DAGONOTA
vladimir putin zoppicante alla parata della vittoria
Il discorso di Vladimir Putin davanti alla Piazza Rossa, con la parata organizzata per celebrare il 77esimo anniversario del giorno della vittoria dell’Unione sovietica sul nazismo, ha sorpreso gran parte degli analisti internazionali di geopolitica.
Ha sorpreso per il suo tono cauto, dimesso, al limite del sottomesso, al punto che non ha fatto alcun riferimento al nucleare, non ha dato inizio ad alcuna escalation, non ha trasformato l’Operazione militare speciale in guerra. Nessuna enfasi, nessuna mobilitazione generale, nessuna dichiarazione di guerra: il conflitto è diventato una lotta in difesa della “patria” nel Donbas.
vladimir putin con la coperta sulle ginocchia alla parata della vittoria
Ha sorpreso perché ha riconosciuto il gran numero di soldati e ufficiali che sono morti: “un dolore per tutti noi e una perdita irreparabile per parenti e amici… Daremo un sostegno speciale ai figli dei compagni morti e feriti. In merito ho firmato oggi un decreto”.
Ha sorpreso perché lo scontatissimo attacco a Washington si è trasformato in un appello ai paesi europei di non farsi trascinare in un abisso di morte: “Gli Stati Uniti d’America, soprattutto dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, hanno curato solo la loro esclusività, umiliando così non solo tutto il mondo ma anche i propri Paesi satelliti che sono costretti a far finta di non accorgersi di nulla e a inghiottire tutto questo docilmente”.
missile balistico rs 24 in mostra alla parata della vittoria
Ha sorpreso perché ha spazzato via la minaccia nucleare spiegando che "l'orrore di una guerra globale non si deve ripetere" sottolineando che con l'attacco all'Ucraina Mosca ha risposto ad "una minaccia diretta vicino ai confini russi", perché "una attacco era stato preparato, anche alla Crimea". "Se ci fosse stata anche una possibilità di risolvere la questione ucraina pacificamente, la Russia l'avrebbe usata", ha aggiunto.
Un discorso dimesso che, secondo gli analisti, denota che Putin ha difficoltà all’interno del suo regime. Uno spiraglio che potrebbe portare a una trattativa è stato subito percepito da Macron parlando a Strasburgo alla chiusura della Conferenza sul futuro dell'Europa: “Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell'integrità dell'Ucraina, per la pace nel nostro continente. Ma sta solo all'Ucraina definire i termini dei negoziati con la Russia".
parata della vittoria in un asilo di astrakhan, in russia 2
Ha acutamente chiosato sul corriere.it Marco Imarisio: “Non sono volati neppure gli aerei di guerra in formazione a Z, bloccati dalle avverse condizioni atmosferiche, come ha detto il portavoce Dmitry Peskov. Anche il suo presidente, tutto sommato, ha volato basso. Forse la vera novità è questa: quello di Putin è un discorso in tono minore, quasi sulla difensiva. Come se anche lui avesse voglia di farla finita. Ma questa è solo una nostra impressione, la nostra speranza”.