leader Pd, come ha fatto Claudio Velardi - ex consigliere proprio di D' Alema - in una intervista tempo fa («Per il sistema, Renzi è peggio di Berlusconi, infatti i magistrati lo stanno già puntando. Negli ultimi vent'anni la magistratura si è abituata a primeggiare sulla politica e non intende rinunciare al proprio primato»).

 

RENZI dalema RENZI dalema

La lista dei focolai giudiziari si è allungata mese dopo mese, dall'inchiesta sui finanziamenti della coop Cpl Concordia (che tirava in mezzo Lotti), allo scandalo Etruria (Boschi family), alla bancarotta di papà Renzi per la vicenda della «Chil post Srl» (archiviato), poi l'inchiesta Tempa Rossa che costò le dimissioni per la ministra Guidi, l'arresto del sindaco Pd di Lodi molto vicino ai vertici renziani del partito. Ma il colpi più pesanti sono arrivati dopo l'uscita di Renzi da Palazzo Chigi: il caso Consip, la condanna dell' ex alleato Denis Verdini. La risposta di Renzi è sempre stata: «Complotto dei pm?

Ma de che, piena fiducia nei magistrati».

 

DALEMA E RENZI DALEMA E RENZI

Questa la posizione formale, ma i retroscena raccontano invece dei timori renziani per una crociata delle toghe (una parte) contro di lui, ravvisata in vari segnali, tra gli attacchi del presidente dell' Anm Piercamillo Davigo e la campagna di Md contro la riforma costituzionale. Il redivivo Avanti, storica testata socialista, arriva a tracciare un parallelismo tra Renzi e la fine di Craxi. Paragone che, per tornare all' inizio, D' Alema non condividerebbe. Ma per un motivo che nulla c' entra con le procure: «Craxi era di sinistra, Renzi no».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)

DAGOREPORT - MILANO BANCARIA IN ALLARME ROSSO PER L’ACQUISIZIONE DAL MEF DEL 15% DI MONTE DEI PASCHI, DA PARTE DI UNA CORDATA FORMATA DA CALTAGIRONE E MILLERI (DELFIN-DEL VECCHIO) IN COMUNITÀ DI AMOROSI INTENTI CON GIUSEPPE CASTAGNA, PATRON DI BPM - CON LA FUTURA FUSIONE BPM-MPS NASCERÀ IL TERZO POLO FINANZIARIO, A FIANCO DI INTESA E UNICREDIT - NON SOLO: IN UNO SCENARIO FUTURIBILE, POTREBBE ACCADERE CHE CALTA E MILLERI, UNA VOLTA CEDUTE A BPM LE LORO AZIONI (27,57%) DI MEDIOBANCA, RIESCANO A CONVINCERE CASTAGNA A PORTARE BPM-MPS ALLA CONQUISTA DI MEDIOBANCA…

FLASH – COME HANNO PRESO AL PENTAGONO LA NOMINA DI QUELLO SVALVOLATO DI PETE HEGSETH COME SEGRETARIO DELLA DIFESA? MALISSIMO! PRIMA DI TUTTO PER UNA QUESTIONE GERARCHICA: COME FA UN EX CAPITANO A COMANDARE SUI GENERALONI? CERTO, NON SAREBBE IL PRIMO: IN PASSATO ALTRI CAPOCCIONI NELLO STESSO RUOLO NON AVEVANO ALTI GRADI MILITARI (ANCHE RUMSFELD ERA "SOLO" UN CAPITANO MENTRE LLOYD AUSTIN, L’ATTUALE SEGRETARIO, È UN GENERALE A QUATTRO STELLE) - SU HEGSETH PESANO SOPRATTUTTO L’INCOMPETENZA E LA "PROMESSA" DI PURGARE I VERTICI MILITARI NON FEDELI A TRUMP...