QUALCUNO VOLÒ ANCHE TROPPO – RENZI SI È REGALATO UNA TRASFERTA (A SPESE NOSTRE) A FLUSHING MEADOWS, MA NEL SOLO MESE DI LUGLIO I SUOI MINISTRI HANNO UTILIZZATO 45 VOLI DI STATO – E DIRE CHE PER LEGGE DOVREBBERO ESSERE L’ECCEZIONE

Le regole dicono che i voli di Stato dei ministri possono essere autorizzati da Palazzo Chigi solo quando non ci sono voli di linea. Eppure risulta che Angelino Alfano abbia volato sulla rotta Roma-Catania e che Paolo Gentiloni abbia fatto un Roma-Milano. Nella classifica di luglio, in testa il ministro degli Esteri (12), seguito dalla Pinotti (10) e da Alfano (9)…

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Stefano Sansonetti per La Notizia (www.lanotiziagiornale.it)

 

RENZI US OPEN, POSTATA DA SENSI RENZI US OPEN, POSTATA DA SENSI

Il vero spreco, sui voli di Stato, è prodotto dai ministri. Basta leggere l’ultima griglia pubblicata da palazzo Chigi, quella relativa a luglio 2015. Ebbene, in quel mese i voli sugli aerei della Repubblica italiana sono stati la bellezza di 45, con una media di 1,5 al giorno. Protagonisti dei trasferimenti i ministri del Governo Renzi, quelli che per legge non potrebbero utilizzare voli di Stato, se non come eccezione. E così, mentre non accenna a placarsi la polemica per il viaggio negli Stati Uniti di Matteo Renzi, precipitatosi ad assistere alla finale degli Us Open tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, quasi in silenzio il resto della compagine governativa solca alla grande i cieli del mondo a spese dei contribuenti. Qui però urge una rapida ricapitolazione delle norme attualmente in vigore.

 

Ad avere diritto a un volo di Stato, senza autorizzazione, sono solo 5 cariche istituzionali: presidente della repubblica, presidente del consiglio, presidenti di camera e senato e presidente della corte costituzionale. Tutti gli altri, ministri in primis, non possono usarli, dovendo optare per i più economici voli di linea (treni compresi). A meno che, dice la legge, non dimostrino a palazzo Chigi che in quel determinato giorno, e in quella determinata ora, non era possibile trovare un volo di linea.

pinotti gentiloni pinotti gentiloni

 

Ora, nell’elenco di 45 voli di Stato effettuati dai membri del Governo a luglio, sono molti quelli in teoria coperti da voli di linea. Il 3 luglio, per esempio, il ministro dell’interno Angelino Alfano è volato da Roma a Catania. Il 7 luglio il collega degli Esteri Paolo Gentiloni ha fatto un volo andata e ritorno Roma-Milano. L’11 luglio il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan è volato da Roma a Bruxelles. Stessa tratta effettuata ancora da Gentiloni il 19 luglio. Il 20 luglio Alfano ha preso un volo di Stato per un Roma-Bruxelles-Roma. Il 23 luglio Gentiloni si è seduto su un aereo blu per un Roma-Venezia-Roma. Tutti spostamenti serviti anche dalle compagnie aeree. Ma si tratta solo di alcuni esempi.

angelino alfano angelino alfano

 

Alla fine, nel mese di luglio, la classifica per ministro dei voli di stato è la seguente: Gentiloni 12, Pinotti 10, Alfano 9 e Padoan 5 (a seguire gli altri). Sia chiaro, nessuno nega che l’estate scorsa sia stato un periodo politicamente torrido, tra crisi dei migranti e trattative senza fine con le istituzione europee. Ma la composizione dei voli riportata nella griglia di palazzo Chigi fa riflettere. Tutti i ministri coinvolti hanno ottenuto, dietro autorizzazione di palazzo Chigi, il volo di Stato, evidentemente dimostrando che non erano possibili alternative. Ma quante eccezioni si stanno accumulando? 

RENZI PADOAN RENZI PADOAN

 

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